La scissione Biffi condiziona il pri

La scissione Biffi condiziona il pri La scissione Biffi condiziona il pri Il suo gruppo ha disertato il congresso - L'on. Biasini condanna "l'azione disgregatrice" Sul congresso provinciale repubblicano, conclusosi ieri sera, è pesata la scissione « bimana ». Erano presentì gli amici di La Malfa (padre e Aglio), che possono vantare, ora, con la diserzione del gruppo di Biffi, una forza locale pari ad oltre il 90 per cento; e il gruppetto della vecchia sinistra locale, che « per fedeltà al partito » non ha seguito i dissidenti. Contrariamente agli altri congressi (de e psdi), quello del pri non è preparatorio a un congresso nazionale: ha lo scopo di rinnovare le cariche di partito, dopo i' commissariamento decìso dalla segreteria centrale. Ieri sono stati eletti i 23 membri della direzione provinciale, nelle prossime settimane sarà la volta di quelli cittadini. Candidato alla segreteria e Ferrara. Ma sulla validità di questa assemblea pende il ricorso della sinistra nazionale, che ha decisamente sostenuto Biffi nello scontro con il partito « ufficiale ». Sabato, contemporaneamente all'apertura dei lavori del pri, i contestatori hanno tenuto un altro convegno in cui hanno chiesto la convocazione di un congresso nazionale straordinario del partito, « che definisca finalmente una linea po- litica del pri c chiarisca le contraddizioni all'interno della maggioranza ». Hanno anche eletto «un proprio comitato provinciale, quale organo di controllo e di verifica politica per gli ! amministratori locali che si riconoscono nella sinistra repubblicana ». Hanno espresso « la volontà di giungere ad un incontro con le due componenti repubblicane e con la segreteria nazionale, per ricostituire un'occasione di reale e unitario confronto po- . litico », ma, anche ammettendo la buona fede, l'incontro I auspicato sembra impossibile. Il segretario nazionale, BiaI sini, ha mandato al congresso « ufficiale » una lettera in cui parla di « azione disgregatrice condotta da alcuni individui, in evidente collusione con avversari del partito e con forze interessate a contenerne l'espansione; azione che tutto il partito condanna, che gli organi statutariamente competenti non potranno I non giudicare nella sua effettiva gravità, ma che non riuscirà a minare la compattez\ za del pri ». Nel congresso torinese so1 no prevalsi i temi di politica generale, sia nella relazio| ne del commissario Aurelia Vaccarino, sia negli interventi dell'on. Terrana, dell'onorevole Giorgio La Malfa e di Aldo Gandolfi. Giorgio La Malfa ha commentato la proposta del segretario nazionale dei giorni scorsi: « Al di là della formula di governo che potrà determinarsi nei prossimi mesi, si ricerchi un accordo fra tutte le forze po litiche costituzionali su alcu ni punti essenziali per consentire un'inversione di ten denza nella situazione de! Paese: come fermare la spesa pubblica corrente, come rilanciare il sistema produttivo, come restituire correttes■ za ed efficienza alle imprese j a partecipazione statale ». « Non è — ha concluso La j Malfa — una proposta di go: uerno: è un ultimo tentativo, I in una crisi che i repubblica! m considerano drammatica, ' di dare una base solida di ! azione ai governi che potranI no essere formati nei prossi! mi mesi. Crediamo che i par| titi costituzionali non possaj no sottrarsi a questo appello. ] perché nessuno di essi può : guadagnare da uno sperato rafforzamento elettorale in j un Paese sempre più sbanda1 io e in crisi ».

Persone citate: Aldo Gandolfi, Aurelia Vaccarino, Biasini, Biffi, Giorgio La Malfa, La Malfa, Terrana