All'ottavo posto pieni di delusione

All'ottavo posto pieni di delusione Gli azzurri della pallavolo All'ottavo posto pieni di delusione (Dal nostro inviato speciale) Montreal, 29 luglio. Quando le cifre fanno l'effetto dei pugni in faccia: 3 a 0; 3 a 0; 3 a 2; 3 a 0; 3 a 0. Sono I dati da segnare a bilancio per la nazionale di pallavolo nel torneo olimpico, tutti al passivo. Gli azzurri hanno perso contro Urss, Giappone e Brasile nel girone eliminatorio (quello che consentiva alle prime due classificata di entrare nella zona-medaglie) poi contro Cecoslovacchia e di nuovo Brasile nella semifinale e finale. Al termine di questa specie di calvario — soli due set all'attivo su cinque Incontri disputati — è arrivato l'ottavo posto come sentenza finale: dietro dì noi in classifica c'è solo II Canada, rimasto senza avversarlo nella finale 9°10° posto a causa del ritiro dell'Egitto. E proprio il 'forfait- degli egiziani ha consentito all'Italia l'unica vittoria di queste Olimpiadi: per 2 a 0, a tavolino. Come dire che questa nazionale ha vinto solo quando non ha giocato. Ogni volta che è stata chiamata in campo ha fatto apparizioni velocissime, escluso II primo del due incontri col Brasile durato cinque set ma caratterizzato a sua volta da un crollo finale in verticale degli azzurri, che si sono fatti rimontare cedendo in poco più di mezzora I due ultimi, decisivi set. • La nostra non è rassegnazione, è accettazione» ha detto a Montreal il c. t. Anderlini, abile dialettico. E In realtà bisogna pren¬ dere con un po' di filosofia questa serie di risultati negativi perché si sapeva che gli azzurri avevano fatto il massimo ottenendo la qualilicazione alle Olimpiadi: cioè una volta ottenuto II biglietto d'invito alla grande festa tutti erano predisposti a fare da tappezzeria. Però, dato che ha sempre la sua importanza analizzare ,»pome»si perdono certe partite, l'amarezza aumenta andando un po' più a fondo della situazione. Oggi ci ritroviamo con una nazionale delusa del proprio rendimento e della preparazione Impostata, con giocatori abbastanza uniti fra loro ma un po' scettici nel confronti di chi li guida, dalla panchina (Anderlini) e dalla scrivania (anzi, dal trono) federale (Glannozzl). Insomma pare proprio che la pallavolo Italiana di oggi non meriti questa antl-propaganda scaturita dall'attività azzurra: e gli stessi giocatori sono I primi a rendersi conto che l'imminente organizzazione del mondiali In Italia (1978) è un'occasione da non sciupare. Sicuramente molte cose vanno riviste, a cominciare dai programmi di preparazione. Prima delle Olimpiadi la squadra è rimasta ad accumulare noia e punture dì zanzare a Tirrenia, senza sostenere nemmeno un collaudo agonistico In attesa di partire per il Canada. Così chi era stanco non ha ritrovato freschezza, chi aveva sempre voglia di giocare l'ha persa quasi del tutto. a. tav.

Persone citate: Anderlini