Far presto, dicono guardando con ansia i monti già bianchi

Far presto, dicono guardando con ansia i monti già bianchi Nei paesi "adottati,, da La Stampa e dalla Regione Far presto, dicono guardando con ansia i monti già bianchi Il nostro inviato è stato a Ragogna, oggi porterà il primo contributo dei lettori per ricostruire le scuole di S. Daniele - Accelerare i tempi : unico modo per fermare l'esodo Il Friuli muove lenti, ma decisi passi verso la rinascita. Il tempo stringe. Qui — giova ripeterlo — l'inverno arriva in fretta. L'altro giorno, durante un violento temporale, sui rilievi è nevicato abbondantemente, provocando un sensibile abbassamento della temperatura su tutta la regione. Anche adesso non è facile credere d'essere In agosto. Il caldo è un desiderio più che una realtà. Ecco perché è necessario fare in fretta. La macchina della ricostruzione s'è messa in moto ufficialmente da poche settimane, dopo la lunga e frenetica fase d'emergenza coincisa con i primi soccorsi al paesi devastati dal terremoto. Si è mossa e si muove sulla base delle leggi varate dall'Amministrazione regionale del Friuli - Venezia Giulia. I vari dispositivi stanno dando proprio in questi giorni i primi risultati. Equivalgono ad altrettante iniezioni di fiducia nei confronti dell'opinione pubblica, che ha bisogno di cose concrete per non cedere né dal punto di vista fisico, né da quello morale. «Ogni resistenza ha un limite — commenta un consigliere comunale di Forgaria —; se la ripresa non avviene in fretta, c'è il pericolo che la situazione s'aggravi e divenga irreparabile». Accanto alle varie iniziative in atto per la rinascita dei paesi ancora disseminati di macerie, tristi fantasmi di paura, c'è da ricordare il contributo delle varie regioni italiane che hanno garantito il loro patrocinio a uno o più comuni delle province di Udine e Pordenone. In quest'opera è notevole il lavoro svolto dalla Regione Piemonte. «Tra gli altri meriti, ha quello d'essersi ricordata anche dei piccoli centri, quelli in cui i primi interventi di soccorso sono stati spesso carenti», afferma il dottor Pierantonio Melchior, sindaco di Coseano (2500 abitanti), uno dei nove comuni «adottati» appunto dalla Regione Piemonte e da La Stampa. Regione Piemonte e La Stampa, dopo essere intervenute in varie forme, adesso vogliono qualificare la propria presenza finanziando il ripristino delle scuole danneggiate. Ce ne sono da recuperare 35, per un numero complessivo di 203 aule. I lavori si sono già iniziati a Ragogna, dove abbiamo portato venti milioni; l'appalto è stato aggiudicato ora anche a San Daniele, dove consegneremo trentacinque milioni per il saldo delle prime opere. Via via saranno consegnate altre somme, in tutti 1 nove comuni che hanno il patrocinio della Regione e del nostro giornale. La spesa complessiva prevista è di un miliardo, oltre metà della quale (esattamente 550 milioni) frutto delle offerte dei lettori de La Stampa e delle aste d'arte che si sono tenute in giugno e in lu¬ glio. E' anche grazie a questa dimostrazione d'amicizia che 1 friulani riescono a superare il disagio e lo sconforto. Li sostiene proprio questa solidarietà che viene da più parti, che è stata portata l'altro giorno dal presidente della Camera Ingrao e che sarà rinnovata senz'altro anche dal presidente del Senato Fanfani, che per lunedi prossimo ha annunciato una visita in Friuli. Perché è significativo recuperare le scuole? «Perché — spiega il sindaco di Ragogna, Lorenzo Cozianin — vuol dire che si restituisce la vita a paesi per i quali sembrava che con il terremoto fosse giunta la fine. Erano già mezzo svuotati dalla piaga dell'emigra- zlone. Tornando a funzionare elementari e medie, torneranno anch'essi a vivere». Quello dello spopolamento d'intere zone in Friuli è un problema drammatico. Pare che nel giro di due mesi siano partite dai vari paesi colpiti dal terremoto poco meno di novemila persone; i nuovi passaporti sono stati più di mille. Questo significa che molta gente ha cercato rifugio lontano dalla propria terra, ma soprattutto che molti sono andati oltre oceano, in America, in Australia e altrove, in Paesi comunque da dove faranno difficilmente ritorno. E' anche per fermare questa emorragia che i friulani vogliono combattere il nemico tempo. Arrivano intanto i primi edifici prefabbricati che sono stati commissionati dalla Regione FriuliVenezia Giulia a sette ditte. Sosti-1 tulranno per un anno o due (o ! più?) le tendopoli in attesa che siano ricostruite le case vere e proprie. Finora, 34 dei 41 comuni disastrati hanno già individuato le aree per gli insediamenti con il benestare dei geologi. Questa è già una prima vittoria contro il tempo. Si tratta ora di definire la scelta anche per i restanti sette comuni, ma soprattutto di realizzare in fretta gli acquedotti, le fognature e le altre opere di urbanizzazione per garantire il funzionamento dei vari servizi ai nuclei abitati in costruzione. Renato Romanelli T

Persone citate: Fanfani, Ingrao, Lorenzo Cozianin, Pierantonio Melchior, Renato Romanelli