Sconfitti i nostri cavalieri

Sconfitti i nostri cavalieri Oro a Schockmoehle ! Sconfitti i nostri cavalieri (Dal nostro Inviato speciale) Broniont, 27 luglio. C'è una calura equatoriale, a Bromont, 70 chilometri a Ovest di Montreal. Nei giorni scorsi e anche durante la notte ha piovuto in maniera furibonda, e ora una nebbia soffocante lambisce le rotonde colline di questa zona «culturale e sportiva» (così dicono infatti i cartelli segnaletici) dove ha soggiornato fino a ieri la regina Elisabetta. Il percorso del Gran Premio Individuale di salto, la prova più difficile e più ambita tra chi segue gli sport equestri olimpici, nasce subito male per I colori Italiani. Sul fango, solo Raimondo D'Inzeo, montando Bellevue, rimane in corsa dopo la prima selezione. Totalizza però 8 penalità: meglio di lui è certo andato — con penalità zero — uno dei grandi favoriti, il tedesco Alwin Schockmoehle, che cavalca uno stupendo esemplare, Warwic Rex. Insieme a D'Inzeo sono rimasti altri «penalizzati., improbabili rivali del tedesco che ha compiuto un percorso netto, dimostrandosi in forma eccezionale, rapido di riflessi e attento agli scarti del suo cavallo. Con 16 penalità sono stati invece eliminati Piero D'Inzeo, su The Avenger, e Graziano Mancinelli su Bel Olseau. Fallendo il salto dell'ostacolo •triplice, hanno totalizzato un punteggio negativo che non poteva non metterli fuori gara. Una previsione tanto nera nessuno l'avrebbe sottoscritta alla vigilia, ripetono i grandi soloni di questa disciplina. Meravigliosi i cavalli: come forse saprete, sono castroni (perché solo così «ridotti» possono mantenere la calma e affrontare una preparazione tanto complessa) di otto-dieci anni, al novanta per cento irlandesi. Si muovono con eleganza pari al poderoso assetto fisico: le loro sezioni muscolari sono infatti eccezionalmente sviluppate, ma non diminuiscono la grazia dei movimenti. Eppure il terreno così pesante, d'un bruno vischioso, li ha visti fallire e rotolarsi sovente: una zampa rotta ha commosso 11 pubblico, forse memore che nei remotissimi tempi di Olimpia era II cavallo (e poi il proprietario) a venire ornato col lauro del vincitore, mai II cavallere, considerato solo uno «strumento». Certo quella zampa rotta avrà ancora più commosso il suo proprietario, visto che questi destrieri — veramente degni di un ritrattista imperiale — valgono, ognuno, più o meno come tre Rolls Royce. La distanza da percorrere nella prova è di 450 metri, il tempo accordato supera di poco i due minuti: sono naturalmente misure classiche, ma il clima e il fondo le rendono più gravose del previsto. All'ostacolo «triplice», infatti, accadono ecatombi di concorrenti: come abbiamo accennato, persino campioni d'esperienza unica quali Mancinelli e il più anziano dei D'Inzeo. Nella finale Raimondo d'Inzeo fa anche peggio (4 errori) e chiude con 24 penalità. La medaglia d'oro toccava così al commerciante tedesco Schockmoehle (In sella a Warwlck Rex), che per la seconda volta nella storia delle Olimpiadi realizza un altro percorso netto. g. arp.

Persone citate: D'inzeo, Elisabetta, Graziano Mancinelli, Mancinelli, Piero D'inzeo, Raimondo D'inzeo

Luoghi citati: Montreal