L'Università contribuisce alla crescita della società
L'Università contribuisce alla crescita della società L'Università contribuisce alla crescita della società Il convegno promosso da pei e psi - "La Regione e gli enti locali non possono ignorare le nostre capacità" - L'autonomia della ricerca a Troppe grida di dolore per questo università in stacelo. Tanto da essere sospette. A forza di piangere, st è quasi riusciti ad eludere le scadenze, ormai Improrogabili, di rideflnlzicnc del ruoli, del contenuti, degli stutti superiori italiani ». Massimo Follis, incaricato di Sociologia del Lavoro, continua la polemica aixrta una settimana la al convegno su Scienze Politiche, la sede è fa stessa. Palazzo Nuovo, cambia l'aula e cambia il titolo del convegno, ma la problematica di fondo non cambia. I promotori di questo nuovo Incontro sono I comitati regionali del pel e del pst. In discussione sono t ■'apporti ira università, enti locali e territorio. Si tratta cioè di verificare ipotesi di soluzione della crisi in cui si trova l'ateneo, prospettando una serie di punti d'incontro In cui gli interessi degli enti locali e dell'università possano fondersi e, insieme, essere più facilmente risolti. A sgombrare II campo da ogni equivoco ì subito intervenuta una presa di posizione del promotori del convegno: > L'ipotesi del " numero chiuso " )• una falsa soluzione per 1 mail che colpiscono l'università Italiana ». Forse e la prima volta che le sinistre parlamentari si esprimono con questa chiarezza sul problema. La decisione stessa di indire questo Incontro, d'altra parte, e già una presa di posizione contro chi propone dt ritornare ad una università per élltes. Chiarito il giudizio, positivo, sull'università « rtf massa ». il convegno può elaborare nuove soluzioni che prevedono, per la prima volta, un rapporto stretto Ira università, regione, province. comuni. « E' Impensabile che gli enti locali possano trascurare lo capacità potenziali dell'atenèo in campi come quello dell'ecologia, della rupia liflcazlcno del personale, dello sviluppo urbanistico e. più in generale, del riassetto del territorio ». L'università, quindi, non deve più rimanere rinchiusa nella sua torre d'avorio, ma « contribuire alla crescila della società. Solo in questo moao, a sua volta, potrà risolvere 1 problemi che la travagliano ». A breve scadenza, come primo risultato del convegno, entrerà in funzione una commissione mista /ateneo, enti locali) per elaborare un piano di azione comune. Contatti concreti, ma parziali, giù esistono. La Regione, I comuni, hanno già commissionalo, In passato, ricerche a singoli istituii universitari. Si tratta ora dt allargare e rendere « organici » questi rapporti. Aldo Vlgllone. presidente della giunta regionale, ha già tornito ufficialmente l'impegno suo e dell'organismo che rappresenta. Altrettanto ufficialmente sono stale ribadite le scelte di decentramento degli studi universitari, con la localizzazione di nuove sedi a Novara e ad Alessandria Da parte degli organizzatori del convegno e degli amministratori sano state fornite « le più ampie garanzie sull'autonomia della ricerca », nonostante ti rapporto privilegiato che l'università avia con gii enti focali. E' su questo tema che convergono t maggiori timori. Non è ancora chiaro, per altro, chi sarà l'interlocutore delta Regione o della provincia. Non sembra possibile, iHsto il taglio « sociale » che sta alla base del nuovo rapporto, che II dialogo venga intrapreso ccn le forze meno progressiste dell'università Ma come evitarle, visto ti ruolo Importante dt cui godono, non i ancore stato spiegato. Silvano Costanzo
Persone citate: Aldo Vlgllone, Massimo Follis, Silvano Costanzo
Luoghi citati: Alessandria, Novara
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