Qualche disco per ballare

Qualche disco per ballare '•Lisci,, e musica pop per Pestate Qualche disco per ballare lm. c.) Estate: sole, mare e voglia di ballare. Per i primi due è necessaria la benevolenza degli del, notoriamente capricciosi e volubili; ma per la terza possiamo provvedere noi stessi, e la Vedette ce ne offre una magnifica occasione: quattro Lp incisi in stereoquadrifonia, buoni per accontentare tutte le esigenze, dagli scatenati ragazzoni balneari ai quarantenni in cerca di verdi memorie. Sono Apache, dodici successi guidati dalla chitarra di Sergio Farina, Tango, celebri -lisci» con la grande orchestra di Peter Hamilton, Satanlc Bluos, con il oersuasivo trombone di Mario Pezzotta e i suoi solisti, Intermezzo, sviolinate languorose e dolcissime per l'orchestra di un maestro quale Armando Sciascia. Buon divertimento. Riservato ai teenagers. Sulle linee più aggiornate della pop music, il mercato estivo classifica «stelle- inglesi e americane di buon valore e di grande efficacia. Il lanciatlssimo Bruce Springsteen (• // nuovo Bob Dylan- lo chiamano) è presentato dalla Cbs nell'ormai famoso Born To Run, l'ex -Moody Blues- Michael Pinder torna sul palcoscenico con un piacevole The Promise (Decca), il nuovo idolo londinese John Miles fa il verso ai «padri- del rock con un buon Rebsl (Decca), C'era una volta. I grattiti sono anche le memorie d'appena ieri, un mercato vorace e crapulone brucia la lenta pazienza del tempo: I Creedence Clearwater Revival, che tra il '67 e il '72 furono I dolci profeti del Frlscosound, sono già passato, il doppio album Chronicle (Fantasy-Cetra) è la raccolta dei loro 20 pezzi più noti. Musica ancora piacevolissima. L'Equipe 84 concerta anche oggi, ma in Cominciamo a suonar le chitarre (Vedette, serie economica Quadrifoglio) aveva ancora i capelli corti: è roba di dieci anni fa, le canzoni che fecero il suo successo. E Bing Crosby, un nonno con cinquant'anni di gloria: per la London ha inciso Southern Memoir, celebri melodie di tanto tempo fa arrangiate con gusto moderno da Paul Smith; è un'antologia tra le più belle di questi anni, un swing autentico, leggero, delizioso. La nostalgia può essere ancora molto divertente. Bing Crosby