Sequestri Lavagna, Blangino Bosco tre arrestati, scoperta una cascina

Sequestri Lavagna, Blangino Bosco tre arrestati, scoperta una cascina Le indagini dei carabinieri: trovata la "prigione,, a Casalgrasso? Sequestri Lavagna, Blangino Bosco tre arrestati, scoperta una cascina Molti clementi emersi dal racconto dei due sequestrati troverebbero riscontro in quel casolare e nel materiale sequestrato - Uno degli arrestati ha seguito un corso per infermieri (la Bosco, dolorante, fu assistita da uno dei banditi) - Gravi ammissioni I carabinieri di Pinerolo, indagando su tre rapine avvenute negli ultimi 15 giorni nel loro territorio, sono arrivati ad una cascina di Casalgrasso dove probabilmente sono stati tenuti prigionieri Renato Lavagna ed Emilia Blangino Bosco, l'impresario edile e la titolare della Sta.l.ca di Villa stellone, sequestrati l'anno scorso. Nella cascina, rimasta disabitata dopo l'arresto dell'affittuario. Vincenzo Verolla e de.la moglie, sarebbero stati trovati documenti di auto rubate, e un lungo elenco di materiale che doveva servire per alcuni sequestri. Il magistrato inquirente, i dott. Bernardi, ha emesso ordine di cattura nei confronti del Verolla (che si trova già in carcere da ottobre per ra! pina) e di due suoi presunti I complici. Giacomo Sasso, 30 I anni, via Genova 47 e Luciano , Filippa, 26 anni, piazza Giuco> mini 14, impiegato in un ne; gozio di ferramenta di via Nizza. La cascina, che si trova in via Caduti della Libertà 12, nei pressi della circonvallazione per Saluzzo, era stata affittata al Verolla, nei primi mesi del 75, dal titolare di un bar di Lombriasco. Il contrat¬ to era stato stipulato per 30 mila lire al mese, e da quel momento, ogni notte, i vicini hanno sentito un via vai di macchine, rumori sospetti e ! hanno visto carovane di zingari sotto la tettoia del cortile. Tra le carte sequestrate dai carabinieri, risulta un appunto riguardante l'acquisto di due carri tipo carovana, trainati da cavalli, e in uso presso gli zingari Nel lungo elenco di oggetti acquistati per una cifra di oltre 6 milioni, figura tra l'altro, un centinaio di pannelli di polistirolo espanso (parte dei quali trovati in un altro cascinale di Carignanoi. un apparecchio per la misurazione della pressione sanguigna, un auscultatore dei battiti cardiaci, due pistole e un fucile. Il materiale è stato in parte recuperato, ad eccezione delle armi e dei due carri, dei quali pero sono state rinvenute alcune fotografie. Gli accusati avrebbero ammesso che era loro intenzione rapire un bambino, tua hanno negato di aver compiuto, in passato, sequestri di persona. In attesa che rientri dalla Sicilia il giudice istruttore dott. Cuva — che si occupa dei rapimenti Lavagna e Blangino Bosco — il sostituto procura1 tore della Repubblica Bernardi, con i comandanti delle compagnie di Pinerolo, Moncalieri e Savigliano, sta vai gliando gli elementi finora I raccolti e compie accertameli! ti sulle persone che hanno ' avuto a che fare con i tre arj restati. Pare che sia già stata individuata un'altra cascina, nella zona di Carignano. e alcune j vecchie roulottes in un camj po. In una di esse ha abitato, fino a qualche mese fa, un ! vecchio che poi è stato trova' to cadavere in un laghetto ri; cavato da un cava. L'inchiesta I su questa morte misteriosa j non è stata ancora chiusa. Quali sono i collegamenti tra i due sequestri e l'improv; visa, clamorosa svolta delle I indagini? Lavagna, appena ri ! lasciato, nel marzo '75, disse: ■(Durante la prigionia, nei momenti di lucidità che seguiva I no all'effetto dei narcotici, mi | sentivo ondeggiare come se il i pavimento poggiasse su dei rulli e. La circostanza fa pgnsare al carro-carovana, che sa I rebbe servito da cella mobile . per l'ostaggio. Inoltre il Lava; gna aveva detto; «Dormivo rinchiuso in un sacco a pelo». Nella cascina di Casalgrasso i carabinieri ne hanno trovato uno. Blangino Bosco riferì: «Seri/tuo confinuamenfe le campane, ma soltanto una volta un campanile che batteva le 12 ore». Il particolare è assai importante: proprio vicino alla cascina, c'è la chiesa della Madonna del Rosario. La manutenzione del campanile è affidata a Francesce , Aiassa — un pensionato settantenne — che fa suonare la campana soltanto a mezzogiorno del sabato. La titolare della Sta.l.ca. ricordò anche: ; «Sentivo bambini giocare per ' strada e cavalli nitrire». En! trambe le circostanze avrebbero trovato un riscontro obiettivo. Ma c'è di più. Un giorno, durante il sequestro, la Blangino Bosco accusò un forte , dolore alla spalla e lo disse al ; suo carceriere. Poco dopo si 1 presentò nella cella un bandiI to che le fece un massaggio, j Ora i carabinieri hanno acceri tato che Giacomo Sasso, uno i degli arrestati, è stato aiutoi barelliere alle Molinette e ha ì frequentato un corso per infermieri. Non solo, ma Lavagna e la Bosco hanno sempre fatto cenno alla presenza di un medico. Potrebbe essere il Sasso. Rimane ancora da chiarire, tra le altre cose, la storia di una «125», usata dal Verolla, e misteriosamente scomparsa. Della macchina, rubata nel '74 a Torino, si sa che è rimasta coinvolta in un incidente a Pancalieri, quando fu investito un guardacaccia. Il Verolla. interrogato a proposito di questa macchina, avrebbe risposto di averla data a un demolitore. Ma non ha aggiunto altro. Le indagini sono a questo punto. Oggi o domani, con l'arrivo del giudice Cuva. sarà compiuto un sopralluogo a Casalgrasso, alla presenza di Renato Lavagna ed Emilia Blangino Bosco, sarà anche esplorato il cortile della cascina sotto il quale sono state trovate pavimentazioni in cemento armato. Sono celati dei nascondigli? L'ipotesi 6 più che probabile. Alessandro Rigaldo La cascina di Casalgrasso che sarebbe stata la prigione dei sequestrati - Luciano Filippa, Giacomo Sasso e Vincenzo Verolla, arrestati dai carabinieri per gravi sospetti