Deputati dc in Sicilia contro presidente pci
Deputati dc in Sicilia contro presidente pci All'assemblea regionale Deputati dc in Sicilia contro presidente pci (Dal nostro corrispondente) Palermo, 22 luglio. Una larga parte dei deputati regionali de in Sicilia si oppone all'elezione di un comunista alla presidenza dell'assemblea regionale, sulla falsariga di quanto è avvenuto a Montecitorio con la presidenza a Ingrao. C'è quindi in corso a Palermo un nuovo contrasto politico, che fa diventare sempre più complessa la situazione e rende difficili i rapporti per la formazione del nuovo governo regionale destinato a subentrare all'uscente, composto da un centro-sinistra organico. Permanendo il disaccordo, per la terza volta è stata rinviata la seduta per l'elezione del presidente, dei due vicepresidenti, dei tre questori e dei tre segretari. Il «parlamentino» siciliano, che ha potestà legislativa primaria proprio come i rami del Parlamento nazionale, è stato riconvocato per domani sera. In particolare i democristiani contrari a un presidente comunista (il pei ha già designato per la carica Pancrazio De Pasquale, capogruppo nella scorsa legislatura) sono i fanfaniani e i dorotei, che in Sicilia hanno come leader rispettivamente il ministro Giovanni Gioia e il vicesegretario della de Attilio Ruffini. Tra stanotte e questa mattina, stabilito il nuovo rinvio deciso dopo lunghe e confuse consultazioni tra i partiti dell'arco costituzionale, le posizioni nella de siciliana si sono ulteriormente contrapposte e il segretario regionale Rosario Nicoletti, di «Forze Nuove», favorevole a una rotazione alla presidenza dell'assemblea fra un democristiano e un comunista, ha rassegnato le dimissioni, che tuttavia ha fatto rientrare poco dopo. A Nicoletti alcuni deputati fanfaniani e dorotei hanno addebitato la responsabilità di aver contrattato, a loro insaputa, con il pei, fino a rendersi disponibile al «cedimento», a. r.
Persone citate: Attilio Ruffini, Giovanni Gioia, Ingrao, Nicoletti, Pancrazio De Pasquale, Rosario Nicoletti
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