Il sindaco alla Barca sospende gli espropri di Sauro Manca

Il sindaco alla Barca sospende gli espropri Dopo le proteste di centocinquanta persone Il sindaco alla Barca sospende gli espropri Chiede 8 giorni di tempo per riesaminare la situazione - "E' un'eredità del passato" Gli esproprii dei terreni incominciati venerdì scorso in via Del Pascolo di regione La Barca, sono temporaneamente sospesi. Così ha deciso ieri il sindaco Novelli dopo un sopralluogo compiuto con il vicesindaco Borgogna e l'assessore ai patrimonio Vindigni. « Non vi prometto nulla — ha detto il sindaco ad un centinaio di persone, tutti piccoli proprietari che non vogliono cedere la terra — L'unico Impegno che prendo è di riesaminare la questione con la giunta e dì discutere con una vostra rappresentanza. Nel frattempo darò ordini iwt soprassedere ad ogni iniziativa che possa intaccare i vostri interessi. Vi chiedo otto giorni di tempo». L'architetto Vindigni ha fatto notare che otto giorni erano pochi, ma Novelli ha ribattuto che è necessario accelerare i tempi. La popolazione della zona ha latto presente di avere già presentato alla segreteria del Comune una petizione con più di 50 firme, ma il sindaco è caduto dalle nuvole: « Non so nulla. A me non è pervenuto nuolla. Chissà che fine ha fatto? Ho appreso la questione soltanto stamane, leggendo "La Stampa" ed ho voluto accertarmi di persona. Mi sono alzato da letto, nonostante soffra terribilmente per un'artrosi cervicale. Alle vostre accuse devo rispondere che il provvedimento di inserire questa zona nelle aree destinate, in base alla legge 167. a case di abitazione popolari, non è stato preso né da me, né dalla mia giunta. E' una pesante eredità pervenutaci dalle amministrazioni precedenti ». Coro di proteste generali: « Si, ma gli altri non hanno mai fatto niente ». Sindaco: « Per il semplice motivo che non avevano i denari. Ora sono arrivati da Roma gli stanziamenti per l'edilizia popolare, e si è dato l'avvio alla parte esecutiva. Il progetto di inserire questi terreni nel piano di fabbricazione per la edilizia popolare risale al '63, quando era sindaco Anselmetti, e ricordo benissimo che noi dell'opposizione abbiamo contrastato il passo alla maggioranza con violente critiche. Il piano è stato riconfermato nel '74, quando era sindaco Picco. Ormai era tutto pronto. Noi siamo stati eletti il 15 giugno e la nomina ufficiale è dell'8 luglio. Arrivati i soldi, non ci è rimasto altro da fare che procedere alla esecuzione. Ora mi accorgo che dobbiamo correggere gli errori fatti dagli altri. Faremo quello che si può. Di più non posso promettere ». Il sindaco ha poi ascoltato tutti i casi pietosi delle persone che hanno ricevuto l'intimidazione di esproprio. Felicita Michela vive in una casetta modesta, con il fratello Giuseppe e la madre Maddalena, di 85 anni. Ha in mano i documenti per comprovare che ciò che dice c vero. «Abbiamo ereditato da mio padre la casa con l'ortice! lo. Alle 9 di venerdì è arrivata una ruspa per buttare tutto all'aria. Questo terreno è nostro dal 1884. Alla tassa di successione 11 fisco ha valutato il terreno 7 mila lire il metro quadrato, ed ora ci offrono 350 lire. L'ufficio del Registro non ha voluto sentire parlare di legge !S7 e ci ha fatto pagare. Ora la valutazione del Comune è in contrasto con quella dello Stato. Io ritengo di essere vittima di un furto. E per di più l'arrivo delle ruspe è stato un colpo per mia madre che si è messa a letto e per poco non è rimasta secca ». Erminio Rever;o racconta: « Ho lavorato come bracciante nel Vercellese, poi ho acquistato una cascina. Poiché sono anziano, ho venduto i miei beni e ho comperato due mila e 400 metri di terra qui. Mi som costruito questa casetta (un edificio mollo modesto). Ho comperato motozappe ed altri attrezzi. Avrei voluto costruire altre due casette per i miei figli, ma mi è stato vietato. Ora faccio l'ortolano. Se mi tolgono questa terra, possono mettermi in una cassa dove attenderò di morire ». Agli eredi di Leandro Mosso vogliono espropriare la cascina per abbatterla e costruirvi una casa di alloggi. « Non capisco come mai? — dice una delle eredi —. Nella cascina c'è la cappella di Santa Maria. L'hanno dichiarata monumento nazionale e noi non abbiamo mai potuto fare dei lavori che intaccassero quella costruzione. Ora arrivano le ruspe del Comune per buttare giù tutto. E la sovrintendenza delle Belle Arti che fa? Fino ad oggi ha taciuto ». Sauro Manca Il sindaco c vicesindaco tra sii abitanti della Barca

Persone citate: Anselmetti, Barca, Erminio Rever, Leandro Mosso, Novelli, Vindigni

Luoghi citati: Roma