La fuga del giovane tuffatore russo

La fuga del giovane tuffatore russo Il diciassettenne Nemtsanov ha lasciato il villaggio giovedì sera - L'Urss ha minacciato di abbandonare i Giochi per protesta, poi il provvedimento è rientrato La fuga del giovane tuffatore russo Polemica conferenza stampa dei responsabili sportivi dell'URSS nei confronti del governo canadese - Il fuggitivo è di Alma Ata, Kazachstan, una repubblica del sud - Dalla piattaforma era finito al nono posto (Dal nostro inviato speciale) Montreal, 31 luglio. Non c'è festa neanche alla fine, l'Olimpiade ci riserva un po' di veleno pure nella coda. Se la cerimonia inaugurale ha registrato le assenze polemiche dei Paesi africani, usciti subito dai Giochi per protesta contro la politica dell'apartheid razziale, quella di chiusura, In programma domani, ha rischiato di subire una mutilazione, unica ma molto grossa e molto Importante: il • forfait » della Unione Sovietica, la nazione nettamente in testa alla classifica generale delle medaglie, il Paese che dovrà ospitare, fra quattro anni, a Mosca, il prossimo appuntamento olimpico. I sovietici hanno fatto rientrare I loro propositi di ritiro nella mattinata di oggi, dopo aver regalato una Inattesa scossa extra-sportiva al Giochi nella notte, con una conferenza-stampa tenuta al Villaggio Olimpico e caratterizzata da un atteggiamento assai decìso e per niente cordiale nei confronti delle autorità di governo canadesi. L'Urss ha protestato vivacemente e minacciato Il suo ritiro dalle ultime gare (atletica, ludo, canoa, equitazione], nonché la sua assenza nella cerimonia di chiusura, a causa della scomparsa di un giovane atleta: il diciassettenne tuffatore Sergej Nemtsanov, che ha abbandonato II Villaggio olimpico nella serata di giovedì ed ha poi fatto perdere le sue tracce. « I canadesi non hanno fatto niente per aiutarci a trovarlo — sostengono I sovietici —. Ci hanno solo fatto sapere che Nemtsanov si è presentato, con un suo amico canadese, presso una caserma della polizia per chiedere un consiglio. Avuto questo "consiglio", se n'è andato. Secondo quanto ci è stato comunicato, ora non si trova né presso il Dipartimento dell'immigrazione, a Montreal, né presso la polizia: è In mano di terzi, di persone sconosciute ». Preoccupati (per le sorti del giovane atleta), e adirati (per II trattamento ricevuto nel contatti ufficiali con la polizia e le autorità canadesi), I dirigenti sovietici hanno accentuato II tono della loro polemica quando si è rivelato vano perfino l'intervento dell'ambasciatore In Canada, Alexander Nokolayev: quest'ultimo ha incontrato il vice-ministro degli Affari Esteri, Bissonnette, l'uomo che aveva trattato di persona II « caso Taiwan » alla vigilia del Giochi, e ha presentato un documento di protesta « per la sparizione Illegale di un cittadino sovietico di minore età ». Con costanza e tenacia I sovietici hanno Insistito perché Nemtsanov venisse « restituito », sottolineando che per la legge dell'Urss come per quella del Canada Nemtsanov è minorenne, dunque non può agire responsabilmente da solo. Il personaggio che ha provocato tutto questo pirotecnico garbuglio politico-sportivo è un giovanissimo tuffatore di Alma Ata, Kazachstan, una repubblica del Sud, quasi ai confini con la Cina, una delle più decentrate dell'Urss. Nemtsanov non è ancora un campione, qui a Montreal si è classificato nono, escluso dalla finale nella gara dalla piattaforma, vinta da Dlbiasl. Ieri ha detto di lui Vltaly Smìrnov, vicepresidente del Comitato Olimpico sovietico: « E' un tuffatore molto giovane, era stato inserito da poco nella nostra squadra, dopo aver ottenuto il secondo posto ai Campionati dell'Urss. Alle Olimpiadi non ha avuto buoni risultati, dopo la gara è stato visto piuttosto depresso, abbiamo cercato di far Intervenire un medico perché lo visitasse e lo alutasse a riprendersi. Anche per questo suo particolare stato psichico siamo preoc- cupati ». Nemtsanov è stato visto per l'ultima volta dal suol co-npagni verso le 3 del pomeriggio di giovedì, al ristorante del Villaggio, poi le sue tracce si sono perse. Smlrnov, il « numero 2 » del mondo sportivo sovietico dopo Pavlov, ha ripetuto stamane, alla riunione del Comitato esecutivo del Ciò (il Comitato olimpico Internazionale) la protesta dell'Urss: • Noi consideriamo questa azione un tentativo unilaterale di mettere in crisi I rapporti sportivi esistenti fra noi e II Canada. Riteniamo questo episodio alla stregua di una provocazione programmata contro la squadra sovietica e i cittadini sovietici minori di età. Saremo obbligati a riconsiderare i futuri contatti sportivi con II Canada ». Per esempio, Smlrnov ha detto che sarà avanzata una riserva sulla trasferta che la Nazionale sovietica di hockey su ghiaccio doveva effettuare a settembre In Canada. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, I sovietici Intendono protestare, oltre che per la maniera con la quale sono stati tenuti I contatti In questo « caso », pure per la situazione creatasi In precedenza, quando una serie di episodi a! danni della squadra sovietica (minacce di morte a Borzov, proteste degli emigrati ucraini separatisti, i quali hanno bruciato una bandiera dell'Urss davanti al Villaggio) sono stati sempre sottovalutati dalla polizia canadese. « A parte il nostro risentimento — ha detto ancora Smlrnov —, devo far presente il clima non buono che si è venuto a creare nella squadra al Villaggio, soprattutto tra gli atleti più giovani, in quanto l'accaduto dimostra che le norme di sicurezza predisposte dai canadesi non sono affatto efficienti, in conseguenza di ciò avevamo pensato di ritirare tutti gli atleti dalle gare ». Oggi la minaccia di rinuncia alle gare è rientrata, lasciando solo un dubbio sulla presenza dell'Urss nella cerimonia finale di domani. Stamane I canoisti Shaparenko e Urchenko sì sono presentati regolarmente alle semifinali; poco dopo una breve dichiarazione rilasciata al Villaggio olimpico dava per sicura anche la partecipazione della squadra sovietica alla sfilata di chiusura. Evidentemente, si è deciso di attenuare la portata della protesta, soprattutto in considerazione del fatto che le prossime Olimpiadi si svolgeranno a Mosca e l'Urss avrà una parte Importante nella cerimonia di domani allo Stadio, l'Inno sovietico verrà suonato subito dopo quello greco e quello canadese. Sono previste danze con I costumi folcloristici del- I Urss e addirittura si avrà un collegamento diretto vìa satellite con Mosca, durante II quale vedremo sul grande schermo dello stadio le immagini delle colline Lenin, della Piazza Rossa, dello Stadio Lenin, per finire con una simbolica cerimonia dì consegna del pane e del sale, simboli di benvenuto In Russia. Mentre si effettuerà il collegamento, saranno diffuse nello Stadio di Montreal musiche di Shostakovlc e Moussorskl, poi sentiremo - Kallnka » cantata da un coro russo. Come si vede, la « presenza » sovietica nell'ultimo atto dei Giochi ha un suo significato particolare, piuttosto ampio, per cui l'assenza del rappresentanti sportivi dì Mosca avrebbe ìnferto una ferita gravissima al cerimoniale e allo spìrito del Giochi. Comunque il « giallo » rimane, la polemica pure. Può darsi che la fuga di Nemtsanov abbia ricevuto una * spinta » Iniziale da un flirt con una giovane nuotatrice Inglese conosciuta In piscina, può darsi che — come sostengono I sovietici — / canadesi abbiano agevolato (se non addirittura « plagiato »} le Intenzioni, diciamo così, evasive dell'atleta. Risulta infatti che una vera e propria organizzazione per favorire chi Intende chiedere asilo politico sia stata messa In atto qui a Montreal. Ne avrebbero beneficiato nei giorni scorsi due atleti romeni, e oggi la prova della sua efficienza è stata data da un giornalista canadese, il quale ha appurato che basta una telefonata per essere ammessi Immediatamente a parlare con II signor Quennevìlle, capo del Servìzio all'immigrazione. La trafila è poi semplicissima: basta una domanda scritta, quindi si attende che II Comitato apposito, che ha sede ad Ottawa, e comprende, tra gli altri, un rappresentante delle Nazioni Unite, si pronunci, caso per caso. Questa efficienza organizzativa, questo scrupolo addirittura pignolo — forse è più facile ottenere l'asilo politico che una Intervista con un atleta — è apparso eccessivo ai dirigenti dell'Urss, I quali hanno appreso che almeno quattro agenti dell'immigrazione (ci sono pure I nomi, sui giornali dì stamane) siedono in permanenza al Villaggio, per » fornire del chiarimenti », nemmeno fossero dei venditori di souvenlrs. Finora le autorità canadesi non hanno mai affermato che Nemtsanov abbia presentato formale richiesta di asilo politico. Un portavoce degli Affari Esteri ha spiegato che, come concorrente al Giochi, l'atleta ha libertà di circolazione in Canada fino al 31 agosto, grazie allo speciale visto olìmpico. E II particolare della sua minore età non avrebbe valore ostativo al fini dell'asilo politico, perché « tutti I casi sono presi in considerazione » quando qualcuno richiede lo stato di rifugiato. A quanto si è potuto capire, Nemtsanov sarebbe ora affidato ad una famiglia canadese, probabilmente lontano da Montreal. « Noi non possiamo violare le leggi canadesi — hanno detto al ministero — per far piacere all'Urss, per noi sarebbe un atto illegale costringerlo con la forza a far rientro nel Villaggio ». Oggi I canadesi hanno pure escluso la possibilità di Invitare l'atleta ad un colloquio chiarificatore con I dirigenti sovietici, alla presenza dì testimoni canadesi. Nemtsanov, dunque, resta nel mistero, e Insieme finisce nel titoli e sulle pagine del giornali come mal avrebbe potuto nemmeno con II più riuscito dei suoi tuffi. Antonio Tavarozzi

Persone citate: Alexander Nokolayev, Antonio Tavarozzi, Borzov, Lenin, Pavlov, Sergej Nemtsanov