Drut esalta la scuola italiana

Drut esalta la scuola italiana E' allievo di Sandro Calvesi l'ostacolista veloce francese Drut esalta la scuola italiana Vince i 110 ostacoli in 13"30 davanti al cubano Casanas e all'americano Davenport ai suoi quarti Giochi (Dal nostro inviato speciale) Montreal, 29 luglio. Guy Drut ce l'ha fatta, ieri, per la gioia dei francesi che hanno con comprensibile orgoglio ascoltato le note della Marsigliese nello stadio di Montreal. E la vittoria del ventiseienne campione di Oignes, piccolo centro non lontano da Calais, è anche un po' italiana, se si pensa che è stato Sandro Calvesi, il maestro di Ottoz, a dare a Drut l'indirizzo che lo ha portato a questa medaglia olimpica. Sfortunato in altre grosse gare, ha trovato la sua giornata: ha vinto in 13"30 centesimi, due centesimi di secondo in più — neppure un soffio — dal suo primato del mondo. Dietro, il magnifico cubano Alessandro Casanas, poi Davenport per il quale si dovrebbero inventare nuovi aggettivi. Il trentatreenne americano, alla quarta Olimpiade (semifinalista nel '64, primo in Messico, quarto a Monaco, ora terzo), ha dato una lezione ai pivelli della squadra Usa che sono finiti alle sue spalle. Le altre medaglie d'oro di mercoledì sono toccate alla tedesca Est Eckert nei 200 davanti alla Richter ed alla Stecher, mentre nel martello il podio è stato invaso dal sovietici, primo Sedyh, poi Spiridonov e quindi il veterano Bondarciuk. Dramma finale nel 3 mila siepi: il tedesco Est Karst è caduto sull'ultima barriera mentre stava superando lo svedese Garderud che ha così avuto via libera mentre Karst perdeva anche la medaglia d'argento «regalandola» a Malinowski. Le gare di ieri, mercoledì, se hanno visto la sicura vittoria della Dorio nella qualificazione dei 1500 metri, sono però state fatali a Roberto Veglia ed a Venanzio Ortis, due delle nostre speranze per il futuro, speranze non confortate da quanto visto a Montreal. Il torinese non è riuscito a far meglio di 7,48 nelle qualificazioni del salto in lungo, ed è stato eliminato ingloriosamente; lo stesso è accaduto ad Ortis nelle combattute batterle dei 10 mila. E si che il friulano era stato fortunato capitando nella «serie» più lenta, quella vinta dal belga Polleunis In 13'45" anche se II ritmo è stato regolare, non appena gli altri hanno allungato lui si è staccato. Deludente anche Buttar! cronometrato in 14"06 nella semi¬ finale dei 110 ostacoli, eliminato come Ronconi finito in 13"97. Ed eliminate pure al primo turno la Cruciata (4'16"78) e la Gargano (4'15"94) nei 1500 metri. E' cominciato il decathlon, con lo scontro frontale tra il sovietico Avilov e lo statunitense Bruce Jenner, in attesa — domani — dell'ingresso In gara del saltatori in alto, una delle competizioni più attese del restante programma dell'atletica olimpica, nella quale l'Italia sarà presente con ben tre atleti, Bergamo, Fortini e Raise. Entrerà in gara anche la 4x100, che ieri ha provato i cambi con soddisfacente risultato, miche se le tensioni della gara saranno altra cosa. Ieri sera, al termine della stupenda gara di Sara Simeoni, il presidente Nebiolo ha fatto un breve punto della situazione azzurra, dicendosi più che soddisfatto del comportamento della squadra. 'La medaglia d'argento di Sara — ha detto — è il riconoscimento ufficiale non solo per le doti di classe e le capacità di sacrificio dell'atleta veronese, ma per il buon lavoro di tutti. Ognuno degli atleti che abbiamo portato in Canada, salvo isolate défalllances, si è battuto sui suoi limiti, e già sono stati realizzati tre primati nazionali della Bottiglieri, dalla Dorio e da Sara Simeoni. Il livello tecnico di questa Olimpiade è grandissimo, non bisogna mai dimenticare che l'atletica è sport universale, a larga partecipazione, tante che quasi non sì avverte, anche se dispiace molto, l'assenza delle rappresentative africane'. La sesta e terzultima giornata dell'atletica olimpica si è svolta in uno stadio ancora una volta gremito, con un programma che, iniziato di primo mattino con le qualificazioni del salto triplo, è stato vivacizzato già all'ora di pranzo (ovvero di cena, per l'Italia) dalla semifinale-bis del 100 ostacoli femminili, uno dei più clamorosi inghippi regolamentari dei Giochi, con una ridda di ricorsi e controricorsi dei quali l'unica vittima Illustre è stata la tedesca dell'Est Annellse Erhardt, ieri qualificata per la finale ed oggi fuori Nella bagarre, onore ad Ileana Ongar, la quale non ha perso la testa, e anzi si è migliorata: quarta ieri in 13"42, è finita terza in 13"41 nella semifinale ripetuta, dimostrando cosi tutto il suo carattere. E' accaduto che Ieri la sovietica Konokova si è inciampata nell'ultimo ostacolo e cadendo ha travolto la romena Stefanescu. Qualificate la sovietica Anisimova, la polacca Rabsztyn, la tedesca Est Erhardt e la nostra Ongar, poi reclamo romeno, gara da rifare, controreclamo delle già qualificate, ma nulla da fare. E così la gara si è ripetuta oggi, con la sola Konokova fuori alla partenza. La Stefanescu ha dimostrato che meritava una nuova chance facendo fuori la Erhardt, con la Ongar bene In corsa, terza. La finale, disputata a un'ora e un quarto dalla gara-bis, ha visto il successo della tedesca Est Schaller, In 12"77, che ha così vendicato la Erhardt in un arrivo In linea di ben cinque atlete davanti alle sovietiche Anisimova e Lebedeva. Ottava la Ongar, un po' «scarica», In 13"51. Sesta l'israeliana Ester Rot, una delle atlete scampate miracolosamente quattro anni orsono alla tragedia di Monaco. b. p.