"L'Italia non sa di intese a quattro,,

"L'Italia non sa di intese a quattro,, "L'Italia non sa di intese a quattro,, Roma, 23 luglio. Dopo le polemiche che si sono sviluppate sulle dichiarazioni del Cancelliere tedesco Schmidt, il governo italiano ha diffuso una nota in cui si smentiscono affermazioni avanzate dai comunisti e al tempo stesso si polemizza con il Cancelliere. La nota di Palazzo Chigi respinge « la dura ed ingiusta dichiarazione del sen. Cossutta, alla quale si sono accompagnate analoghe e ripetute prese di posizione dell'Uràth. e di altri giornali ». « Il governo — prosegue la nota —è completamente estraneo alle decisioni che si assume sarebbero state prese a Portorico, e, del resto, secondo le ultime informazioni, in modo informale e marginale. Quale che sia la portata effettiva delle intese intervenute tra i quattro governi, è certo che quello italiano non ne fu preavvertito, non partecipò ad alcuna riunione, non ne fu informato successivamente. A torto, si ritenne forse trattarsi di un indirizzo per l'avvenire al di là del governo in carica per gli affari correnti. "l'Unità", con i suoi fiancheggia¬ tori, mente quando asserisce che il governo certamente sapeva, il che significa un'accusa di doppiezza. Non si mette in dubbio la parola del presidente del Consiglio, senza una prova consìstente o almeno un indizio serio. Tutte le fonti straniere responsabili escludono la presenza e conoscenza del governo italiano: tanto va detto per la verità. Il che non esime certo dall'esprimere stupore e vivo rincrescimento per il fatto che governi amici abbiano trattato, sia pure marginalmente, problemi italiani in occasione di una riunione alla quale l'Italia era stata invitata. Ed il rincrescimento è tanto maggiore per comunicazioni che sono state poi fatte ». « Si ricorda — aggiunge la nota — che le dichiarazioni sulla riunione di Portorico del presidente del Consiglio, in contrasto con le ottimistiche interpretazioni di molta parte della stampa, furono assai caute, rispecchiando il vero svolgimento dell'incontro nel quale ci si era limitati ad una generica manifestazione di comprensione per le difficoltà italiane, da superare con una acconcia politica economico-finanziaria che avrebbe dovuto accompagnare il possibile aiuto internazionale. Mentre l'Italia rivendica il diritto dì risolvere da sé, sulla base del suo senso di responsabilità, dimostrato nel corso di tanti anni, i suoi problemi, si può seriamente dubitare della saggezza e lungimiranza di chi pensi di esercitare pressioni esterne. Il governo, come non può essere accusato di insincerità, così non può essere considerato incapace di tutelare la dignità dell'Italia ». « Una decisa ripresa del Paese è necessaria per contare, come si contava qualche anno fa, nel concerto delle nazioni. Nelle presenti condizioni ed essendo, per di più, il governo dimissionario, — conclude la nota — si è fatto tutto il possibile per tutelare al meglio gli interessi nazionali ». (Ansa)

Persone citate: Cossutta, Schmidt

Luoghi citati: Italia, Roma