Sulla ripresa dell'economia la doccia fredda monetaria

Sulla ripresa dell'economia la doccia fredda monetaria PANORAMA CONGIUNTURALE DI QUATTRO PAESI EUROPEI Sulla ripresa dell'economia la doccia fredda monetaria La caduta della lira, la discesa della sterlina, lo sganciamento del franco francese dal "serpente" hanno influenzato negativamente la congiuntura mondiale, che sembrava avviata sulla buona strada - Scontro di diagnosi sul futuro più prossimo Onesto studio mensili:, rattizzati! da tutu équipe di esperti europei dì analisi congiun turali con la collaborazione della Cógos-lìco munii', presenta un panorama comparata «/>■/ gestioni a breve termine di quattro l'aesU Germania Occidentale, Francia, (inni ftréla pui e Italia. \ questo scopo sono stati selezionati sei indici: lusso di sviluppi) della produzione iti dtislriale. prezzi dì eonsunio. saggio di dìsoc cttpazione, equilibrio degli scambi commer eiali. strozzatura nella produzione e negli in vestimenti, grado di sensibilità iti mereato in lernazìonaìe. I primi quattro vengono espres si in grafici, in modo da mostrare il più ehm rumente possibile la posizione relativa di eia Wtin l'aese. le valutazioni sono ottenute raggrup panilo i risultati attorno ni tre principali obiettili di una buona gestione a iifeve ter mine: ni sviluppo più accentuato possibile; hi sviluppo di buona qualità, eii è con poca lallazione e poca disoccupazione; s) svilup po tale ila poter continuare, cioè caratterizzato da un sufficiente ritmo d'investimenti, da scambi equilibrati, da un limitato grado di sensibilità all'andamento del mereato in ternazitmale. I .1 recente bufera monetaria, l;i (.-adula della lir.i che dopo il 20 gennaio è affondata del 20 por celilo, il deprezzamento della Merlin.! e infine, il 14 marzo, lo sganciamento del franco dal « serpente -. ripropongono bruscamente il problema del miglioramento di una congiuntura mondiale, clic pure sembrava avviata sulla buona strada. La cosa più sorprendente nelle ultime dia gnosi è il loro contrasto, a seconda clic si attengano al solo punto di \isia economico (la crisi è vinta) o. al contrario, che considerino le ultime peripezie monetarie come il ritorno allo spettro degli Vnni Trenta. Che cosa bisogna pensare? I quale può essere l'incidenza di Iole disordine sulla ripresa, la disoccupazione e l'inflazione? I" però anche vero che si ha sovente la tendenza a dram utilizzare eccessivamente lutto quanto si ri ferisce ai movimenti monetari, dimenticando sotto la spinta degli avvenimenti, la loro rapida reversibilità. I ulto ciò non significa clic i rischi di deterioramento non «uno aliano trascurabili. Rifacendo il punlo ilella situazióne economici nei quadro grandi Paesi europei e negli Stali Uniti, si osserva una nella differenza tra questi ultimi e la Germania da una parte. C gli altri tre: I rancia. Gian Bretagna e Italia dall'altra. Nei primi due la ripresa è avviata: la produzione industriale e aumentala dal IO al lì per cento e. nel caso degli Stali Uniti, se »i dà credilo agli ultimi indici previsionali, la sua continuità è assicurala. Il punto-chiave non è tanto l'importanza di questo ritmo di crescila, quanto le condizioni di salute nelle quali si realizza. Ad esempio, nel corso degli ultimi mesi negli Stati Uniti l'inflazione e nettamente diminuita e. in febbraio, è rimasta al disotto del I per cento! Simultaneamente, gli utili delle imprese aumentano di nuovo e da un po' di tempo si assisic ;) un certo scongelamento degli investimenti. In Germania non si è certamente a questo pini to. ma la via giusta è stata imboccala. In entrambi i casi la crisi e stala lunga e profonda, ed ha sovente comportato aggiu -lamenti molto severi ma che sono siali accettali, l'er il momento non è tuttavia po* sibilé dire se siano decisivi, poiché non sono .incoia slati raggiunti i livelli di un tempo e un autentico « regime di crei» ?ra -. L'area dei "poveri,, Per quanto riguarda la seconda area, che raggruppa la Francia, la Gran Bretagna e l'Italia, si è ben lontani dal poter dire altrettanto: la recessione, benché severa, non ha poriaio a un risanamento suflìcicmemcntc profondo. Cosi l'inflazione non e arretrala al disotto di livelli specifici ancora elevali, che vanno dal IO per cento nei prezzi francesi al 12 e 15 per cento nei prezzi italiani e inglesi. Le imprese non si sono sufficientemente adattate conservando, specialmente in Francia, un numero di dipendenti largamente eccedente, per non parlare di certe aziende britanniche vi italiane il cui disavanzo è di natura strutturale: pregiudizievole mancanza di mobilita! I!' qui la ragione fondamentale dei disordini monetari. Certo, per la Gran Bretagna 0 per l'Italia si possono antepone altre cause politiche che hanno avuti) il ruolo di detonatore: caduta del governo italiano, vendila di -telline e slittamento della moneta britannica accantonando le misure protezionistiche ed evitando la marca crescente della disoccupazione uni 5 per cento di deprezzamento della sterlina, secondo l'Inrcs, ente londinese di «sudi economici e sociali, equivale a 2U0 mila disoccupati in meno). 10 sfasamento ira queste due arce diventa, insomma, sempre più grande e difhcile da recuperare, malgrado l'abilità dei governi. Prendiamo il vaso francese, che è più ■ limpido » di quello della Gran Bretagna o dell'Italia, turbate da peripezie di nanna politica. Il governo è riuscito, con una ripresa del franco, nel H7t. pari al 1> per cento — mentre l'inflazione continuava a ritmo elevato — in una ragguardevole operazione di recupero di prestigio e di credibilità. A lai punto che. alla fine del WS. il franco è nuocilo a precedere il marco tedesco nel •> serpente - e la Banca di Francia è stata coStretta ad acquistare una grande quantità di dollari per evitare un'eccessiva risalita del Franco, con conscguente penalizzazione delle esportazioni! Ma non ha latto seguito lo sperato i{equilibrio economico, e la situazione è diventala sempre più fragile: padroneggiabile in un contesto di compressione dell'attivila produttiva che avrebbe facilitalo l'equilibrio con l'estero e la situazione di tesoreria, è diventala più difficile da tenere sotto controllo nella fase di ripresa. Oliamo è vero per la Francia, nonostante le sue risorse economiche, a maggior ragione lo è per la Gr;m III elagna e per l'Italia. 11 ritorno all'espansione significa dunque, in mancanza di risanamento, dillìcoltà a conciliare lo sviluppo (tenere bussi i tassi d'interesse, allentare la stretta creditiziaI con l'equilibrio esterno (rialzare gli stessi lussi d'interesse con una manovra di politica economica lesa all'austerità), l'er arrivarci, la Gran Bretagna, forse ispirata dai precedenti americani, lenta la fuga in avanti alla ricerca di un acrobatico riassestamento, sfidando un po' le regole economiche e monetarie a breve termine. Sfortunatamente, non possiede la solidità degli Slati Uniti. Si tratta comunque di una soluzione che suscita inquietudini, reazioni protezionistiche negli altri Paesi e inflazione, come ha dimostrato l'esempio americana negli .inni dal 72 al '74. e come già si constala sul mercato londinese delle materie prime. L'austerità italiana Nel caso italiano, si ossei va in senso inverso una forte dose di austerità, con la erescjta dei lassi d'interesse passati bruscamente dall'8 al I2 per cento, e la drastica ricerca di economie. I,' vero che. per l'Italia, la situazione degli scambi internazionali è critica e che. per olle-nere aiuti dall'estero, non ha altra scelta che piegarsi a imperativi che ipotecano fin d'ora la sua ripresa. Rullane il caso della Francia. Potrà arrivare, dopo essere slata spinta allo sganciamento, a conservare il controllo della situazione e a restaurare un minimo di disciplina. trovando un compromesso ira crescita e conlenimento del commercio estero? Le neccssil politiche rendono diffìcile il ritorno all'austerità, per cui sarà costretta a combinare la ripresa e l'occupazione a spese dell'austerità. l'er questi ire Paesi, dunque, la elisi monetaria rischia di rimettere in causa i migliolamenti già realizzati, forum.il.unente, esiste la nostra seconda zona di calma e di ritrovala fiducia in una sana ripresa: gli Stati Uniti e la Germania Ma sarà in grado di evitare gli elicili indotti e perversi dei disordini monetari, psicologici e finalmente anche economici'.' Attraverso lutti questi avvenimenti c importante osservare come il dollaro, che prima eia impegnato nella corsa, questa volta è rimasto largamente fuori, non ha perduto la sua sicurezza, per cui gli Stati Uniti rappresentano un primo cardine relativamente sicuro per il riassestamento dell'Occidente. Il secondo eardine e la Germania, anche se con qualche riserva in più. poiché la sua ripresa è meno avanzata e il marco rischia di venire minato da un riallincamentO delle parità europee. Ciò non toglie che questi due Paesi siano oggi i garanti dell'avvenire, purché sappiano .incile facilitare il risanamento economico degli altri tre. una volta che questi, messi un po' a soqquadrò dai recenti avvenimenti, avialino ripreso il controllo della situazione. In particolare, sembra necessario che prendano l'iniziativa di una revisione dei meccanismi monetari, dapprima adattando gli obblighi del eambi alle reali pos-ibilità di ciascun Paese perché, se troppo severi, possono a priori spingere all'abbandono 0 allo scoraggiamento, dunque al disordine. In secondo luogo, equilibrando meglio il peso degli adeguamenti dei cambi: cosi, nel caso del « serpente », occorre evitare che certi Paesi sitbiscono, in modo sproporzionato al proprio peso economico, le variazioni relative del dollaro e del marco. E' urgente che quest'area tedesco-americana di espansione e di ritrovala solidità prenda coscienza delle proprie responsabilità di fronte all'altra, e -i assuma l'iniziativa di un piano completo economico e monetario. Maurice Bommcnsath VALUTAZIONE DELLE GESTIONI COMPARATE A BREVE TERMINE QUALITÀ' DELLO SVILUPPO CONTINUITÀ' DELLO SVILUPPO Tasso di ■viluppo f "SMANIA FRANCIA ITALIA GRAN BRETAGNA I • I ( - I V'eri, 1 + ) (-1 Occupa imrm i-i i—i Capaciti produttiva ( • I Scambi Gratin Iti di sensibili!.! inTcrnazionalr* I 'I ( ) (-) (-1 ( ) • • • eccellente • • buono slmo (tendenza prcccdcntel abbastanza buono mediocre insudiciente (I) La sensibilità Internazionale, valutata in rapporto alla struttura degli scambi, non è comparabile da un Paese all'altro. Più e .ilta. più rappresenta un ostacolo per la gestione a breve termine PREZZI f22 +20 + 18 + t6 ♦ 14 ♦ 12 + K)' + 8 + 6 + 4 + 2 0- - 2 ■1 - 6 - 8 -10 • • / \ ..J •>/ — — Bt • Francia / ' iern GFMAMGL ASON DGFMAMGL ASOND 1975 I 1976 OCCUPAZIONE •• Italia Fr.in _^T" G »V**<»~~' ■• rrrwnia (il MAMGL ASONDGFMAMGL ASOND 1975 I 1976 SCAMBI 150 140 130 120 110 100 90 * / v / » 80 ' V'*. / V \ f' Francia \ .-•>., Gran Bretagna 70 60 GFM A MG-L ASONDGF MAMGLASOND 1975 I 1976 SVILUPPO Italia / Germania Fratte ia Gran Bretagn i GFMAMGL ASONDi.il MAMGL ASOND 1975 'l 1976 QUALITÀ' DELLO SVILUPPO PREZZI — Indice dei prezzi al consumo (dati su base OCSE). Scarti in rapporto alla media dei quattro Paesi. Dopo la fine del 1975 la media dei prezzi dei quattro Paesi e in salita: 10 per cento in novembre, 10.5 per cento in dicembre. 10.9 per cento in gennaio e 11.3 per cento in febbraio. E' soprattutto indicativo il caso della Germania, il cui tasso d'inflazione passa tra novembre e febbraio dal 5 al 7 per cento, e dell'Italia, dove I'» esplosione ■ di febbraio lo ha portalo dal 12 al 17 per cento. Anche in Francia il gennaio ha segnato un forte aumento, che porta il tasso a quasi il 10 per cento. L'Italia e la Gran Bretagna rimangono per contro a lassi rispettivi del 12 e del 15 per cento CONTINUITÀ DELLO SVILUPPO SCAMBI CON L'ESTERO - Tasso di copertura delle esportazioni • il oh. sulle importazioni (CIF) (Dati su base OCSE) Nessun cambiamento importante per i tassi di copertura delle espor tazioni sulle importazioni corretti delle variazioni stagionali. Quello della Francia e rimasto in febbraio al 92 per cento: in Germania è leggermente diminuito in dicembre, gennaio e febbraio al disotto del 120 per cento, al pari della Gran Bretagna dove in gennaio e febbraio si aggiusta sull'84 per cento. Infine il tasso italiano retrocede più sensibilmente, passando dal 95 per conte In settembre a!l'80 per cento in dicembre. QUALITÀ' DELLO SVILUPPO-OCCUPAZIONE - Disoccupati iscritti a domande di lavoro non soddisfatte in percentuale sulla popolazione attiva (dati su base OCSE). Tasso di disoccupazione calcolato in percentuale sulla popolazione attiva (dato non confrontabile). Il i.i--.1' di disoccupazione in Germania, corretto delle variazioni stagionali, che era fortemente diminuito alla fine del 1975, tende a stabilizzarsi in gennaio e febbraio sul 4,7 per cento. Ouello della Fraocia ha raggiunto un massimo al di sopra del 5 per cento, ma non diminuisce In Gran Bretagna aumenta sempre e tende a superare il 5 TASSO DI SVILUPPO INDUSTRIALE — Indice della produzione indù striale, esclusa l'edilizia (dati su hase OCSE). Tasso di sviluppo trimestrale di ciascun Paese (espresso su base annuale). In Germania e in Francia la produzione industriale continua a salire secondo tassi che. in gennaio e In valore annuale, vanno dal IO al t5 per cento. Per contro in Gran Bretagna, cerne indica il grafico, la produzione e decollata a fatica (3 per cento).

Persone citate: Gian Bretagna, Maurice Bommcnsath, Merlin