Il G.P. d'Austria forse non si correrà di Enzo Ferrari

Il G.P. d'Austria forse non si correrà Reazioni a catena dopo il ritiro della Ferrari dal "mondiale 9? Il G.P. d'Austria forse non si correrà Il governo austrìaco vorrebbe essere solidale con Lauda - Perplessi gli organizzatori che minacciano di citare per danni la Casa italiana e temono un insuccesso economico La decisione della Ferrari di sospendere la partecipazione al campionato mondiale di Formula 1 comincia ad innescare una catena di reazioni. Mentre i dirigenti dell'automobilismo sportivo — e In primo luogo quelli del nostro — si stanno agitando, il Gran Premio d'Austria attraversa un momento delicato. Si pensa, addirittura, che esso non possa esser disputato. La corsa, in programma il 15 agosto sul circuito di Zeltweg, segue in calendario quella tedesca del Nuerburgring, teatro del drammatico incidente di Niki Lauda, che, come sapete, è austriaco. Dall'Austria arrivano notizie polemiche e contrastanti. In primo luogo, gli organizzatori del Gran Premio avrebbero minacciato di citare per danni la Ferrari in quanto temono di incorrere in un «buco» finanziario clamoroso per la assenza alla loro gara della squadra di Maranello e dei suoi piloti. Peter hamensthelar, responsabile amministrativo della società che gestisce il circuito di Zeltweg, ha affermato che la Casa italiana aveva già Iscritto due macchine concludendo In tal modo un contratto che può essere invalidato solo per causa di forza maggiore. Tale sarebbe, ovviamente, il caso di Lauda, ma non quello di Regazzoni. Ramensthelar ha sostenuto che l'assenza della Ferrari farà diminuire in modo notevole il numero degli spettatori, provocando una perdita finanziaria di circa tre milioni di scellini (circa 140 milioni di lire). In particolare, è stato calcolato che italiani e svizzeri calerebbero del 20 per cento e gli austriaci del 10 per cento. Cifre fin prudenti, perché negli anni scorsi abbiamo sempre visto legioni di nostri tifosi a Zeltweg. tanto che il Gran Premio d'Austria era considerato, con quello di Montecarlo, un altro Gran Premio d'Italia all'estero. GII organizzatori — sempre se- condo quanto comunicato da fonti austriache — avrebbero sostenuto di non aver ancora ricevuto una notifica ufficiale del ritiro della Ferrari. Gli stessi avrebbero anche aggiunto di non essere riusciti a mettersi in contatto con Maranello. Sono notizie che meritano una messa a punto ed alcune precisazioni. La minaccia di citare la Ferrari è destinata a cadere nel vuoto, perché la nostra Casa avrebbe facile gioco ad invocare per tutto il « team ■ la causa di forza maggiore. In primo luogo per lo choc psicologico ad ogni livello derivato dal dramma di Lauda e in secondo perché la decisione, motivata in modo limpidissimo, trova le sue basi nella ferma volontà di non subire ulteriori ingiustizie. La minaccia degli organizzatori del Gran Premio d'Austria ha piuttosto l'aria di un tentativo di difesa preventiva nel caso di una rinuncia alla disputa della corsa stessa. Difesa nei confronti dei vari « teams » di Formula 1 e di quelle forze che, in ogni modo, sarebbero decise a far svolgere la competizione. Come dire: « Noi abbiamo fatto di tutto per convincere quelli di Maranello, poi ci siamo dovuti arrendere ». E' una bugia, piuttosto, che la Ferrari non abbia fatto pervenire al segretariato del Gran Premio notifiche ufficiali delle sue decisioni. Fra le parti c'è stato un fitto scambio di • telex - e ad una richiesta degli austriaci di far correre almeno Regazzoni, dall'Italia si è risposto con un cortese quanto secco - no ». Nella vicenda, seppure in ombra, si è inserito anche il governo austriaco. Le autorità di Vienna sarebbero estremamente perplesse sul concedere o meno il loro « placet - al Gran Premio per due ragioni: da una parte per senso di solidarietà nei confronti di Lauda (che in Austria è un Idolo) e della Ferrari, dall'altra per timore di agitazioni e dlsordlnl. A Vienna, cioè, avrebbero I paura che i tifosi di Niki e di Maranello — austriaci, italiani o di ! qualsiasi nazionalità — compiano j gesti inconsulti prima e durante la corsa, magari contro quel Ja-1 hanno ricevuto molti favori dalla Federazione internazionale dell'auto. In ogni caso, il servizio di polizia, se la gara si farà, verrà rinforzato. Noi pensiamo che alla fine il Gran Premio sarà disputato. Certo, la tensione in Formula 1 continua e, più che mai, è necessario un chiarimento definitivo. fe. mes Hunt e quella McLaren che im. Ing. Enzo Ferrari

Persone citate: Hunt, Lauda, Niki Lauda, Regazzoni