È insostenibile la crisi edilizia
È insostenibile la crisi edilizia È insostenibile la crisi edilizia Fatti 2 mila alloggi contro i 25 mila necessari - Le responsabilità dei poteri pubblici Nell'assemblea che il Ctalleglo costruttori edili della provincia di Torino ha tenuto giovedì pomeriggio, il presidente ingegner Grometto ha messo ancora una volta in rilievo che «il calo registrato nell'edilizia privata e in quella di iniziativa pubblica è veramente preoccupante ». Una sola cifra: l'anno scorso si sono costruiti duemila alloggi, mentre la città ne richiede mediamente 25 mila. La relazione sull'attività del 1975 distribuita al soci precisa: «L'edilizia è in crisi per le responsabilità dei poteri pubblici. Mancano gli strumenti urbanistici che permettano agli operatori privati di svolgere la loro attività nella logica di uno sviluppo programmato; manca una politica creditizia che faciliti l'investimento in edilizia; mancano i finanziamenti per realizzare i programmi di iniziativa pubblica; manca il supporto dell'efficienza operativa in questi enti che sono preposti alla gestione degli interventi. All'incapacità dei pubblici poteri di assolvere al propri compiti si aggiunge una presa di posizione politica da parte di molte amministrazioni locali di avversione nei confronti dell'iniziativa privata e della proprietà immobiliare». Questo in generale. Per quanto riguarda la nostra città e la nostra provincia, «la crisi dell'edilizia Ila raggiunto dimensioni superiori a quelle della media nazionale, essendo ormai da tempo bloccate le possibilità di realizzare programmi di edilizia privala». Grometto ha fatto la storia degli incontri del Collegio con le autorità locali, delle proposte, in particolare di quella'per il Centro storico «che non comporta oneri economici per l'amministrazione pubblica e lascia a quest'ultima la guida politica delle varie operazioni». Queste proposte sono indicate come il risultato della «volontà di collaborare», manifestatasi anche «nell'aiuto tangibile, in accordo con la Regione Piemonte, per la ricostruzione del Friuli colpito dal terremoto». Ma la preoccupazione del Collegio costruttori va oltre il momento contingente, anche se gravissimo. «La situazione del nostro Paese —dice Grometto — impone og¬ gi a tutti di impegnarsi a fondo per uscire dalla crisi e per garantirci anche in futuro condizioni di libertà politica ed economica». Rifacendosi alle elezioni del 21 giugno, l'ingegner Grometto invita «all'impegno diretto come imprenditori», precisando che «le sedi di decisione che interessano la collettività e il mondo imprenditorìate sono sempre più numerose: il nostro sforzo deve tendere a far sì che in ognuna di dette sedi venga portata la nostra voce e vengano recepite le nostre istanze». Le proposte del Collegio costruttori per il centro storico e per il rinnovo urbano di Torino sono state esaminate dall'assessore Chlezzi che le ha discusse con la seconda commissione del Consiglio per la quale ha preparato un'ampia relazione. Successivamente si svolgerà un incontro con il Collegio che, come precisa Chlezzi, «chiede un confronto con le amministrazioni pubbliche e con le forze politiche».
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