Naber, è lui l'erede del grande Spitz di Cristiano Chiavegato

Naber, è lui l'erede del grande Spitz Altri quattro primati nel nuoto: sono di Naber, che ha vinto anche un argento, Hencken, Furniss e Cornelia Ender - La lotta fra Usa e Ddr porterà nuovi record Naber, è lui l'erede del grande Spitz Un personaggio che piace al pubblico per il suo carattere umano - Nella mattinata di ieri sono stati abbassati due limiti italiani: Paolo Barelli (100 delfino in 57"64) e Antonella Roncelli (100 dorso in l'06"59) - Negative le prove di Paola Bortolotti e Giuditta Pandini (Dal nostro inviato speciale] Montreal, 20 luglio. Due giornate di nuoto, sette record mondiali. Dopo l'Introduzione di domenica, la lotta per la supremazia in piscina fra i nuotatori americani e le nuotatrici della Germania Est, una lotta fatta naturalmente a distanza, in gare diverse, è esplosa violentemente non solo nella ricerca delle vittorie ma anche dei piazzamenti. Gli statunitensi mettono tre uomini ai tre primi posti dei 200 stile libero, le tedesche orientali fanno la « tripletta » nei 200 farfalla. Chi ci va di mezzo in questa battaglia di tritoni e ondine sono naturalmente i records, schiacciati, stritolati, polverizzati. Fare una graduatoria di merito sarebbe impossibile. E' più valido il 55"49 di John Naber sui 100 dorso o i 55"65 di Cornelia Ender sul 100 stile libero? Un giudizio troppo difficile da dare a botta calda. Resta comunque il fatto che il nuoto continua la sua evoluzione. Questa Olimpiade ha già dimostrato ampiamente che I limiti umani nell'acqua, per quanto riguarda il nuoto in superficie, non sono stati ancora raggiunti. Si diceva soltanto pochi giorni fa del favoloso tempo ottenuto da Roland Matthes sui 100 dorso a Mosca nel 1972, quando aveva nuotato in 57"30, ponendo tutti gli altri specialisti su un gradino inferiore. Ora Matthes fa già parte della storia, del passato. L'avvento di John Naber è stato fulminante, in due giorni II primato è sceso a 55"49 e, a veder nuotare l'americano, con tutta la sua potenza, con la massa d'acqua che riesce a spostare, c'è da credere che giovedì nella staffet- ta mista, in prima frazione riuscirà con tutta probabilità a migliorarsi ancora. Naber sta diventando il personaggio più in vista del nuoto mondiale, un personaggio che piace alla folla, umano, sorridente. Una bella differenza con l'eroe di Monaco Mark Spitz, altero, con l'aria da superdivo, da attore del cinema. Nessun atteggiamento divistico, ma solo tanta felicità anche per Cornelia Ender, la più veloce donna del mondo in acqua. Dopo tanti records mondiali, l'atleta della Ddr ha raggiunto ieri anche un altro obiettivo, quello della prima medaglia d'oro olimpica, alla quale certamente seguiranno altre. E, a proposito della Ender, c'è da registrare una voce, uffi- ciosa fin che si vuole, che circola nell'ambiente della piscina. Sr.nhra che a diciotto anni ancora da compiere la bella Cornelia desideri lasciare l'attività alla fine della stagione dopo la disputa della Coppa Europa. Tanti anni di gare, tanti anni di sacrifici, forse la voglia di sposarsi e di avere dei figli la spingerebbero verso questa decisione. Ieri nel corso della conferenza stampa tenuta dopo la gara vittoriosa, la Ender non ha voluto dire se si sposerà con Roland Matthes entro breve tempo, come qualcuno ha fatto trapelare. La fama della bionda nuotatrice, intanto, sta diventando sempre maggiore nel mondo e, ovviamente, soprattutto nei Paesi dell'Est europeo. Nel bollettino pubblicato mensilmente dalla Ddr sulle attività sportive si è appreso che in Urss le allieve di una scuola elementare di lelgava, nei pressi di Riga, « tifose » di Cornelia, hanno lanciato uno speciale concorso: chi sarebbe riuscita a battere il tempo della Ender, ottenuto sui 100 rana all'età di nove anni, avrebbe potuto conoscere la grande campionessa. Una ragazzina, Ingona Kalninia, è riuscita nell'impresa e ha potuto — grazie alla colletta fatta dalle compagne di scuola — recarsi ad incontrare Cornelia Ender che ora mantiene una fitta corrispondenza con la piccola amica. Pare che gli stessi episodi di amicizia abbiano generato un nuovo tipo di rapporti fra le federazioni del nuoto della Ddr e dell'Urss, uno scambio di informazioni tecniche e scientifiche che, a quanto pare, hanno già dato dei risultati per i nuotatori sovietici che sono in netto progresso, dopo un lungo periodo di stasi. Tanto è vero che ieri Krylov ha battuto il record europeo dei 200 stile libero con il tempo di 1'50"73, nella stessa gara dove l'americano Furniss ha stabilito il nuovo primato mondiale in 1'50"29. L'altro limite mondiale della giornata è stato ottenuto da Hencken nella semifinale dei 100 rana in 1'03"62. Nella stessa prova c'è stata anche la bellissima gara di Giorgio Lalle che si è qualificato per la finale di stasera con 1'04"35, nuovo, eccellente limite nazionale. Un altro primato era stato ottenuto in mattinata da Guarducci sui 200 stile libero con 1'53"73. Stamane infine, nelle batterie, altri due record italiani: Paolo Barelli ha nuotato i 100 delfino in 57"64 (precedente 58"1) mentre Antonella Roncelli ha portato il limite a 1'06"59 sui 100 dorso. Le due prestazioni non sono però servite per qualificarsi per i turni successivi. Negativa la prova, nei 400 stile libero, sia di Paola Bortolotti che di Giuditta Pandini. Le due ragazze lombarde hanno nuotato al di sotto dei loro tempi migliori, dimostrando di non essere riuscite ancora una volta a raggiungere la condizione di forma migliore al momento opportuno. Cristiano Chiavegato