Circeo: la difesa punta sulla follia per strappare i 3 al carcere a vita

Circeo: la difesa punta sulla follia per strappare i 3 al carcere a vita Circeo: la difesa punta sulla follia per strappare i 3 al carcere a vita (Dal nostro inviato speciale) Latina, 22 luglio. Omicidio volontario con l'aggravante di altri reati e quindi ergastolo: sostiene l'accusa; omicidio preterintenzionale e, conseguentemente, 30 anni di reclusione o perizia psichiatrica: replica la difesa. Angelo Izzo e Gianni Guido non osano (e, francamente, non potrebbero) andare oltre questa tesi; invece, Andrea Ghira, latitante, non si pone alcun limite: dice che nella villa a San Felice Circeo non c'era o che prove contro di lui sono inconsistenti e, quindi, che deve essere assolto ritenendosi soddisfatto, aggiunge, anche della assoluzione per insufficienza di prove. E' cominciato oggi il lungo raid difensivo destinato a prolungarsi sino a mercoledì con qualche piccolo spazio destinato alle controrepliche degli accusatori e sin dalle prime battute è apparso chiaro il programma: Izzo e Guido giocano tutto sulla loro follia, vera o presunta; Ghira tende a scindere la propria posizione da quella degli altri. La tesi di Gianni Guido: nessuno nella villa di San Felice al Circeo ha pensato di uccidere le ragazze e se poi Rosaria Lopez è morta, tutto è da attribuirsi ad una disgrazia. Non esiste, infatti — ha sostenuto l'avvocato Angelo Palmieri — una ragione plausibile perché i tre ragazzi pensassero all'omicidio né è logico supporre che abbiano ucciso per nascondere un reato molto inferiore quale quello della violenza carnale. Se Guido — ha insistito il difensore — avesse avuto la certezza che le due ragazze fossero morte, non avrebbe fermato la sua automobile con i corpi di Rosaria e Donatella nel portabagaglio sotto l'abitazione romana: avrebbe abbandonato i cadaveri lungo la strada. In ogni modo, se la corte dovesse ritenere senza fondamento questa tesi, per Guido si deve tenere conto che non ha precedenti di alcun genere e che la sua è stata una partecipazione molto limitata alla esecuzione dell'omicidio. Da qui le attenuanti che porterebbero la pena dall'ergastolo a quella di 30 anni. La tesi di Angelo Izzo: è pressappoco identica a quella di Gianni Guido. Ma anche lui — ha sostenuto l'avvocato Valerio Veronese — non può essere ritenuto un uomo normale e più che essere punito deve essere curato: la sua ultima spiaggia è quella della perizia psichiatrica. Complesso anche se non meno disperato è il programma di Andrea Ghira, latitante: il figlio dell'ex campione olimpionico di palla a nuoto dice di essere innocente. E' stato indicato da Gianni Guido come «il terzo uomo» che ha violentato e sodomizzato la sventurata Rosaria prima di ucciderla annegandola nella vasca da bagno; è stato riconosciuto da Donatella Colasanti attraverso talune foto: lui, o meglio il suo difensore avvocato Ferruccio Budini, contesta l'accusa e il riconoscimento. _ „ &• fi-

Luoghi citati: Latina, San Felice, San Felice Circeo