Damiani fa autocritica Non era più la Juventus

Damiani fa autocritica Non era più la Juventus Rabbia e stupore negli spogliatoi degli sconfitti Damiani fa autocritica Non era più la Juventus Furino: "Non sì può perdere in questo modo" - "Il gol del pareggio del Cesena ci ha scioccati" ha detto Boniperti - Bettega racconta il suo involontario salvataggio Parola tranquillo: "Era più giusto un pari, ma tre punti sul Torino non sono pochi" (Dal nostro inviato speciale) Cesena, 21 marzo. Il primo pugno lo dà Cuccureddu. il secondo Spinosi. Il terzo Furino. Chi non la colpisce la guarda con odio, quella porta degli spogliatoi subito all'inizio del corridoio: sono le 16.46. I giocatori della Juventus arrivano In Illa indiana dal sottopassaggio, quelli del Cesena passano a mucchietti. tra abbracci e pacche e sorrisi. Solo Marchiaro e impassibile, cammina come un funzionario del ministero che esca dalla sala delle riunioni e sembra eh > la gioia degli altri gli scivoli addosso senza fermarsi. Mentre entrano nello spogliatoio, I bianconeri compiono quasi tutti — ripetendolo Inconsciamente — quel piccolo rito del pugno picchialo con rabbia, sul muro o sulla porta d'Ingresso. Senza troppe parole, scappa fuori soltanto qualche frase secca, piena di rabbia: • Slamo stati delle bestie », dice Cuccureddu. • Non si può perdere in questo modo ■. dice Furino. Poi la porta si chiude e per tre quarti d'ora tutti i giocatori resteranno li. seduti In circolo dopo la doccia, nel massimo silenzio. E' un modo anche questo per • digerire • una sconfitta tanto clamorosa da risultare incredibile. Il presidente Boniperti era già andato via da oltre un quarto d'ora, verso il 30' del secondo tempo. Dopo l'ultima sigaretta, masticata, consumata più che fumata, in tribuna, è corso giù dalla scala verso l'auto che. con II motore e la radio accesi, era pronta a partire per Torino. ■ Ouel gol del pareggio segnato dal Cesena all'inizio della ripresa ci ha sorpresi, ci ha scioccati », aveva detto in fretta il presidente, inseguito dai glorna listi. • Le cose erano andate del tutto diversamente fino alla fine del primo tempo — aveva aggiunto — sembrava che si mettessero piuttosto bene per r.oi ». Mentre Boniperti scappava via in macchina. Anastasi passeggiava nervosamente sotto le scale della tribuna. Aveva lasciato Il suo posto prima ancora del presidente, non resisteva più alla tensione dell'ultimo quarto d'ora di gioco, sperava che il pareggio arrivasse adesso mentre lui non guardava ma • ascoltava • la partita, cercando di interpretare dalle urla del pubblico l'andamento delle azioni. ■ Come si fa a subire duo reti in qun quarto d'ora quando si sta vincendo tranquillamente? », chiedeva Anastasi. escluso un po' a sorpresa In extremis anche dalla panchina (a favore di Altafinl) oltreché dalla formazione. Poi Pietro era tornato su. in tribuna, per gli ultir- -simi minuti. Incredulità, dunque, tra i bianconeri. E rabbia anche, però collegata allo stupore per una specie di disgrazia capitata all'improvviso come una tegola o un fulmine. E quando II cielo era decisamente sereno. « La partita ha cambiato faccia In poco tempo e noi non siamo stati più noi. Non siamo più stati la Juventus », ha detto per esemplo, riflettendo bene sulle parole. Oscar Damiani. — Non è stata persino esagerata la vostra reazione negativa al due gol del Cesena? E saltalo lutto, dal momento del 2 a 1. Come mai? • E' vero — ammetteva Damiani — dobbiamo riconoscere che ci siamo completamente smarriti. Sono scomparse le geometrie di gioco, non è stata più tentata una reazione organizzata attraverso il gioco collettivo. Vagavamo per il campo confusi, cercando solo uno spunto, un qualcosa per raddrizzare la situazione Incredibile. Non era la Juventus, proprio cosi. Mentre nel primo tempo stava andando tutto abbastanza bene. Ouesta è la diagnosi della nostra partita, una trasformazione completa, al negativo. Lo cause? Non le so. E difficile indicarle con sicurezza ». Bettega ha accettato, come Damiani, lo stupore di chi non sa giustilicarst questa Juve irriconoscibile: • La squadra si è come slacciata, strappata », ha detto Bettega. che però respinge l'ipotesi di un eccesso di nervosismo dovuto all'attesa del derby. E poi ha spiegato l'azione davvero atipica che lo ha visto nel ruolo — del lutto involontario e por niente gradito — di • difensore aggiunto • del Cesena. ■ Non ho nemmeno visto partire II tiro di Causio — ha raccontato Bettega —, mi sono solo sentilo il pallone arrivare addosso, su un piede. E' rimbalzato via c cosi Boranga ha potuto pararlo. Tutta colpa di un ragionamento che ho fatto io: ero quasi suila linea di porta mentre si è creata la mischia davanti al portiere ed allora ho pensato che rischiavo di trovarmi in fuorigio co magari passivo, insomma era meglio se mi spostavo di 11. Perciò mi sono mosso per togliermi dallo specchio della porta e mentre mi muovevo è arrivata quella pallonata. Non saprei neanche diro se a calciare in porta è stato proprio Causio, io non l'ho visto, me l'hanno detto gli altri. Una bolla sfortuna, no? ». Decisamente una bella sfortuna per Bel tega che — di attento osservatore del calcio — è uno che • pensa • sempre anche In campo. Dopo aver visto tanti casi di tuo rigioco passivo alla tv. con moviola ripetuta, ha pensato di non dover rischiare e senz'altro Il ragionamento era giusto. Ma nel calcio succede che anche chi lavora per aiutare la squadra si trova per una questione di centimetri (e di trazioni di secondo) a danneggiarla. Più sfortunato di Bettega ù stato oggi Spinosi, che nello spogliatolo presentava la taccia più scura di tutti. Anche lui ha de¬ viato, abbastanza casualmente, un pallone davanti allo porta, ma la porta era quella di Zoff e lui ha Infilato la sfera dentro. • E' stata proprio un'autorete — ha raccontato il difensore, a testa bassa —. Secondo me Bertarelli non è arrivato a toccare II pallone del pareggio. Lui era dietro di me. spingeva un po' alle mie spalle, io ho allungato la gamba destra ed ho colpito con la tibia il pallone, buttandolo in rete. Una giornata storta, per me. Mi è andata male anche sul secondo gol del Cesena: ho contrastato Bertarelli sul traversone di Urban dalla sinistra, l'ho anticipato toccando il pallone, lui è Intervenuto subito dopo e controllandolo un po' con il petto e un po' con II braccio sinistro se l'è portato avanti. Ed ha segnato ». Decisamente il Cesena non porta bene a Spinosi, che anche all'andata sostituì Morirti e / romagnoli segnarono tre reti a Torino. Nessuno, comunque, ha latto II • processo • a Spinosi, anzi qualcuno del suoi compagni ci ha latto capire che un po' di accuse per i due gol subiti oggi andrebbero • dirottate • sul centrocampo, poco efficace nel contrastare le due discese di Rognoni e Urban, premessa (identica) per le due reti del Cesena. In questo dopopartita piuttosto mesto. Parola ha saputo conservare serenità e sorriso, trovando pure una buona vena dialettica. Ha parlato olla radio — In uno scambio di complimenti con Marchioro IH quale ha detto: • Lo scudetto sarà della Juventus •) —. ha risposto a molte domande dei giornalisti con tanta loquacità e nessun nervosismo. Efficacissima, per esemplo, la sua introduzione: • Il calcio è fatto cosi, si vince e si perde. Porca miseria •. Ovvero: filosofia più schiettezza. ■ Senza voler togliere del meriti al Cesena — ha poi detto il trainer bianconero —. penso che un pareggio sarebbe stato il risultato più esatto, di fronte ad un pari non avrebbe protestato nessuno ». — Però adesso con la vostra scontata avete reso il campionato più interessante. — Sarebbe stato interessante lo stesso, anche con un nostro pareggio. Direi che questa partita è stata un po' particolare, forse ci siamo trovati in vantaggio troppo presto, poi abbiamo giocato abbastanza bene nel primo tempo. Ouel pareggio su autorete, dovuto ad una nostra distrazione, ha Innervosito la squadra, sono saltato lo marcature e subito ci slamo trovati in svantaggio. Poi quel tiro di Causio poteva rimettere le cose a posto, ma purtroppo Bettega si è trovato sulla traiettoria od ha evitato il gol al Cesena ■. — Ora c'è il derby, ovete perso due punti di vantaggio. Cambia qualcosa? • Non cambia niente Abbiamo ancora tre punti di vantaggio, non sono pochi. Se me li avessero offerti in un pronostico tre mesi la avrei senz'altro accettato, firmando ■. Sul tema del derby Spinosi dice: - Il Torino sta aspettando il nostro crollo, lo dico che da cinque anni troppa gente dice che noi dobbiamo sempre cadere, ma non cadiamo mai. Ho l'impressione che andrà cosi anche quest'anno ». E Damiani chiude in bellezza, cosi: • Il Torino ha vinto tante belle partite, quando magari non contavano troppo. Adesso deve provare a vincerne una decisiva, fondomentale. lo dico che non ce la farà E sono sicuro che la Juventus saprà riprendersi benissimo in questa settimana, saprà ritornare se stessa ». Antonio Tavarozzi Cesena. Damiani va in gol (Telefoto)

Luoghi citati: Cesena, Torino