La prima ragazza che ha detto "no" a Casanova

La prima ragazza che ha detto "no" a Casanova L'ultima scoperta di Fellini La prima ragazza che ha detto "no" a Casanova Si chiama Olimpia Cadisi, ha conquistato il regista iNostro servizio particolare> Roma, 25 aprile. Olimpia Carlisi. l'Isabella di «Casanova», ha la voce di una fata che narra una fiaba divertente. Ogni tanto s'interrompe per ridere sorpresa di quello che lei stessa dice. Due grandi cechi scuri, pieni di lampi maliziosi. Un grande charme. L'altro giorno Fellini le ha fatto girare a Cinecittà l'ultima scena di «Casanova»- in una casa di montagna, davanti a un enorme camino, mentre fuori s'intravede la luna che giucca con le nuvole, una giovane entomologa un po' pazza (lei), infila con lunghi spilloni su tavolette di legno strani vermiciattoli, lanciando occhiate perfide a Casanova; che è 11 presente e che sviene su un divano per l'orrore e il disgusto. ( Isabella gli darà un appuntamento a ; Dresda, al quale non si farà vedere). La prima donna quindi che dice no a Casanova, Fellini le ha fatto ripetere la scena Iti volte. Alla fine era chiarissimo che quando Olim pia-Isabella infilava per la sedicesima volta l'ultimo verme, lo aveva identificato con Federico, anche perché lui. dopo il sedicesimo ciak, aveva gridato: «Stop. Basta per oggi. Buona la seconda». — Non è cosi? «Vedo che mi si spia. Mi si attribuiscono anche sentimenti non miei. No. La verità è che ero molto nervosa. Con Federico lo sono sempre sul lavoro, proprio perché è lui, e mi dispiace deluderlo. Il latto è che avevano preparato un set che sembrava una prima a Spoleto. Solo che io non avevo provato. Federico non ere de nelle prove: la qualità che lui esige di più in un attore è la prontezza dì ri/lessi, che io non ho». — Come è stato il primo incontro con Fellini? «Lo conobbi sul set del "Satyricon". Mangiai qualche volta pesce alla sua tavola di Cinecittà. Poi ci perdemmo di vista», — Ricorda le reazioni di quel giorno? Che cosa può averlo sedotto, in lei? «Mah. Federico ha spesso un'aria molto sedotta (ride). Nacque un rapporto di simpa tia, senza che l'incontro /osse particolarmente significativo». — Che cosa apprezza Federico in una donna, e che cosa lo disturba? «Devo rispondere? E se poi lui si arrabbia? lo credo che la gente, per quello che riguarda le donne di Federico, sia in/ormata con una certa verosimiglianza, quello che ignora e il resto. Federico è più misterioso di quello che non sembri. Credo che le più grosse bugie che girano sul suo conto le abbia messe in giro lui stesso». — Ma insomma, che cosa vuole Federico da una donna? «Vuole essere divertito, ma soprattutto detesta essere annoiato. Vuole anche essere un pochino viziato. Questa è una cosa che non displace, anzi lusinga la maggior parte delle donne». — E poi? «Per lavare, chiuda quel registratore: mi dà il senso ineluttabile del tempo che passa Grazie». — Quando vi siete rivisti dopo il Satyrieotfl «Passò qualche anno, qual che rara telefonata. Ci intra vTdemmo'Tr^'volia^qwndo preparava Amarcord, in un clima di grande familiarità. Poi un giorno...». Era la vigilia dello special tv su Casanova. Olimpia vi fi- gurerà nella parte di ironica e amabile presentatrice, cavan- dosela con spirito e disinvoltura. «... Lui era dal giornalaio sotto casa mia: si nascondeva dietro un giornale. Io stavo scendendo le scale di casa. Non so perché quel mattino avevo un sacco di sciarpette addosso. L'ho salutato, gli ho messo una sciarpettina al col ;o. e da quel momento, si può dire, non ci siamo più pers< di vista». Olimpia Carlisi, nata a Capalle, presso Firenze, 2!) anni, fin da bambina sognava di fa¬ re l'attrice, «cosi come altri sognano di fare il tranviere o il gelataio». La sua figura è imponente, 1,79. ma allo stesso tempo slanciata e opulenta. Una «pigrona», come si direbbe in Romagna. Ha fatto il miglior cinema d'essai, per lo pii: all'estero, una quindicina di film di tutto rispetto. Ora è arrivata a Casanova. — Che cosa prova? «JVon ho mai considerato il personaggio di Casanova con interesse. Ricordo che appena arrivata a Roma stavo in una stanza a pensione, in una casa molto bella. C'erano in biblioteca queste memorie di Casa nova. Ne lessi due pezzettini sotto due figurine E smisi subito perché mi stavo annolan do». —Come si giudica come attrice? «Non ini sento molto brava. Gli attori con una tecnica sono proprio un'altra cosa. Io non ce l'ho, anche perché lavoro poco. Da una parte ho la tentazione di diventare l'attri ce brava che non la arrabbiare Federico, con la tecnica e tutto il resto: dall'altra Invece c'è il desiderio di fare cose che in qualche modo mi somiglino di più, di avere col cinema un rapporto giusto, uno spazio comodo. A me non importa mai della luce, del truc co. del costume: ma che ci sia una spazio comodo nel quale muoversi bene». — Programmi per il futura? «Nessuno. Mi sono chiesta quest'anno se non era il caso di smetterla di recitare. Ma nemmeno la mancanza di lavoro mi convince a fare quello che mi piace. Minore è la domanda, più sale il prezzo. Il concetto di "liquidazione' non esiste nel mio vocabolario». Fabrizio Del Dongo Roma. Olimpia rassomiglia a Elsa Martinelli

Luoghi citati: Cinecittà, Dongo, Dresda, Firenze, Roma, Romagna, Spoleto