Per le dichiarazioni su prestiti all'Italia e pei di Tito Sansa

Per le dichiarazioni su prestiti all'Italia e pei Per le dichiarazioni su prestiti all'Italia e pei A Bonn critiche a Schmidt sia da destra sia da sinistra (Dal nostro corrispondente) Bonn, 20 luglio. Il cancelliere Helmut Schmidt, tuttora in vacanza sulle coste californiane, è riuscito con le sue rivelazioni sull'accordo di Portorico a scatenare contro di se quasi tutta la stampa tedesca. Il suo monito all'Italia, da quasi tutti interpretato come una mossa di politica interna per apparire quanto più anticomunista possibile, si è rivelato un autentico «boomerang». Per la prima volta — sia pure per motivi e con fini diversi — la maggior parte dei commentatori oritica oggi il cancelliere, al coro dei giornali fanno eco due personaggi politici che stanno su posizioni diametralmente opposte. Il capo dei cristiano sociali Franz Josef Strauss e la dirigente dei giovani socialisti, all'ala sinistra della socialdemocrazia, Heidi Wieczorek-Zeul. Strauss, che già in primavera aveva previsto che la campagna elettorale per le politiche tedesche del 3 ottobre si sarebbe concentrata non su problemi economici o di lavoro, ma esclusivamente sull'anticomunismo, accusa il cancelliere di menzogna, in quanto afferma che la democrazia cristiana italiana tende a un fronte popolare e tace ohe « i suoi amici » del partito socialista italiano vogliono la partecipazione comunista al governo. Schmidt mente pure — sempre secondo Strauss — quando afferma che a Portorico è stata presa una decisione riguardante l'Italia. Se essa fosse stata presa, suo dovere sarebbe stato di informare l'Italia al tavolo della conferenza e non attraverso rivelazioni dettate da motivi di tattica elettorale. <r In ogni caso — secondo Strauss — il cancelliere si è squalificato ». La signora Wieczorek-Zeul considera le rivelazioni del vicepresidente del proprio partito come una intromissione negli affari interni italiani. « Non vosso ammettere — ha detto — che noi socialdemocratici siamo assertori o possiamo favorire o anche tollerare una dottrina della limitata sovranità di Stati all'interno dell'alleanza atlantica. Se vi sono dubbi in merito, è indispensabile non una smentita a mezza voce, ma un chiaro distanziamento politico da parte del cancelliere ». Secondo i giovani socialisti (i quali non hanno mai nascosto le loro simpatie per l'ex cancelliere Willy Brandt e la loro incomprensione per Helmut Schmidt) i socialdemocratici tedeschi dovrebbero appoggiare il partito socialista italiano e non fare esercitare pressioni economiche sull'Italia, in quanto queste giovano soltanto ai democristiani « politicamente corrotti ». La « Frankfurter Rundschau », filogovernativa, prende garbatamente in giro il cancelliere, il quale « si dimostra completamente sbalordito per tante critiche a consigli dati soltanto a fin di bene, con l'unico obiettivo di aiutare l'Italia a risolvere i suoi problemi ». Dopo avere constatato che « probabilmente il cancelliere sarebbe rimasto deluso se veramente la stampa americana avesse mantenuto la discrezione sulle sue chiacchiere », il giornale conclude che « il giocatore di scacchi Helmut Schmidt ha tentato di fare una mossa da bandito, per togliere all'opposizione argomenti anticomunisti, a spese della sua reputazione in politica estera». « E' stata la tragedia di Helmut Schmidt — scrive la Koelnische Rundschau, vicina all'opposizione — egli non conosce l'Italia e in quel Paese non ha amici. Con le sue parole egli ha colpito non soltanto gli italiani ma anche i liberali, suoi alleati di governo a Bonn e l'opposizione, per far capire che non concede a loro l'esclusiva di essere i soli paladini della libertà ». Tutti i giornali constatano più o meno che in pratica Schmidt conduce la propria campagna elettorale a spese dell'Italia, ben sapendo (come scrive il Koelner Stadt Anzeiger di Colo¬ nia) che «nel nostro Paese l'anticomunismo conseguente si vende bene ». Il giornale constata comunque che le sue rivelazioni « non servono assolutamente al risanamento dell'Italia ». Al contrario, « il cieco anticomunismo » e « il duro tono di Schmidt, più teutonico ancora di Kissinger », potrebbero riportare « i comunisti italiani contro la loro volontà » nell'angolo del comunismo moscovita. Un solo giornale, la Bild Zeitung, che rappresenta e forma l'opinione dei più conservatori, critica l'« indignazione dei rossi » per il programmato rifiuto di crediti all'Italia e scrive che Schmidt « in via confidenziale ha detto la verità e ora viene sbranato ». E' la prima volta che il giornale più reazionario della Germania federale prende le difese di un cancelliere socialdemocratico per attaccare la socialdemocrazia, che « tace e lo ha abbandonato » quasi a conferma della vecchia e trita battuta che Helmut Schmidt è capitato « nel partito sbagliato » e sarebbe il candidato ideale dei conservatori che votano per la democrazia cristiana. Tito Sansa