IN VETRINA

IN VETRINA IN VETRINA Escono gli Atti del I Convegno internazionale di Studi collodiani, tenutosi a Pescia nell'ottobre del 1974, con relazioni di Luigi Volpicelli, Gianni Rodari e Giorgio Candeloro. Come capita sempre per questi grossi volumi una parte se ne va in celebrazioni: mentre il resto — la parte più propriamente critica — serve più a stabilire un bilancio che ad aprire nuove prospettive. Si veda qui soprattutto l'insieme delle «comunicazioni», che offrono da una parte un'indagine sulla «fortuna» di Pinocchio nel mondo, e dall'altra studiano la figura di Collodi nel suo complesso. Cusatelli fa il punto su Pinocchio in Germania, Lucian studia Pinocchio in Romania, Risaliti ci parla di Pinocchio in Russia. Sull'altro versante si studia il Collodi giornalista (De Santi) o il Collodi traduttore (Paolini). Non mancano tuttavia contributi più appassionati: dalle letture personalissime di Bigongiari e Cassola, di Tombali e Zolla; agli studi più seri di Genot (Le corps de Pinocchio) e di Guglielminetti (Pinocchio «grottesco» i, per non dire degli interventi di Servadio e Romagnoli, di Ulivi e Scrivano che verificano il testo delle Avventure, nella prospettiva di diverse metodologie interpretative. Nella tradizione del romanzo poliziesco la figura del giornalista è ricorrente. Alla diversa tipologia di questo personaggio è dedicata l'antologia / reporter (ed. Longanesi, lire 6000) che propone tre racconti. Nel primo (A chi toccherà, di Edward S. Aarons) compare la figura del cronista di «nera» senza scrupoli, disposto a tutto, anche al rischio personale, pur di realizzare il suo sogno del «colpo» giornalistico. Nel secondo (La statua che urla, di Frederic Brown) compare l'immagine del reporter cinico e ubriacone che si lascia coinvolgere nel pericolo, pur di non rinunciare ad un'avventura galante. Nel terzo (Scacco alla bionda, di William P. McGivern) è proposta infine la figura del giornalista moralista che prende di petto una classe di politici corrotti, pur di salvare la reputazione di un uomo onesto e l'integrità morale della comunità in cui vive. ★ * Per uno scrittore di fantascienza come Norman Spinrad, un libro come questo che «inventa» il passato, costituisce una rara occasione di esercizio fantastico. Nel Signore della svastica (ed. Longanesi, lire 3900) Spinrad immagina di trascrivere «il capolavoro» di Adclph Hitler, «celebre scrittore di fantascienza morto a New York nel '54». L'autore supposto, spiega Spinrad, ha scritto il suo romanzo, chiuso in un «bunker assediato», in preda ad un «delirio allucinatorie». Hitler, emigrato in America, nel 1919, dopo aver partecipato | ad un fallito colpo di Stato in Germania, organizzato da un movimento politico di estrema destra, rivive le sue «fantasìe» di potere e di dominio sul mondo, che vanno — in questo libro — ben al di là della storia. ★ ★ In versione completamente rifatta Gabriele Scaramuzza ha curato la voce «Letteratura», in due volumi, dell'Enciclopedia Fischer (ed. Feltrinelli, lire 6000). Spiega una nota introduttiva che il manuale può essere usato come «grande enciclopedia» a voci monografiche (tra le altre: Allegoria, Cinema e letteratura, Critica del testo, Formalismo, Generi letterari, Kitsch letterario, Metrica, Poetica, Psicanalisi e letteratura. Romanzo, Sociologia della letteratura, Traduzioni, ecc.) e insieme — grazie ad un indice dei nomi e delle materie — come dizionario enciclopedico. Le singole veci hanno un taglio prevalentemente teorico, anche se non sono prive di concretezza storica. Una fitta bibliografia per argomenti permetterà comunque, in ogni caso, un approfondimento e soprattutto una concretizzazione esemplificativa dei metodi e dei principi usati. g. der. j|jI

Luoghi citati: America, Germania, New York, Pescia, Romania, Russia