Johansson non pensa ai "pro"

Johansson non pensa ai "pro" Johansson non pensa ai "pro" (Nostro servìzio particolare) Montreal, 27 luglio. Ce. vj II vincitore del ciclismo su strada Bernt Johansson non ha intenzione di passare al professionismo nella prossima stagione come invece farà il nostro Martinelli, il quale gareggerà quasi sicuramente nella Scic, al fianco di Baronchelli. Lo svedese ha affermato che fa del ciclismo per divertimento. L'esempio dei fratelli Pettersson, suoi concittadini, più volte titolati nella « 100 chilometri », poi ingaggiati tutti e quattro in una squadra italiana, non lo alletta. « Soltanto Gòsta — ha spiegato Johansson — è diventato un buon professionista vincendo anche II Giro d'Italia. GII altri suol fratelli hanno fallito e io non voglio correre questi rischi, anche se mi ritengo adatto alle corse a tappe: ho vinto infatti II Giro d'Inghilterra l'anno scorso e In questa stagione sono arrivato secondo ». Johansson ha fatto gli elogi di Martinelli: « E' stato molto generoso per tutta la corsa, ma proprio per questo lo temevo di meno dì Novicky, Il quale aveva sempre rifiutato la collaborazione. Quando ho effettuato un tentativo al penultimo giro, è stato l'italiano a venirmi a riprendere, ma non ha latto altrettanto nel giro successivo ». Il ventitreenne corridore di Marlenstad dice che pensa al matrimonio, che gli fanno tenerezza i bambini, forse perché lavora a mezzo servizio (tanto per guadagnarsi il mantenimento agli studi) come assistente infermiere In un ospedale per fanciulli ritardati. Pur essendo già campione del mondo (nel '74, nella 100 chilometri) il suo successo ha costituito una grossa sorpresa. Martinelli, tuttavia, dice: « lo avevo scommesso con Ceruti che non avrebbe vinto uno del favoriti. Pensavo Infatti che la rivalità fra russi, polacchi, tedeschi-orientali e cecoslovacchi avrebbe avvantaggiato un corridore fuori dal giro. In quel giro dove siamo anche noi azzurri, quest'anno soprattutto, avendo battuto più volte gli orientali. Forse per questo Novicky non ha mal voluto fare 11 proprio do¬ vere quando eravamo In fuga; ma quando slamo scattati lo e Algeri, poco prima dell'episodio decisivo, è stato lui ad annullare il tentativo. Non sì è invece mosso quando è scattato lo svedese ». La medaglia d'argento ha fatto felicissimo Martinelli. « Mi sarei accontentato anche di quella di bronzo, dal momento che I ciclisti italiani che avevano gareggiato prima dì noi erano tutti naufragati. E' vero che il secondo posto è arrivato per la squalifica di Thaler, ma In efletti II campione mondiale ' di ciclocross mi aveva danneggiato, chiudendomi due volte e obbligandomi praticamente a ripartire ». Martinelli, Algeri e Ceruti, nonostante l'affermazione complessiva che ha fatto dell'Italia la squadra più forte, hanno ribadito che il quartetto azzurro avrebbe reso di più con Landoni. • Barone — ha spiegato Ceruti — ha corso da Isolato, non è stato dì nessuna utilità per noi. Con Landoni eravamo affiatatisslml e le cose sarebbero potute andare ancora meglio ».

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