Nuova autorizzazione a procedere contro Saccucci per il giovane comunista ucciso a Sezze Romano

Nuova autorizzazione a procedere contro Saccucci per il giovane comunista ucciso a Sezze Romano Il deputato missino, rieletto il 20 giugno, è riuscito a fuggire in Spagna Nuova autorizzazione a procedere contro Saccucci per il giovane comunista ucciso a Sezze Romano Sei deputati democristiani si sono astenuti - L'ex para è anche ricercato per il "golpe" di Valerio Borghese Roma, 20 luglio. Il deputato Sandro Saccucci, rieletto nelle liste missine con 38 mila preferenze, da questa sera è di nuovo ricercato dalla polizia e dall'Interpol. La giunta di Montecitorio per le autorizzazioni a procedere, riunita per la prima volta in questa settima legislatura, ha votato a favore dell'arresto dell'ex para, latitante in Spagna. Saccucci deve essere arrestato e processato non solo per i tragici fatti di Sezze Romano, dove il 28 maggio fu ucciso a colpi di pistola il giovane comunista Luigi Di Rosa, ma anche per essere stato uno dei cospiratori, che la notte fra il 7 e 1*8 dicembre 1970, tentarono con Valerio Borghese l'avventura del golpe. La giunta della Camera era stata chiamata a pronunciarsi sulle due vicende. Per la prima richiesta c'è stata l'unanimità per l'autorizzazione a procedere, ma sull'arresto ha votato contro il missino Clemente Manco, che non ha potuto partecipare alla discussione e alle decisioni relative alle richieste della magistratura contro Saccucci, a proposito del tentativo di golpe, essendo il difensore di fiducia del deputato missino in quel processo. Il risultato della votazione per l'autorizzazione all'arresto di Saccucci, nell'ambito dell'acousa di colpo di Stato, ha riservato una sorpresa. Sei dei sette commissari democristiani si sono astenuti. Subito dopo, però, si sono accorti della «gaffe» che avevano fatto e una delegazione è andata dal repubblicano Pasquale Bandiera, presidente della giunta, per chiedere di tramutare la loro astensione in consenso. Giustamente Bandiera ha fatto presente che non si potevano fare modifiche e agli atti della seduta è rimasta la prima decisione. A nome dei commissari democristiani l'onorevole Mazzola ha parlato di «equivoco» e ha affermato che, in assemblea, i democristiani voteranno a favore dell'arresto. La decisione di oggi sarà ratificata dall'assemblea probabilmente martedì prossimo. I relatori, Fracchia (pei) e Boldrin (de), nel proporre la concessione delle autorizzazioni richieste — per i fatti di Sezze dal procuratore della Repubblica di Latina Bochicchio; per il fallito golpe dal procuratore della Repubblica di Roma, Siotto — hanno messo in luce soprattutto la gravità del comportamento di Saccucci. Il deputato missino, infatti, uscito dalle carceri inglesi dopo la sua rielezione, invece di tornare in Italia e mettersi a disposizione della magistratura ha preferito rendersi irreperibile. «La giunta delle autorizzazioni a procedere in giudizio — ha dichiarato al termine della riunione il presidente Pasquale Bandiera — ha svolto un dibattito approfondito anche di fronte alle nuove risultanze giudiziarie che hanno confermato le gravissime responsabilità di Saccucci e la fondatezza delle richieste formulate dalla magistratura». «E' stato deplorato all'unanimità — ha concluso Bandiera — l'atteggiamento del Saccucci che, certamente, rifiutandosi di collaborare con la giustizia, non fa onore al mandato parlamentare». Saccucci, condannato in primo grado a 4 anni di carcere perché ritenuto fra gli organizzatori del movimento neofascista «Ordine nuovo» (pubblico ministero in quel processo fu Vittorio Occorsio, assassinato il 10 luglio scorso), aveva tenuto a Sezze Romano il 28 maggio scorso un «comizio». In realtà si trattò di una provocatoria spedizione squadristica che finì con l'omicidio di un giovane e il ferimento di un altro. Pochi giorni dopo la magistratura chiese di poter emettere un ordine di cattura. La giunta si riunì il 6 giugno e acconsentì. L'assemblea approvò ma Saccucci era già riuscito a espatriare; si disse che si era rifugiato in Spagna, poi in Corsica. Ma domenica 13 giugno fu arrestato dall'Interpol in un residence del centro di Londra. Saccucci fu trasferito nelle carceri di Pentonville e il giudice inglese confermò per quattro volte il suo arresto. L'8 luglio fu scarcerato: rieletto, aveva riacquistato l'immunità parlamentare. Per la stessa ragione erano annullate le precedenti autorizzazioni sia a processarlo, sia ad arrestarlo. Prevedendo che la magistratura avrebbe rinnovato i mandati di cattura, Saccucci ha preferito la latitanza. In Spagna dove si è rifugiato vive un gruppo di fascisti sfuggiti alla magistratura italiana e ben protetti dall'internazio¬ nale nera. f. c.