Cenano nella discarica i cadaveri di due rapiti

Cenano nella discarica i cadaveri di due rapiti Varese: a due anni dal sequestro Cenano nella discarica i cadaveri di due rapiti I carabinieri avrebbero ricevuto un'altra "soffiata" - I corpi sepolti a Induno Olona sarebbero quelli di Riboli e De Micheli Dal nostro corrispondente) V 2 gtoDopo ì casi del San Matteo Grossi, del psi, Lisandridel pel (Dal nostro corrispondente) Varese, 2 agosto. (m. b.) A circa due anni dalla scomparsa, carabinieri e forze di polizia non disperano ancora di ritrovare i corpi di Emanuele Riboli, studente diciassettenne di Buguggiate, e di Tullio De Micheli, industriale sessantunenne di Comerio, entrambi finiti nelle mani dell'anonima sequestri e mai più tornati a casa. In una discarica pubblica del comune di Induno Olona, ad una decina di chilometri da Varese, stamane le pale meccaniche dei vigili del fuoco hanno cominciato a scavare. I carabinieri avrebbero ricevuto una «soffiata»: «Scavate, fi hanno sepolto qualcuno». Il magistrato di Varese, Franco Mancini, ha ritenuto opportuno autorizzare le ricerche e per i familiari del Riboli e del De Micheli, che già nell'inverno scorso seguirono con ansia gli scavi in un'altra discarica a Travedona Monate, è ricominciato il calvario. Le notizie degli scavi alla discarica di via Vela a Induno Olona, è stata coperta da massima segretezza fino al tardo pomeriggio, benché i lavori siano iniziati stamane all'alba. Evidentemente, gli investigatori non volevano essere disturbati da curiosi durante la fase preliminare e più delicata dell'inizio degli scavi. Si è lavorato ininterrottamente dalle 7 di stamane sino alle 9. La pala meccanica ha rimosso innumerevoli metri cubi di rifiuti e terriccio per la profondità di circa cinque metri su un fronte lungo circa dieci, in pratica mezza discarica è già stata perlustrata. Sul posto sono stati notati uno zio di Emanuele Riboli, Pierino, e il figlio maggiore del commendator Tullio De Micheli, Giorgio. Domani mattina forse riprendono le ricerche, non si sa ancora se nello stesso punto oppure su un altro fronte della discarica. Sull'intera operazione viene mantenuto un rigoroso riserbo. Come gli inquirenti siano giunti in via Vela, non è dato sapere. Le voci che circolano in proposito sono molteplici, si va, come detto, dalla « soffiata » a quello che taluni definiscono nuli'altro che il finale di delicate indagini protrattesi per molti mesi da parte dei carabinieri sui due rapimenti. Emanuele Riboli fu rapito il 14 ottobre 1974, verso le 22,30, mentre stava rincasando in bicicletta da Varese, dove frequentava un istituto serale. Più tardi la sua bicicletta fu rinvenuta nei pressi di una macchia boschiva, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione di Buguggiate. I familiari pagarono ai rapitori un «acconto» di circa trecento milioni di lire. Tullio De Micheli fu rapito verso le 19 del 13 febbraio 1975. Stava rincasando alla guida di una Peugeot quando si vide la strada sbarrata da una Mini. Il commendator De Micheli fu caricato su una «125» che si dileguò a velocità sostenuta. Le indagini da parte dei carabinieri non furono mai sospese, tanto è vero che il 15 marzo scorso si ritenne di aver localizzato il luogo dove l'anonima sequestri avrebbe potuto celare i corpi dei due rapiti e si iniziò pertanto a scavare nella discarica di Travedona Monate.