Lauda sempre grave, ma può salvarsi di Michele Fenu

Lauda sempre grave, ma può salvarsi All'ospedale di Mannheim il pilota austriaco nella sfida più difficile Lauda sempre grave, ma può salvarsi Dichiarazioni del prof. Peter, responsabile del reparto di rianimazione: "Scioglieremo la prima riserva dopo i tre giorni, poi vedremo" - Si teme un blocco renale, per effetto dei gas tossici respirati da Lauda nel rogo della sua macchina - Il pilota è assistito dalla moglie Marlene che dice, fiduciosa: "Niki può farcela" Secondo il fr» t del campione, Lauda ha il cinquanta per cento di probabilità di sopravvivere e guarire (Dal nostro inviato speciale] Mannheim, 2 agosto. Il prof. Klaus Poter ha rilasciato oggi alcune dichiarazioni sulle condizioni di Niki Lauda. Il responsabile dell'istituto di rianimazione dell'ospedale di Mannheim ha tracciato un quadro clinico piuttosto pesante, lasciando capire che neppure i medici sanno, al momento attuale, se il campione del mondo potrà vincere o meno la sua battaglia contro la morte. « Lauda — ha spiegato il prof. Peter — ha riportato ustioni di primo, secondo e terzo grado al viso, all'emitorace e alle mani. In pratica, è rimasto intatto solo Il due per cento della superlicie del viso. Ci sono una frattura dello zigomo e alcune lesioni costali. Ad Adenau gli è stata praticata una tracheotomia ». « Tuffo ciò. però, non è preoccupante. E' un serio problema, Invece, il latto che Lauda abbia respirato gas tossici ardenti. Essi hanno provocato un'intossicazione nel sangue, il che comporta un latente pericolo di morte per blocco renale. Il paziente deve superare un primo perìodo di tre giorni, periodo che scadrà dopodomani, e poi un altro momento critico tra due settimane circa ». « Lauda — ha aggiunto II medico — non è mai stato in coma. Il suo fisico dì sportivo gli permette di reggere più validamente a questa prova. Un'altra persona, probabilmente, al suo posto sarebbe morta ». Il prof. Peter non ha voluto quantizzare le possibilità di salvezza di Lauda. » Scioglieremo la prima riserva dopo i tre giorni, poi vedremo ». Il fratello di Lauda, Florian, studente del quinto anno di medicina, è stato più esplicito. • Niki ha il 50 per cento di probabilità a favore e il 50 contro, però se supererà questi terribili tre giorni, le speranze aumenteranno e dopo il recupero potrebbe avvenire anche in due mesi ». A questo punto non resta che sperare, mentre si affaccia qualche dubbio sul pieno recupero di Lauda, non tanto come uomo ma come pilota. Se questo dramma avrà lieto fine, il campione del mondo potrà tornare al volante di una Formula 1? Niki Lauda comunque sta combattendo con vigore la sua battaglia contro la morte, assistito con la massima competenza nello Stàdtische Krankenanstalten di Mannheim, un ospedale collegato alla cllnica universitaria della celebre Heidelberg: si tratta di un centro medico d'avanguardia, noto in tutto il mondo. E' in una camera di rianimazione, sorvegliato da un gruppo di specialisti diretti dal prof. Klaus Peter. I genitori, la moglie Marlene e II giovane fratello Florian lo vegliano. Lauda è lucido e, come ha detto il prof. Peter, non ha mal perso conoscenza né è entrato in coma. Sono i medici, piuttosto, che gli somministrano calmanti per farlo dormire il più possibile. Stamane, durante un breve periodo di risveglio, il pilota della Ferrari è stato avvicinato dalla moglie. Marlene, che è una donna forte e coraggiosa (solo ieri sera ha avuto In albergo una violenta crisi di pianto), ci ha riferito, con un breve sorriso ad illuminare il volto stanco e tirato, che Niki ha voluto essere informato sull'esito del Gran Premio di Germania. « £' un uomo fantastico — ha detto la signora Lauda — non può parlare perché ha una sonda In gola, ma mi ha fatto capire, muovendo le dita di una mano, che voleva sapere chi era arrivato primo, secondo e terzo. Gli ho risposto: Hunt, Scheckter e Mass. Lui ha agitato la mano, facendo un segno di dispetto ». La situazione clinica di Lauda — come viene precisato nelle dichiarazioni rilasciate dal prof. Peter — è seria unicamente per le possibili complicazioni provocate dai vapori tossici incandescenti (olio bruciato, ossido di carbonio, gas derivati dalla combustione della vettura). Il campione del mondo ha respirato questa terribile mistura nei 40-50 secondi In cui è rimasto Intrappolato nel rogo della Ferrari, mentre Arturo Merzario, Brett, Lunger, Harald Hertl e Guy Edwards portavano a compimento il loro coraggioso, splendido Intervento di salvataggio. La prognosi non potrà essere sciolta prima di alcuni giorni. Un fattore positivo è rappresentato dalla voglia di vivere di Lauda, dalla collaborazione che sta offrendo al medici. • In occasione di quello stupido Incidente con Il trattore — ha sussurrato Marlene Lauda — ho visto quanta forza abbia Niki. Qui le cose sono diverse, molto più gravi, ma lui può farcela lo stesso ». Il dramma di Lauda e del suoi cari, cui partecipano amici ed ammiratori di Niki e della Ferrari, che mandano telegrammi o telefonano allo Stàdtische Krankenanstalten, è cominciato ieri pomeriggio dopo appena 32 chilometri di gara. Il pilota austriaco è uscito di pista ad oltre 200 all'ora e la sua Ferrari, dopo aver superato alcune reti protettive, si è schiantata contro un terrapieno, rimbalzando nuovamente dentro il tracciato. Edwards, Lunger ed Hertl hanno carambolato contro la macchina, che intanto aveva preso fuoco, rimanendo, almeno loro, per fortuna, Illesi. Con Daniele Audetto, direttore sportivo della Ferrari, abbiamo ricostruito alcuni momenti successivi. « Sono giunto nell'ospedale di Adenau — ha raccontato Audetto — pochi minuti dopo l'arrivo dell'ambulanza che trasportava Niki. Ho chiesto di vederlo. Lui mi ha riconosciuto subito e mi ha pregato di chiamare Marlene. Con i medici tedeschi abbiamo studiato una lista di ospedali specializzati per la cura di ustio- ni o di fratture. Il primario di Adenau, dopo i controlli radiografici, ha consigliato la clinica di Ludwigshafen, eccellente per curare gli ustionati. In quel momento si pensava che il problema principale di Lauda fossero le bruciature. Ma a Ludwigshafen, dove Niki è stato portato in elicottero, si sono accorti delle lesioni polmonari ed allora è stato disposto l'immediato trasferimento a Mannheim ». Mentre Audetto si precipitava ad Adenau, dopo la breve sosta nei garages della Ferrari al Nuerbungring, a Ludwigshafen e poi a Mannheim seguendo Lauda, ore terribili viveva la moglie del pilota austriaco. • Avevo un appuntamento con Niki — ha spiegato — all'aeroporto di Colonia. Ero venuta a prenderlo con il suo velivolo e il nostro solito pilota, Hans Kemetìnger. Dovevamo tornare subito a casa, a Salisburgo. Sul piccolo bus che ci trasportava agli uffici di polizia e di dogana, dopo l'atterraggio, abbiamo saputo dal guidatore che un corridore si era fatto male gravemente nel Gran Premio di Germania. I poliziotti mi hanno quasi subito detto che si trattava dì Niki ». Marlene Lauda ha telefonato al circuito, è risalita in aereo ed è volata a Mannheim. Di qui, in auto, si è precipitata nella clinica di Ludwigshafen, da dove è stata rimandata a Mannheim allo Stàdtische Krankenaustalten. Marlene, un'ex fotomodella che si è sposata con II campione del mondo in marzo, subito dopo il Gran Premio del Sudafrica, non ama i grandi premi e quanto li circonda, ma rispetta l'attività del marito. » Se vanno bene a Niki — ha detto una volta — vanno bene pure a me ». A Mannheim la signora Lauda (che in serata era stata raggiunta dal suoceri e dal cognato), Audetto, il capo meccanico del pilota austriaco, Ermanno Cuoghi, hanno trascorso ore interminabili mentre I medici si affannavano intorno all'asso della Ferrari. «A Niki — ha affermato Audetto. che lo ha visto nella camera sterile in cui è stato ricoverato — viene ogni mezz'ora applicata una speciale macchina che lo aiuta nella respirazione e pulisce I polmoni. A me I medici hanno detto che se Niki supera senza complicazioni I prossimi due o tre giorni, nel giro di un mese e mezzo-due potrebbe essere ristabilito ». A chi gli chiedeva un commen¬ to sulle sorti del campionato mondiale, Audetto ha cosi risposto: « In queste ore non ho proprio pensato alle corse e alle vicende della sfida per II titolo. Adesso dico che ho tante speranze nella capacità di ripresa dì Niki. E' in mano a medici abili, è in una clinica attrezzatisslma. Dopodomani andrò a Londra, dove si discute il nostro appello sui fatti di Brands Hatch. Sarebbe bellissimo se a Lauda venisse asse¬ gnato Il primo posto e se Niki potesse approfittarne ». Mentre Audetto è ripartito per Maranello, i familiari di Lauda si spostano dall'albergo, in cui vivono ritiratissimi, all'ospedale, in un pellegrinaggio che stringe II cuore. E' il risvolto amaro delle corse, di un mondo che troppo spesso si scopre fatto di uomini soltanto nel dolore e nella speranza. Michele Fenu Il campione del mondo Niki Lauda in una foto recente con la moglie Marlene