Prima in Italia la Regione curerà leucemie e linfomi di Marco Marello
Prima in Italia la Regione curerà leucemie e linfomi Annuncio di Enrietti al Comitato Ghirotti Prima in Italia la Regione curerà leucemie e linfomi Un dipartimento clinico di ematologia sarà presto istituito - Un'analisi scoraggiante: solo lo 0,5 per cento dei posti letto è disponibile per le "sezioni specializzate" Prima regione in Italia, 11 Piemonte avrà presto un dipartimento clinico di ematologia per lo studio e la cura delle leucemie e dei linfomi. E' un notevole passo avanti nella riforma sanitaria e ■rn primo tampone alle lacune ospedaliere che ogni anno costano molte vite. L'annuncio l'ha dato l'assessore Eni-letti al termine della riunione del «Comitato Ghirotti» presso la «Stampa». Erano presenti il professor Enrico Anglesio, presidente della sezione torinese della Lega italiana per la lotta contro i tumori, il prof. Felice Gavosto, titolare della seconda cattedra di patologia medica dell'Università, il professor Walter Paolino, primario della divisione di medicina generale e sezione di ematologia delle Molinette, il professor Paolo Nicola, direttore della seconda cllnica pediatrica dell'Università e il dottor Giuseppe Bonenti dell'assessorato regionale alla sanità. Motivo dell'incontro l'esame dei dati raccolti negli ospedali piemontesi sulle attrezzature e la disponibilità di personale per la cura delle emollnfopatie. L'indagine è stata promossa dalla Regione Piemonte in collaborazione con 11 «Comitato Ghirotti» allo scopo di individuare un piano di interventi programmati che ponga fine al calvario di centinaia di malati per 1 quali la maggior parte del nostri ospedali non è nemmeno in grado di fornire una diagnosi attendibile. Al questionario, compilato dai medici torinesi del «Comitato Ghirotti», hanno risposto 68 ospedali del Piemonte. Dal dati fomiti si desume una situazione drammatica. Il numero dei posti letto in divisioni o sezioni specializzate è di 155 con un'incidenza dello 0,5 sul totale di quelli disponibili. Ma quel che più preoccupa è che, tolti 1 24 posti disponibili nell'ospedale di Savigliano, tutti gli altri sono concentrati a Torino. II che significa faticosi spostamenti per malati e loro familiari con un conseguente affollamento delle se zioni torinesi. Stessa carenza si ha nell'assetto ambulatoriale che appare concentrato in città e insussistente alla periferia. Identiche osservazioni per il numero dei medici specializzati, ben scarso rispetto alle necessità e per il personale paramedico, quasi completamente assente. A questo proposito i medici del «Comitato Ghirotti» hanno annunciato che in I autunno verrà ripetuto il corso di formazione per infermieri. Al primo ciclo di lezioni, tenutesi in maggio, hanno preso parte 29 allievi, già in forza alle varie sezio ni di ematologia. Le domande sono state molte e il prossimo corso sarà libero a tutti. A livello di attrezzature la situazione è forse meno drammatica. Gli ospedali che dispongono del telecobalto, ad esempio, sono nove: a Torino il Mauriziano, il gruppo San Giovanni, l'Oftalmico e l'Amedeo di Savoia; in Regione a Ivrea, Novara, Alessandria, Asti e Biella. «Ma solo una parte di queste preziose apparecchiature — ha sottolineato 11 professor Gavosto — viene utilizzata per la mancanza di personale adeguatamente preparato. Del resto non si può improvvisare un buon radioterapista per il quale occorrono studio ed esperienze di anni». Anche il professor Paolino ha sottolineato la necessità di aumentare il numero di medici specializzati. «La Regione — ha indicato come esemplo — potrebbe comandarne alcuni presso le sezioni già esistenti ed a/lidare poi a loro la conduzione di ambulatori decentrati». Il dipartimento dovrà avere una funzione pilota per la diagnosi e le prime cure, poi dovrà contare su sezioni staccate cui affidare i malati senza costringerli a tornare — come avviene adesso — anche per piccoli controlli. Per stabilire quali saranno 1 componenti del dipartimento il «comitato Ghirotti» terrà una nuova riunione il 20 settembre cui saranno invitati tutti i medici interessati, ognuno dei quali dovrà portare proposte concrete. Su queste l'assessore Enrietti preparerà il decreto legge. L'impegno di tutti è anticipare i tempi al massimo. Marco Marello Da sinistra il prof. Gavosto, il dott. Bonenti della Regione, l'assessore Enrietti, i professori Paolino, Nicola e Anglesio
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