Fuggiti i panfili-ombra ora arrivano i naturisti

Fuggiti i panfili-ombra ora arrivano i naturisti Nubi sulle grandi vacanze Fuggiti i panfili-ombra ora arrivano i naturisti In Sardegna - Con i sequestri delle imbarcazioni fuorilegge (alla media di cinque al giorno) i porticcioli si sono svuotati - Quest'anno sono comparsi i primi nudisti (Dal nostro inviato speciale) Arzachena, 9 agosto. L'inquietudine cominciò a serpeggiare in giugno quando un solerte magistrato di Lucca, rispolverando una dimenticata legge doganale, dichiarò guerra alle bandiere ombra. In luglio, allorché la guerra assunse dimensioni nazionali, l'inquietudine degli yachtmen esentasse cedette il passo alla costernazione. Cento, duecento, trecento imbarcazioni sequestrate, una media di cinque al giorno, roba da non crederci. I porticcioli della Gallura, dorati paradisi estivi della gente che conta e di quella che crede di contare, furono tra i primi a cadere sotto i colpi della Guardia di Finanza. Un gioco da ragazzi. II popolo del continente, che in alta stagione vive l'allucinante avventura dei traghetti stracolmi per approdare in Sardegna, era sfilato per anni in pellegrinaggio sul bordo di queste banchine, dove sfavillavano yacht di tali dimensioni da portare soccorso, in caso di bisogno, a un transatlantico. La potenza del denaro, che un tempo si manifestava con le carrozze, qui esplodeva con gli yacht targati Panama, Costarica, Honduras. E le banchine di Santa Teresa, La Maddalena, Porto Cervo, Porto Rotondo erano, sotto quest'aspetto, ciò che una volta erano i viali di Villa Borghese a Roma e le Cascine a Firenze. Come allora il popolo faceva festa a chi passava su un «tiro a quattro», sino all'estate scorsa rendeva omaggio a chi dondolava su un «diecimila cavalli». Alle «fiamme gialle», dunque, era bastato affacciarsi su questi porticcioli per diffondere tra gli occulti nababbi del mare il panico del «sì salvi chi può», e chi non si era potuto salvare aveva dovuto rassegnarsi al blocco della barca. Oggi, i rossi ormeggi della Gallura sono semideserti, il rito dei pellegrini della mondanità è tramontato; è il trionfo dei gommoni che si arrotolano come tappeti e delle barche di plastica colorata che sembrano vasche da bagno. Scappati gli yacht, le cronache isolane del turismo hanno puntualmente registrato il pianto greco degli albergatori, ristoratori, fornitori di bordo: qui ormai è tutto un funerale di terza classe, dicevano e pareva proprio che il mondo delle vacanze dorate si fosse chiuso per sempre. Ma gli yachtmen esentasse erano tutt'altro che disposti a lasciarsi rovinare gli ozi estivi dalla Guardia di Finanza. Ormeggiate le loro barche nella vicina Corsica, sono tornati in Gallura per il «clou» della stagione con motoscafi e aerei privati, riempiendo quegli alberghi i cui prezzi di soggiorno, soltanto a scorrerli, fanno tremare le «vene e i polsi». Il pianto greco di luglio è stato asciugato dal sorriso di agosto, adesso da queste parti c'è il « tutto esaurito», si prega di non insistere. Certo, è venuto a mancare il suggestivo colpo d'occhio dei favolosi yacht, ma la Costa Smeralda, che in Gallura si estende per cinquantacinque chilometri, tra Liscia di Vacca e il golfo di Cugnana, continua a dare spettacolo. Quest'anno, ecco la novità, è esploso il nudismo, e anche se il fenomeno sembra essere circoscritto, è tuttavia ragguardevole se si tiene conto della castigata mentalità dei sardi. Finora si sapeva che il nudismo veniva largamente praticato sulle tolde degli yacht ancorati al largo della costa e quindi al riparo dagli occhi indiscreti. Adesso che quegli yacht sono stati costretti all'esilio, i catecumeni del sole integrale si sono trasferiti sulle spiagge, anche sulle meno isolate dove i bagnati continuano ad andare vestiti. L'argomento è stato trattato, senza scandalo, dalla «Unione sarda», il quotidiano di Cagliari, il quale ha citato nomi e cognomi dei naturisti che per primi hanno infranto il tabù balneare dell'isola. L'esempio, a quanto pare, diventa sempre più contagioso. Si può assistere, riferisce il giornale, all'arrivo di ignare bagnati in bikini che sulle prime restano esterrefatte. Dopo un po', guardandosi attorno, cominciano a sganciare i reggiseni, stando a pancia in giù, e continuando a difendere la loro segretezza con il materassaio di gomma. Alla fine capitolano. Provano a voltarsi su un fianco, conservando al pudore lo schermo di un gomito, quindi superano il fosso e si adeguano. Capita, tutto il mondo è paese, che di tanto in tanto qualche «guardone» venga colto sul fatto. Il minimo che rischia è quello d'essere preso a calci. Capita che qualche verecondo, accertati i fatti, invochi l'intervento moralizzatore della legge. Il maresciallo Marco Casalloni, comandante della polizia municipale di Arzachena, ricorda solo un paio di interventi: «E' stato poco tempo fa, sulle spiagge di Liscia Ruja e di Mannena, dove c'erano parecchi nudisti. Abbiamo detto loro di rivestirsi e loro hanno ubbidito sema fiatare. I nudisti sono persone correttissime, non danno fastidio, stanno fra di loro. Certo, non è ammissibile che frequentino le spiagge pubbliche, ma noi, se non ci sono pressioni, evitiamo di intervenire». Chissà, l'estate ventura il nudo integrale potrebbe di¬ ventare popolare proprio sulla tipica Costa Smeralda. E poiché per andare oltre, i suoi splendidi ospiti potrebbero solo spogliarsi del loro denaro, cosa improbabile, essi non potranno far altro che rivestirsi al sole per mantenere le necessarie distanze con chi è diverso da loro. Noblesse oblige. Filiberto Dani A Genova e a Sanremo Due panfili " ombra " sequestrati in Liguria Genova, 9 agosto. La Guardia di Finanza ha sequestrato due panfili battenti bandiera panamense. Il primo, il «The fury», è stato sequestrato in attracco nei pressi dell'aeroporto «Cristoforo Colombo» di Genova; il secondo, il «Cristal», nel porticciolo di Sanremo. Entrambi i natanti, lunghi oltre quindici metri, sono intestati a società con sede a Panama. I militari che hanno eseguito l'operazione hanno identificato e denunciato per contrabbando doganale e evasione dell'Iva i due comandanti, in attesa che venga accertato chi sono i veri proprietari. (Ansa) Riccione. L'affollata spiaggia di questi giorni (F. Team)

Persone citate: Casalloni, Cristal, Cristoforo Colombo, Filiberto Dani, Ruja, Vacca