Si pagano le medicine Disagio tra i mutuati
Si pagano le medicine Disagio tra i mutuati Braccio di ferro farmacie - Inam Si pagano le medicine Disagio tra i mutuati Le ragioni dei farmacisti contro l'ente che è in ritardo con il saldo degli arretrati - L'Inam: "A fine mese pagheremo tutti" II « braccio di ferro » tra farmacisti privati e l'Inani, accusata di non rispettare le scadenze dei rimborsi, è giunto al secondo giorno. Anche ieri i mutuati hanno dovuto pagare le medicine che prima ricevevano gratis. II disagio è stato notevole, soprattutto per chi vive in provincia dove non c'è la possibilità di rifornimento presso una farmacia non aderente alla protesta. Vediamo In breve la ragione del passaggio dall'assistenza diretta alla indiretta. « Avevamo stabilito — dice il prof. Masino, presidente dell'associazione farmacisti — che ogni 20 del mese l'Inam pagasse il prezzo delle medicine da noi vendute il mese precedente. In pratica, un fariliaco ci veniva rimborsato due mesi dopo, ma non avevamo scelta. Questo accordo è stato poi violato con un primo slittamento di dieci giorni a giugno e, adesso per la quota di luglio ». Viene cosi a determinarsi una situazione « scomoda » e « grave ». « Per lo sciopero dei medici e l'abuso di medicinali, dobbiamo esporci in acquisti ingenti. Poi siamo creditori con l'Inam, anticipiamo dei soldi senza avere alcun beneficio di interessi ». Por- tano alcuni dati: 3,3 miliardi mensili « che la mutua deve rimborsare »; circa 40 milioni a formacia, 300 mila lire di interessi persi. « E in più — dice il presidente del farmacisti — dobbiamo pagare subito i grossisti, altrimenti, dopo 15 giorni ci accollano il 2 per cento ». Di qui la « protesta ». A patirne sono solo i mutuati. Ieri a Torino, delle 130 farmacie aperte, 33 vendevano con il « vecchio sistema »: comunali, degli ospedali, dell'Alleanza Cooperativa. In provincia, su 140 esercizi, si potevano acquistare i medicinali gratis in sei farmacie. « Per fortuna qualcuno ha " ceduto " alle pressioni e ha ugualmente fornito i mutuati. Ma sono casi isolati ». Per molti non c'è stata che l'alternativa di un viaggio in auto sino in città. In questa situazione si è poi aggiunta la scarsità di alcuni farmaci per mancati approvigionamenti. Cosa si sta facendo per risolvere il problema? L'assessore regionale alla Sanità, Enrietti, questa mattina alle 9 riceverà le parti. « Proporrò la mia mediazione — dice — affinché i farmacisti ottengano una formale promessa di pagamento ». Il dott. Altare, direttore dell'Inam, ha assicurato che per la fine del mese « ver- ranno pagate le quote. Chiediamo solo un po' di buona volontà per un ritardo di pochi giorni ». La risposta verrà forse tra qualche giorno. Nel frattempo qualcosa si muove. Ieri è stato raggiunto un accordo tra l'associazione farmacisti e i commercianti e artigiani. « All'inizio del mese, dall'agosto — spiega il prof. Masino — terrà depositato in banca un acconto. A fine mese procederemo al conguaglio. In questo modo limitiamo i rischi e i danni ». Ma i farmacisti non sono soddisfatti. Il grcsso scoglio da superare è sempre l'Inam. ii*^tiiii Cristoforo Masino Giuseppe Altare
Luoghi citati: Torino
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