Canada a sorpresa con l'oriundo Raffin

Canada a sorpresa con l'oriundo Raffin Il successo sui cestisti cubani primo passo verso la qualificazione Canada a sorpresa con l'oriundo Raffin La squadra rivelazione dei Giochi ha un punto di forza in un figlio di friulani - Per la prossima stagione ingaggio in Italia per il Jolly Forlì (Dal nostro inviato speciale) Montreal, 19 luglio. // giorno giusto, la partita giusta per la visita della regina Elisabetta al basket olimpico. • The Oueen » ha dedicato il suo tifo regale al cestisti nella partita contro Cuba e adesso in tribuna ostenta un sorriso non diplomatico, veramente ammirato per la squadra che ha fatto scattare le sirene d'allarme nel torneo del giganti. Canada batte Cuba 84 a 79. Il Canada mette un piede nelle finali e quindi in zona medaglie, il Canada sospinge fuori, a meno di un recupero in extremis, dal vertice olimpico i cubani premiati del bronzo quattro anni fa a Monaco. E' giorno di festa grossa per I ragazzoni in maglia blan- corossa che da circa quattro anni si sono preparati per questi giochi, andando In giro per il mondo a riempire e svuotare canestri d'estate e d'inverno, mettendo a fuoco con un intenso lavoro collettivo l'ottima Impostazione tecnica Individuale appresa e migliorata dal singoli nelle varie università degli Stati Uniti dove tutti i giocatori studiano con un pallone a spicchi più che con i libri E' stata una maxi-vittoria, propiziata con una partenza a tutto sprint e via via rafforzata sino al punto di creare una voragine di 21 lunghezze di distacco all'inìzio della ripresa (62 a 41). Crisi completa dei cubani, trionfo per Jack Donohue, quarantacinquenne allenatore americano, ben noto anche In Italia, tecnico scrupoloso e conversatore affabile, titolare dei più originale biglietto da visita che si sia mai visto. Un cartoncino verde, un facsimile di un biglietto d'Ingresso allo stadio, con l'Indirizzo e il numero di telefono scritti al posto del settore e della fila di poltrone da occupare in tribuna. In più. In basso, una scritta: « Questo biglietto non serve a niente ». Adesso però bisognerà conservarlo come un prezioso ricordo, visto quello che ha fatto (e che ancora può fare) in queste Olimpiadi mister Donohue. Salta di gioia con i vari Robinson e Hansen e Tollestrup anche Romei Raffin. E' un biondone di 22 anni, alto due metri e 6. figlio di italiani, prossimo protagonista del campionato italiano. £' sfato ingaggiato dalla Jolly Forlì come « oriundo », se risolverà In fretta le pratiche per il nuovo passaporto verrà da noi verso II 20 agosto per mettersi a disposizione della squadra romagnola. E' un periodo felice nella vita di Raffin, come spiega lui stesso, In perfetto Italiano: « Le cose si mettono bene, stiamo giocando un magnifico torneo e poi c'è per me questa possibilità di andare in Italia. E' una prospettiva bellissima e ci tengo molto, lo sono nato a Toronto, nell'Ontario, ma I miei genitori, tutti e due di San Lorenzo di Pordenone, mi hanno Insegnato ad amare l'Italia. Sono stato diverse volte da voi, con la famiglia o con la nazionale canadese per giocare a basket, poi sono andato anche a Forlì per trattare con I dirigenti della Jolly e mi hanno accompagnato pure in spiaggia, a Cattolica e Cesenatico: bello, tutto bello ». Sì, tutto bello. Anche perché, lo possono intuire tutti, il basket Italiano offre ottimi • rimborsi spese » e Raffin non nasconde che l'argomento gli Interessa. « Per forza — dice schiettamente — i soldi fanno sempre comodo quando non si è ricchi. E la mia famiglia è piuttosto povera, mio padre ha fatto il muratore, adesso lavoro in un'impresa di pulizia in un grande magazzino a Kitchener, vicino Toronto, dove risiede la mia famiglia, genitori e tre fratelli. Slamo molto affezionati l'uno all'altro, anche se io sto spesso fuori, in giro per il mondo a giocare a basket o negli Stati Uniti, a studiare nella Penn State University, tra Filadelfia e Pittsburgh, dove frequento I corsi di educazione fisica. Siamo tutti contenti per questo mìo ingaggio in Italia, e se adesso arriverà pure una medaglia alle Olimpiadi ancora meglio ». Una bella risata, una stretta di mano vigorosa (e dolorosa, per chi la subisce). E poi: « Ci ritroveremo In Italia. Li mi chiameranno Raffin, con l'accento sulla "I", alla veneta. Però I tifosi di Fori) possono anche usare il soprannome che mi dedicano papà e mamma, in casa. MI chiamano "bestia" per farmi arrabbiare. Ma non sono mica cattivo, lo ». Antonio Tavarozzi

Persone citate: Antonio Tavarozzi, Donohue, Elisabetta, Hansen, Jack Donohue, Penn, Robinson, Romei Raffin