Damasco, accordo siriani-palestinesi

Damasco, accordo siriani-palestinesi Mentre a Beirut si combatte Damasco, accordo siriani-palestinesi (Ma la fazione radicale dei fedayn lo rifiuta) Beirut. 29 luglio. Pesanti scontri sono tornati a divampare questa sera per Beirut, nonostante l'annuncio di un accordo raggiunto a Damasco tra siriani e palestinesi. Le milizie cristiane che assediavano Nabaa, « enclave » islamica nella parte Nord-Est della capitale, hanno lanciato, secondo fonti palestinesi, nuovi attacchi con razzi, mortai e carri armati. I palestinesi e i loro alleati della sinistra islamica hano risposto dando l'assalto al quartiere cristiano di Ahi Ruminane]!, nel Sud della città, con combattimenti di casa in casa che, secondo fonti cristiane, hanno fatto almeno diciassette morti e trenta feriti. Il fuoco dei cecchini ha continuato a mietere vittime anche oggi per le vie di Beirut. Le forze cristiane che da almeno 49 giorni assediavano il campo-fortezza palestinese di Tal Zaatar si sono rifiutate di sospendere le operazioni. Il loro portavoce, Fouad Malek, ha ripetuto che tutti potranno lasciare il campo, con garanzia di tregua, soltanto dopo la sospensione dei bombardamenti, dall'interno del campo, contro i quartieri cristiani circostanti, e dopo che ne saranno usciti tutti gli uomini in grado di combattere. Ir tanto si è appreso che per la ratifica dell'accordo di Damasco s'era resa necessaria una nuova seduta serale fra siriani e palestinesi. Pertanto l'annuncio della conclusione e la diffusione dei dettagli, previsti per oggi, sono stati rinviati almeno alle prime ore di domani. Una importante corrente della guerriglia palestinese, il « Pronte del rifiuto », ha dichiarato che non parteciperà ad alcuna riconciliazione con Damasco; le sinistre islamiche inoltre hanno espresso «riserve» sull'accordo, af¬ fermando ohe esso chiaramente non dice né quando, né in quali termini le truppe siriane lasceranno il Libano. L'agenzia Middle East News ha riferito che oggi a Damasco Abdel Halim Khaddam, ministro degli Esteri e viceprimo ministro siriano, aveva annunciato « al più presto, forse entro la giornata» la diffusione del testo dell'accordo. Preoccupazione per l'accordo siro-palestinese è stata manifestata dall'Irak, eterno rivale della Siria nel mondo arabo. Felicitazioni per l'accordo ha invece espresso il primo ministro libico, Abdel Salam Jalloud, che è stato uno dei più attivi mediatori fra le due parti. Ha dichiarato, durante una conferenzastampa convocata a Damasco ieri sera, che « certe parti arabe legate all'imperialismo americano gettano benzina sul fuoco ogni volta che un accordo appare vicino ». Il segretario generale della Lega araba, Mahmoud Riad, ha dichiarato che le forze interarabe per la pacificazio¬ ne in Libano dovranno essere trasformate in unità combattenti, capaci d'imporre la tregua ai belligeranti: « E' l'unica possibile soluzione per la questione libanese », ha detto Riad, intervistato dal giornale egiziano Al Akhbar. Attualmente la Lega araba ha inviato 2300 uomini, messi a disposizione da Siria, Libia, Sudan e Arabia Saudita. « Quanto ai palestinesi — ha detto Riad — dovrebbero unificare i loro sforzi, per rispettare tutti gli accordi da loro raggiunti con i governi arabi, particolarmente l'accordo del 1969 che, firmato al Cairo, stabilisce le norme per i rapporti fra le due partì. I palestinesi debbono unificare le forze, per liberare la loro terra, poiché questo è il piii nobile, se non l'unico, obiettivo che essi hanno ». La guerriglia palestinese ha già ripreso l'iniziativa, mandando varie unità operative nei villaggi del Sud, che hanno accettato cibo e medicinali da Israele. (Ansa)

Persone citate: Abdel Salam Jalloud, Damasco Abdel, Fouad Malek, Mahmoud Riad