Cia nuova, più segreti di Fabio Galvano

Cia nuova, più segreti Riorganizzati i servizi di sicurezza americani Cia nuova, più segreti La riorganizzazione dei servizi segreti americani, decisa nei giorni scorsi dal presidente Ford, impedirà altre clamorose « fughe » di notizie, come quelle relative al rapporto Pike che hanno messo alla luce i finanziamenti Cia a uomini e partiti politici italiani. Ora la Cia e le altre organizzazioni di sicurezza americane dovrebbero avere una protezione quasi completa dalle « fughe » che hanno caratterizzato e complicato il loro ultimo anno di vita. Il controllo della Cia sarà più organico, sotto la diretta responsabilità del presidente: le sue operazioni saranno coordinate con quelle degli altri enti: eventuali esposti e denunce non saranno discussi da commissioni del Congresso (prone, come si è visto, a lasciar « filtrare » notizie ) ma da un comitato di controllo: gli agenti rischieranno fino a cinque anni di carcere se sveleranno segreti ufficiali. Da un primo esame del cosi detto « ordine esecutivo » con cui Ford ha stabilito le nuove strutture della Cia (la prima modifica da quando lo ente fu istituito nel 1947) si nota come il Presidente abbia cercato di rafforzare ì servizi segreti americani, ere andò nuovi argini di protezione per la loro attività, invece di cedere alle richieste del Congresso e dell'opinione pubblica, che avrebbero voluto un più aperto controllo | pubblico della Cia e degli al tri organismi di sicurezza. L'unica concessione di Ford i ai « desiderata » dei critici è 1 l'eliminazione del paravento ; della « sicurezza nazionale » con cui la Cia giustificava ali cune operazioni ora « off li, mits » anche per gli agenti di i Langley. Si tratta dello spio; naggio telefonico a danno dei i cittadini americani, degli ei sperimenti con l'uso di droga su « pazienti » del tutto all'oscuro di certe terapie, e dei piani per l'eliminazione di capi di Stato. Ford l.a tuttavìa respinto la richiesta, avanzata da molte parti, di proibire le cosi dette « operazioni clandestine ». separandole dalle funzioni più tipiche della Cia, che dovrebbero consistere nella raccolta di materiale informativo. Ha anche predisposto un piano per mettere a tacere le sei Commissioni del Congresso che si sono finora occupate della Cia. e che | hanno dato adito alle perico| lose « fughe » di notizie, con ! la formazione di un'unica | commissione di controllo. La responsabilità delle ope! razioni Cia, ha precisato Ford | nel documento, resta « in un posto preciso »: il comitato ! per la sicurezza nazionale 'National Security Council) J di cui fanno parte, oltre al | Presidente, il vicepresidente j e ! segretari di Stato e della Difesa. In passato, si fa no\ tare a Washington, certe dei cisioni erano prese in prima persona dal segretario di Stato Henry Kissinger, che poi si serviva del Comitato per farle avallare: ora Ford si assume una precisa responsabilità in prima persona. D'ora innanzi tutte le organizzazioni di sicurezza (la Cia. la National Security Agency, la Defense Intelligence Agency e il Bureau of Intelligence and Research del Dipartimento di Stato) saranno controllate da un comitato a tre, guidato dal nuovo capo della Cia, George Bush. Questo comitato avrà il compito di snellire le operazioni dei servizi segreti, evitando «doppioni», e di stabilire i bilanci operativi. Il «Comitato dei quaranta», a cui spettavano in pas sato le «operazioni clandett:ne», avrà un nome nu-^vo, Gruppo di controllo operativo (Operations Advisory Group): vi prenderanno parte, oltre ai segretari di Sato e della Difesa (non piv 1 loro assistenti), il direttore*della Cia e i capi ài stato maggiore, sotto la guida del consigliere presidenziale per la sicurezza nazionale (attualmente Brent Scowcroft). Spetterà all'Avvocatura di Stato, nella persona di Edj ward Levi, che prenderà parte alle riunioni del comitato, il compito di denunciare eventuali abusi criminali di potere da parte della Cia e degli altri servizi segreti. Ci sarà Inotlre, e questo è uno degli aspetti nuovi del¬ la ristrutturazione, un comitato che fungerà da « con- | trollore etico » dei servizi segreti. l'Intelligence Oversight Board, guidato dall'ex diplomatico Robert Murphy. Per bloccare le « fughe » di notizie, e impedire che ex agenti come Agee, Marchetti e Marits pubblichino materiale segreto dopo avere lasciato la Cia, il documento precisa che chiunque venga a contatto, nel corso del suo lavoro, con materiale «top secret », deve firmare un documento in cui s'impegna a non divulgare mai alcuna informazione. Allo stesso tempo Ford ha chiesto un'azione legislativa per stabilire pene severe (fino a 5 anni di carcere) a chi non rispetterà quell'impegno sottoscritto. Si ha l'impressione che, in questo modo, tutti i panni sporchi saranno lavati in famiglia, senza interventi esterni com'è invece accaduto negli ultimi mesi. E' possibile, ci si domanda e Washington, che i « controllori » del Presidente non ne subiscano le direttive qualora la Casa Bianca volesse mettere a tacere operazioni « poco pulite »? L'importante, insomma, è che lamentele e accuse vengano portate all'Intelligence Oversight Board di Murphy e non alle redazioni dei glor- j nali. Watergate. Cia e, parallelamente Lockheed, hanno I insegnato. Fabio Galvano

Persone citate: Agee, Brent Scowcroft, George Bush, Henry Kissinger, Langley, Marchetti, Pike, Robert Murphy, Sato

Luoghi citati: Washington