Voci di popoli perduti di Carlo Carena

Voci di popoli perduti Nuovi itinerari archeologici nel mondo Voci di popoli perduti Per chi sa tutto ormai di Pompei ed è stanco di rivenerare le colonne del Foro Romano, un libro di Sabatino Moscati, Le pietre parlano, propone una serie d'itinerari archeologici più defilati e più nuovi; un po' più sofisticati e meno grandiosi, ma ancor carichi di suggestioni. Ce n'è per chi ama, per ragioni non tutte e non solo storiche, le culture alternative o perdenti: le necropoli dei Sanniti presso le Forche Caudine, e Corfinio, ancora in una vallata dell'Abruzzo, col ricordo della rivolta italica contro Roma ai tempi di Mario e Siila; Sibari, luogo di delizie calabresi, quando il resto dell'Italia era ancora allo stato della pastorizia e della rapina... Ce n'è per chi cerca le fantasie letterarie: la casa di Properzio ad Assisi, i versi di Ovidio incisi sulla colonna di un tempio portato alla luce nella sua patria, Sulmona... A chi campeggia tra il verde e l'azzurro di Numana, a chi si spinge sulle rotte di Lavinio e di Formia, tra i pericolosi fasti del Circeo o sulle sponde fenicie della Sardegna, Moscati offre gli aggiornamenti archeologici più interessanti, spesso ripetendo cose già da lui scritte e riscritte altrove, spesso con avvisi anche turistici, sempre con una prosa piana e sovrabbondante, con informazioni capaci di assestare anche il lettore più digiuno. Le pietre che « parlano » sembrano lasciare alle proprie spalle pochi misteri. C'è però chi cerca le suggestioni inverse, nel presente come nel passato. Allora risalga al Nord, dal paesaggio solare del Mediterraneo alle pianure sfumate dell'Inghil- terra, e invece dei Saggi di Mondadori si prenda per compagno la collana dei misteri reali o inventati, l'Universo Sconosciuto della Sugarco. Già John Aubrey nella sua gioventù era sceso in campo contro Inigo Jones, colpevole di aver attribuito ai Romani la costruzione di quello strano monumento che è Stonehenge, nella bassa Inghilterra. Jones, maestro del palladismo inglese seicentesco, aveva attribuito al monumento, nella sua ricostruzione, la perfezione della geometria neoclassica. Aubrey, che vi accompagnò in visita il re Carlo II, rivendicava l'origine druidica e sacrale degli anelli di pietre conficcate al suolo e ritte verso il cielo, che costituiscono l'arcano di quella come di altre analoghe creazioni sparse per la campagna inglese e brettone. Su Stonehenge, che per la parte più antica risale al 2000 circa avanti Cristo, si sono accanite maggiormente, da allora, le ricerche degli studiosi. Se già l'antico cronista Geoffrey of Monmouth, nel XII secolo, attribuiva al mago Merlino il trasporto dei massi dell'« Anello dei Giganti » dall'Irlanda, ancor oggi le fantasie di alcuni astronomi e computeristi si eccitano nel traguardare attraverso 1 raggi di quel cerchio pietroso come lungo le frec¬ ce di enorme orologio. E' la strada per cui si mette anche il giornalista Mario Zanot, autore di questo volume. Per lo Zanot, e per i suoi ispiratori, i circoli di pietra permettevano ai nostri progenitori neolitici e poi ai loro successori (si parla di tre successive Stonehenge) di stabilire non solo il calendario annuale e di prevedere il succedersi delle fasi lunari e dei solstizi, ma persino le eclissi dei due astri. Il lettore che riesca a seguire i complicati calcoli del libro, sappia che non raggiungerà tuttavia, anche agli occhi dell'autore, la certezza di una dimostrazione e l'appagamento sicuro di una curiosità. Nell'ultima pagina troverà questo avvertimento: «E' bene ribadire anche per Stonehenge III ed il suo possibile utilizzo come "calendario di pietra" quanto si è già detto per Stonehenge I e cioè che si tratta di ipotesi e nulla autorizza a pensare che le genti del Wessex lo utilizzarono per questo scopo ». Rimane dunque in piedi il mistero di quel profilo di pietre sull'orizzonte, al levare e al tramonto del sole e della luna, presso le rive del fatidico Avon e accanto alle guglie traforate dell'autentica cattedrale di Salisbury, posta lì ad avvolgere, venti secoli dopo, i misteri di un'altra fede. Carlo Carena S. Moscati: « Le pietre parlano », Ed. Mondadori, pag. 311, lire 4500. M. Zanot: « Il computer neolitico »; Ed. SugarCo, pag. 257, lire 3800. Stonehenge secondo una plausibile ricostruzione

Persone citate: Aubrey, Inigo Jones, John Aubrey, Jones, Mario Zanot, Moscati, Sabatino Moscati, Salisbury