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Giornali: attuare subito la riforma Assemblee ieri nei quotidiani Giornali: attuare subito la riforma Roma, 22 luglio. La Federazione nazionale della stampa italiana comunica: «Si è svolta oggi in tutta Italia la "Giornata di lotta" per la riforma democratica dell'informazione, contro il pesante attacco all'occupazione portato dal gruppo Monti per la difesa del pluralismo e per provvedimenti di emergenza che avviino il risanamento del settore». Nelle redazioni, nelle tipografie, nelle sale di assemblee regionali e comunali si sono tenute decine di assemblee aperte, durante le quali rappresentanti dei partiti, dei gruppi parlamentari, delle Regioni e della Federazione unitaria Cgil, Cisl, Uil hanno preso la parola, «I dirigenti dei sindacati unitari dei giornalisti e dei poligrafici — continua il comunicato — hanno confermato nelle assemblee la loro piena disponibilità ad affrontare subito e con piena responsabilità tutti i problemi legati ad un effettivo risanamento dell'editoria quotidiana. Ma un serio e positivo confronto tra organizzazioni sindacali, forze politiche e organizzazione editori — è stato sottolineato — è oggi possibile solo lottando contro unilaterali iniziative che minaccino l'occupazione». Parlando a Bologna all'assemblea dei giornalisti e dei tipografi del Resto del Carlino, il presidente della Fnsi, Paolo Murialdi, ha ricordato la nascita e lo sviluppo della concentrazione di Monti, «la sua caratterizzazione politica ed il costante atteggiamento di ostilità verso ogni disegno di riforma. In questo quadro si colloca la decisione brutale di chiudere il Giornale d'Italia e II Telegrafo, Il segretario nazionale della Fnsi, Luciano Ceschia, intervenendo insieme al segretario della Federazione poligrafici, Giorgio Colzi, a un'assemblea di lavoratori al Telegrafo di Livorno, alla quale ha partecipato il presidente della Regione Toscana, Lagorio, ha sottolineato «il grande successo politico ottenuto da giornalisti e poligrafici in questa prima fase della vertenza nazionale dell'informazione: i partiti democratici hanno riconosciuto la necessità — e hanno assunto impegni in tal senso — che la riforma del settore sia uno dei punti centrali delle trattative e del programma del nuovo governo». (Ansa)