Uno dei canadesi alla Cinzano

Uno dei canadesi alla Cinzano Hansen, un rimbalzista alto 2,08, ingaggiato da Rubini Uno dei canadesi alla Cinzano (Dal nostro inviato speciale) Montreal, 29 luglio. E' molto alto, piuttosto grosso, abbastanza rude. Una specie di « cowboy » del canestro, anzi di giubba rossa, visto che gioca nella Nazionale canadese. Si chiama Lars Hansen e da stamane il suo nome è entrato nel basket italiano per via di una firma messa su un contratto: da oggi Hansen è ingaggiato dalla Cinzano Milano come « rinforzo straniero » da schierare nel prossimo campionato (prenderà il posto t!i Robblns). Cesare Rubini, general manager del club milanese, è venuto a Montreal per perfezionare l'accordo, alutato nelle trattative dall'allenatore del Canada, l'americano Donohue, e da Romei Raffili, il giocatore figlio di italiani che vedremo a Fori) come « oriundo » nella squadra del Jolly. L'accordo è stato trovato sulla base di 33 mila dollari (quasi 30 milioni di lire) per un anno, non ci sono problemi per il trasferimento che si può considerare sicuro con una sola incertezza: se il « mercato » degli Stati Uniti permettesse alla Cinzano di bloccare un giocatore di grande quotazione, Hansen sarebbe lasciato libero e II particolare è stato reso noto dallo stesso Rubini che stasera è già partito per Los Angeles in cerca di notizie fresche sul BaIjljaa. Hansen, un biondone con un naso piuttosto originale come profilo e come dimensione, sorride felice: « Mi fa proprio piacere venire a conoscere da vicino l'Italia — dice — e giocare nel vostro campionato è una grande soddisfazione per un cestista. Sarò a Milano il 24 agosto, penso di non avere problemi di ambientamento: anche perché io sono quasi un europeo, la mia famiglia è danese e lo stesso sono nato a Copenhagen. Mio padre fa l'architetto e per motivi di lavoro si è trasferito in Canada quando ero bambino. Non so nemmeno una parola di italiano, mi impegnerò per imparare in fretta e poi mi aiuterà l'amico Raffin che parla benissimo la lingua del suoi genitori ». Hansen ha 22 anni, è alto 2 metri e 3, è un tipo di giocatore ruggente che si fa valere al rimbalzi: non ci sembra un fuoriclasse sul piano tecnico e considerando che nel suo ruolo di pivot dovrà battersi contro tanti americani può darsi che il nostro campionato gli crei parecchie difficoltà. Nel torneo olimplco, che II Canada ha chiuso al quarto posto, Hansen ha segnato 96 punti in 7 partite con una discreta media di tiro (45 per cento) e una Infallibile precisione nei « personali » (ne ha segnati 14 su 14), ha conquistato 56 rimbalzi. L'Italo-canadese Romei Raffin, un rincalzo nella nazionale bianco-rossa, ha realizzato solo 26 punti e preso 14 rimbalzi. In compenso è stato un utile interprete per Rubini che conosce l'inglese più o meno come il russo, senza andare cioè oltre qualche frase convenzionale: qualche giorno fa abbiamo visto il trio Hansen-Rubini-Raffin al villaggio olimpico, tutti sportivamente seduti su un gradino, a discutere di soldi e di contratti. Hansen ha ottenuto anche un alloggio a disposizione a Milano ed è stato molto contento quan¬ do Rubini gli ha assicurato, su sua richiesta, che c'è pure II bagno. Conclusa la trattativa di Hansen, Raffin si preoccupa ora di parlare con il suo avvocato prima di partire per Fori). Oggi ha rivelato un altro particolare divertente della sua famiglia: « Il mio nome è Romei — ha spiegato — per una scelta di mio padre, che ammirava molto Rommel, un personaggio di tanti anni fa. Era un tedesco, vero? Beh, mi hanno dato il suo nome, po! I canadesi, come gli statunitensi, hanno fatto un po' di confusione con le consonanti e adesso il mio nome di battesimo si scrive con una « emme » e una «. elle ». In casa mia, dove si parla quasi sempre italiano, mi chiamano « romellaccio » quando vogliono rimproverarmi, oppure "bestia" alla veneta, perché I miei genitori sono di San Lorenzo di Pordenone e ogni tanto scherzano per farmi arrabbiare. Chissà come mi chiamerano a Fori) i compagni di squadra, forse mi inventeranno un nome nuovo, un nome italiano ». a. tav.