"Estate ragazzi" quasi una rivoluzione

"Estate ragazzi" quasi una rivoluzione NEL MONDO DEI FIGLI "Estate ragazzi" quasi una rivoluzione E' scattata l'operazione -estate ragazzi» per decine di migliaia di bambini. Non è ancora una «rivoluzione» che riguarda tutte le città italiane, e neppure raggiunge la totalità dei bambini, ma quanto si sta facendo a Torino e in altri centri è sufficiente per parlare di un nuovo corso destinato a capovolgere la realtà. Alla noia, alla solitudine e all'ingiustizia di cui sono state vittime sinora I ragazzi si va ora sostituendo la aioia di poter contare su amici, educatori e spazi liberi per organizzare in modo educativo e divertente le lunghe giornate calde dell'estate. Quest'anno poi i ragazzi hanno di fronte quattro mesi liberi da impegni scolastici: c'è di che far Impazzire le famiglie che non hanno I mezzi e la disponibilità di tempo per Impegnagnare questo periodo. Ma perché si è giunti solo ora a questo progetto educativo, di- clamo, di massa? E' che finalmente i problemi dei bambini non sono più visti solamente come fatto privato, a totale carico dell3 famiglie, ma si è fatta avanti la concezione ch'essi riguardano tutti, sono cioè problemi che investono l'intera comunità e in definitiva sono un fatto politico. Chi infatti ha sofferto di più della caotica espansione urbanistica delle nostre città se non i bambini e i ragazzi? Per anni è stato attuato un sistematico furto a loro danno in fatto di verde pubblico, di spazi per giocare, di attrezzature sportive, di totale assenza di organizzazione del tempo libero, facendo pagare un prezzo disumano in termini di salute (pensiamo anche solo ai danni che subisce lo sviluppo scheletrico del ragazzi o le malattie a carico dell'apparato respiratorio), di sviluppo psicologico (la noia e la frustrazione generano violenza e aggressività). Ma si è fatto avanti anche un altro concetto, che l'azione educativa e più ancora formativa se vuole essere autentica non può fermarsi alla chiusura delle scuole. Forse che i tempi educativi coincidono con il calendario scolastico, come se non ci fosse un prima e un dopo? Nessuno teoricamente ha mal affermato questo, ma nella realtà è proprio ciò che è sempre avvenuto. Sinora ogni singola famiglia ha sempre dovuto arrangiarsi a modo proprio per sistemare i figli nel periodo estivo, un po' in colonia, alcuni giorni dalla nonna e soprattutto in strada, tra le auto, il rumore, il caldo, la noia, la solitudine e soprattutto con il senso dell'ingiustizia subita. Perché a decidere per un'estate ri"artita tra montagna e mare, sport e divertimenti non sono l'amore dei genitori o le raggiunte acquisizioni pedagogiche, bensì la disponibilità economica delle famiglie. Il problema del tempo estivo dei ragazzi non esiste certo per chi ouò giostrare tra una vacanza ecologica organizzata da agenzie private, una permanenza all'estero o un periodo in famiglia nell'appartamento al mare o in montagna. Per quest'esigua minoranza tutto procederà probabilmente come prima, ma per gli altri, per quelle decine di migliala che, se fortunati, passavano un mese In colonia, ora si prospetta in ogni scuola un centro di animazione con la possibilità di disegnare, giocare, recitare, fare dello sport, visitare parchi, luoghi nuovi, ma soprattutto di stare con i propri coetanei in modo divertente E c'è anche un terzo aspetto sociale di questa « rivoluzione » ed è l'enorme importanza che queI sta acquista per la famiglia in ! generale, che sa i propri figli pro: tetti e sereni, e per la donna la! voratrice in particolare. La possibilità di dedicarsi al proprio lavoro su un piano di parità con l'uomo viene alla donna dalla soluzione di quei problemi che l'investono più direttamente, come la casa e i figli, che altrimenti in assenza di aiuti sociali si traducono in una forte, remora per la sua attività professionale. Aida Ribero

Persone citate: Aida Ribero

Luoghi citati: Torino