Meglio tardi che mai
Meglio tardi che mai Meglio tardi che mai (Segue dalla V pagina) che s! era depositata al suolo. Il limite massimo per la pericolosità era ritenuto in un milionesimo di grammo per metro quadrato, ma tutti i campioni hanno dato una densità massima di 0,8 milionesimi di grammo. E' questo margine che ha rallentato le decisioni da prendere e che ha favorito in molti, nella popolazione e nelle autorità centrali, l'illusione che il peggio fosse passato e che la nube velenosa si fosse felicemente dissolta lasciando soltanto qualche decina di intossicati c parecchi animali morti. Ma ora l'ordine di sgombero immediato per centinaia di persone e la distruzione di tutti i raccolti agricoli del luogo colpito (il veleno si trasmette soprattutto per ingestione; per assorbimento cutaneo soltanto se è in forti dosi) pongono due problemi: il ritardo nel coordinare i provvedimenti contro una calamità e l'applicazione delle leggi per prevenire tragedie o catastrofi. II ministero della Sanità che sarebbe dovuto intervenire subilo fin dal primo giorno è rimasto assente. Gli istituti locali hanno affrontato come meglio potevano la situazione, ma con tutti i freni burocratici o di puntiglio che ci possono essere tra uffici comunali, provinciali e regionali. Se in Lombardia, alle porte di Milano, avviene questo, che cosa potrebbe capitare in regioni meno fortunate? Gli interventi maggiori, quelli che hanno portato chiarezza, che hanno indicalo la realtà del pericolo, sono venuti da lontano, ossia dai laboratori di Zurigo « Givaudan Dubendorf », collegati con l'Icmesa. Da loro è arrivata l'insistente esortazione a distruggere subito tutta la vegetazione nei dodici ettari che si temono più inquinati. Per quanto riguarda le leggi che regolano la fabbricazione e l'impiego di gas tossici o di sostanze comunque velenose bisogna riconoscere che ce ne sono tanlc, vecchie e nuove; ma a proposito di esse si è parlato di «feudalesimo giuridico», perché le molte norme e le numerose autorità finiscono sempre per non indicare con sicurezza chi e come dovrebbe controllare e intervenire. La denuncia viene ripetuta ogni volta che si abbatte o si sfiora una tragedia, ma poi tutto rimane come prima, o quasi. Tino Neirotti Vittorelli da ieri direttore dell'Avanti! (Dalla redazione romana) Roma, 24 luglio. Paolo Vittorelli, che è stato responsabile della sezione Esteri del psi e direttore del «Lavoro» di Genova, ha assunto oggi la direzione dell'« Avanti! ». Condirettore del quotidiano socialista e direttore responsabile rimane Franco Gerardi, vicedirettore Ugo Intini. Vittorelli in una lettera « ai compagni ed ai non compagni » pubblicata stamani dall'« Avanti! » spiega i motivi che lo hanno indotto a sciogliere positivamente le due riserve che aveva formulato nel momento in cui la direzione del partito lo aveva designato per questo incarico.
Persone citate: Franco Gerardi, Paolo Vittorelli, Tino Neirotti, Ugo Intini, Vittorelli
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