Schiave filippine chiedono i danni

Schiave filippine chiedono i danni Schiave filippine chiedono i danni "Sfruttatela funzionari delle Nazioni Unite iì. New York, 17 luglio. Perlita Winthal e Natividad Diza, due ex cameriere filippine, hanno citato in giudizio funzionari delle Nazioni Unite accusandoli di averle trattate come schiave e chiedendo danni per 41 milioni di dollari. Perlita e Natividad accusano i funzionari di averle fatte lavorare troppe ore la settimana per una paga di appena 12 dollari, sottoponendole a « servitù involontaria » perché erano « straniere analfabete di pelle scura». Le due hanno chiamato in causa i signori Patel, indiani, che lavorano al programma di sviluppo dell'Onu, e i signori Mendez, delle Filippine, accusandoli insieme ad altri funzionari dell'Onu di aver «importato» e impiegato persone a salari sotto il minimo, in condizioni di «servitù involontaria». La Winthal afferma che lavorò per i Mendez dal 1969 al 1975, tredici ore al giorno, sette giorni la settimana, assolvendo a compiti che comprendevano la spesa, la cucina, le pulizie, il bucato, lo stiro, il giardinaggio, la cura dei bambini, la passeggiata del cane, la riparazione di rubinetti e altri impianti idraulici, il lavaggio delle auto, il servizio agli ospiti. (Ap)

Persone citate: Mendez, Patel

Luoghi citati: Filippine, New York