Interrogati sul delitto Occorsio i dirigenti del controspionaggio di Silvana Mazzocchi
Interrogati sul delitto Occorsio i dirigenti del controspionaggio Un altro colloquio tra il gen. Maletti e il dott. Vitalone Interrogati sul delitto Occorsio i dirigenti del controspionaggio L'iniziativa è certamente legata alle indicazioni dell'ex responsabile della "sezione D" del Sid Roma, 19 luglio. Il generale Gian Adelio Maletti è tornato questa mattina per la seconda volta a Palazzo di Giustizia, nell'ufficio del sostituto procuratore Claudio Vitalone, il magistrato che indaga sull'uccisione del giudice Vittorio Occorsio. Abito blu e cravatta a righe rosse e bianche, l'ex dirigente dell'ufficio «D» del Sid, Servizio informazioni Difesa, è rimasto a colloquio con Vitalone per mezz'ora e prima di mezzogiorno è uscito dalla procura e si è allontanato a bordo della sua auto senza scambiare una parola con nessuno. Già venerdì scorso, nel pomeriggio, Maletti si era recato spontaneamente dal magistrato. I suoi colloqui con Vitalone sono rimasti segreti, ma precise devono essere state le sue indicazioni sui possibili canali di indagine se già oggi il sostituto procuratore Vitalone ha chiesto all'ammiraglio Mario Casardi, attuale capo del Sid, di ascoltare i di¬ rigenti dei vari settori della sezione «D» (controspionaggio) diretta fino all'ottobre scorso da Maletti. Il primo ufficiale che il magistrato ha intenzione di ascoltare è il colonnello Genovesi, dirigente del settore «sicurezza interna». Vitalone, evidentemente, non vuole trascurare nessun canale informativo. Del resto il Servizio informazioni Difesa ha iniziato già due giorni dopo l'uccisione di Vittorio Occorsio una indagine parallela. E' opinione del generale Maletti che i killers di Occorsio facciano parte di un nucleo operativo di marca fascista anche se non etichettabile semplicisticamente come «Ordine Nuovo ». Nonostante il volantino trovato sul luogo del delitto, l'uccisione di Occorsio potrebbe essere stata progettata da alcuni personaggi ai vertici dei vari movimenti eversivi, forse da elementi neofascisti latitanti rientrati in Italia per l'occasione. Materialmente, al contrario, il delitto potrebbe essere stato eseguito da sicari provenienti da ambienti sempre dell'estrema destra, ma collegati con la criminalità comune. Si sa che al controspionaggio, nell'autunno 1974, quando Maletti lasciò il suo posto, si stavano approntando alcune «mappe» dell'eversione nera nelle varie città italiane. Questi grafici erano composti non secondo le etichette dei vari movimenti, ma secondo la loro disposizione geografica e la gerarchia presumibile nell'interno dei gruppi. Da queste «mappe» la magistratura potrebbe ricavare validi elementi di indagine per risalire ai possibili mandanti dell'attentato. L'inchiesta giudiziaria intanto va avanti a ritmo serrato. Il sostituto procuratore Vitalone ha già inviato alla Corte di Cassazione la richiesta ufficiale di remissione degli atti ad altra sede così come vuole la norma. La Cassazione, entro pochi giorni, do- vrebbe affidare l'inchiesta ad un'altra procura essendo nell'indagine coinvolto, sia pure come vittima, un magistrato romano. Sul tavolo del dottor VitaIone è giunto questa sera il primo rapporto preparato dal Sid sul delitto Occorsio. Anche l'Antiterrorismo (impegnato nelle ricerche di Corrado Salemi, un neofascista di 33 anni, latitante da ieri, da quando cioè l'Ufficio politico della questura, durante una serie di perquisizioni, ha rinvenuto nella sua abitazione di via Erminio a Roma, alcune armi e munizioni) ha consegnato al magistrato inquirente una relazione sull'andamento delle indagini. In casa del ricercato Salemi, la polizia ha arrestato una donna di 32 anni, Anna Maria Fanelli, che è già stata interrogata nel carcere femminile di Rebibbia. Contro di lei questa mattina il sostituto Vitalone ha spiccato un ordine di cattura per detenzione abusiva di armi. Un altro ordine di cattura si presume sia pronto per Salemi. Costui è un personaggio emblematico che, per il ruolo che da circa dieci anni riveste nella geografia neofascista romana, è ben noto all'ufficio politico. Iniziò la carriera nel 1968, durante gli attacchi che i «neri» romani fecero al «Movimento studentesco» all'università. Passò poi nelle file di «Ordine Nuovo» e in quelle di «Avanguardia Nazio naie». Sembra sia stato molto legato a Stefano Delle Chiaie, il noto neofascista latitante da anni, coinvolto nell'inchiesta sul tentativo di golpe di Valerio Borghese e in quella sulla strage di piazza Fontana. Oggi, ancora, il sostituto Vitalone ha ascoltato alcuni testi. Per le prossime ore sono attese alcune comunicazioni giudiziarie. Questa mattina in procura il magistrato ha ricevuto i periti che stanno lavorando intorno agli elementi raccolti sul luogo del delitto. Gli esperti stanno esaminando i proiettili ritrovati (nove sul corpo del magistrato ucciso), altri quindici sulla sua auto e nelle vicinanze. Un esperimento è pure in corso su un guanto di gomma rinvenuto sul luogo della tragedia. Una perizia è stata disposta sul volantino firmato «Ordine Nuovo» lasciato dagli attentatori. Silvana Mazzocchi
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