Medicina polemici partiti e sindacati sul numero chiuso

Medicina polemici partiti e sindacati sul numero chiuso Medicina polemicipartiti e sindacati sul numero chiuso (Dalla redazione romana) Roma, 6 agosto. Sulla possibilità di introdurre il «numero chiuso» alla facoltà di medicina, espressa da Andreotti nel suo discorso programmatico, il responsabile dell'ufficio scuola del partito socialista italiano Bartocci in una dichiarazione all'Adnkronos ha sottolineato che il psi «è stato sempre contrario ai numeri chiusi e sempre favorevole all'apertura senza limitazioni dì sorta». «E' evidente, ha proseguito Bartocci, che se una previsione del genere si fa a medicina, ciò dipende dalla pressione della categoria perchè altrimenti il discorso del numero chiuso potrebbe essere fatto anche per tutte le altre facoltà. Se la necessità del numero chiuso si fa sentire per medicina è perché questa facoltà oltre a subire l'assalto da parte degli studenti e a soffrire di parecchie disfunzioni, non riesce ad offrire più il collocamento lavorativo esterno, dato che il mercato che si offre ai neolaureati è completamente saturo. Questo del numero chiuso comunque è un problema che va affrontato con la massima attenzione e valutato nei minimi dettagli, perché una applicazione sbagliata potrebbe avere conseguenze negative anche per le altre facoltà». Per la segreteria della Cisl scuola, occorre vedere «cosa significa in realtà l'applicazione del numero chiuso». «Se per numero chiuso s'intende una strozzatura che impone una selezione, è evidente l'opposizione alla proposta dell'on. Andreotti. Se invece numero chiuso significa programmazione più allargata possibile a tutti e regolamentazione del disordine esistente, allora può essere una cosa auspicabile. Solo in questo caso è accettabile il numero chiuso, che in generale è un provvedimento che non fa piacere a nessuno». Probabilmente si andrà verso il «numero chiuso» degli studenti da immettere a medicina perché il super affollalamento (che in previsione aumenterà ancora) renderebbe difficile anche l'applicazione della prospettata realizzazione del servizio sanitario nazionale capace di determinare il numero dei medici necessari in relazione alle necessità della popolazione che prevede un medico ogni 600 abitanti. Pienamente d'accordo sulla proposta di instaurare il numero chiuso alla facoltà di Medicina è l'onorevole De Lorenzo, presidente della Fnoom (Federazione nazionale degli ordini dei medici). Egli ha sottolineato che il numero programmato alla facoltà di Medicina «s'impone come una necessità alla quale occorre far fronte al più presto».

Persone citate: Andreotti, Bartocci, De Lorenzo

Luoghi citati: Roma