L'inchiesta insabbiata? di Cosimo Mancini

L'inchiesta insabbiata? Nessun provvedimento per il centro tumori del S. Giovanni L'inchiesta insabbiata? Dopo l'indagine ordinata dall'assessore Enrietti e la relazione del dott. De Martino nulla è cambiato Sono trascorse due settimane da quando l'assessore regionale alla sanità, Ezio Enrietti ha trasmesso al consiglio d'amministrazione dell'ospedale San Giovanni la copia dell'inchiesta eseguita sul «caso» del betatrone della vecchia sede e del reparto di radioterapia rimasto per un mese senza medico. In queste due settimane non è accaduto nulla. Sembra che il dottor Vittorio De Martino, il funzionario della Regione che ha condotto l'inchiesta, abbia lavorato inutil- I j mente; eppure le irregolarità da lui riscontrate sono state numerose. Un punto soprattutto andrebbe esaminato con attenzione: quello in cui il dottor De Martino considera egualmente responsabili della mancata assistenza ai malati sia il primario del reparto, il professor Giuseppe Matll, che il dottor Enzo Secreto, ispettore sanitario presso la vecchia sede del San Giovanni. Pensiamo si tratti di un equivoco. Infatti la relazione presentata dal dottor De MarUno definisce il dottor Secreto come direttore sanitario dell'ospedale e quindi responsabile, in base all'articolo 5 del decreto 128 del 1969, della mancanza di personale medico nel reparto in questione. Il dottor Secreto, invece, in qualità di ispettore sanitario ( vedi articolo 6 dello stesso decreto), si è limitato ad «assolvere gli incarichi demandatigli dal direttore sanitario». L'ispettore è accusato di aver destinato un medico al reparto abbandonato, soltanto il 16 gennaio: sci giorni dopo che avevamo dato sul giornale la notizia che i ricoverati erano rimasti senza assistenza dal 16 dicembre. Il dottor Secreto però, anche in quella circostanza si è limitato ad attuare una disposizione del professor Danilo Boari, che svolge le funzioni di sovrintendente sanitario dell'Ente. Non è ben chiaro quindi di cosa si sia reso responsabile il dottor Secreto, come non ci è chiaro come mai risulti completamente estraneo il professor Leonardo Caldarola, a tutt'oggi riconosciuto dall'animi ! nistrazione e dalla sovrintenIdenza sanitaria dell'ospedale, direttore dell'Istituto di oncologia, di cui fa parte il piano I rimasto per un mese senza ] medico. Secondo il regolamenti: 1elj l'Istituto di oncologia (art. 113) «il direttore ha la responsabilità dell'Istituto e del suo \funzionamenti: Nei confronti \ dell'Amministrazione e della Direzione dell'ospedale la sua posizione è quella di un diretI forc di reparto specializzato». La divisione chirurgica, dell'Istituto di oncologia, è l'unica ad avere l'organico al completo. Le altre due divisioni, quella propriamente oncologica e quella radiologica, hanno il personale ridotte all'osso. Per tutto il mese in cui il secondo piano (radioterapia) è rimasto senza medico il professor Caldarola ha mandato, come -sempre, una sua segretaria a documentarsi sul numero di ietti occupati e quelli liberi. Non ha mandato però nessuno dei suoi numerosi medici ad assistere i malati. Quando il dottor De Martino ha interrogato il personale del reparto per sapere se i ricoverati erano effettivamente rimasti senza assistenza, agli interrogatori ha assistito il professor Caldarola, non c'è quindi da stupirsi se le risposte sono state piuttosto vaghe. A noi gli infermieri del reparto hanno confermato che effettivamente i medici non si vedevano e questo già molto prima del 16 dicembre, tanto e vero che quando il dittatore spagnolo Franco era grave, ti a i ricoverati circolava la battuta: «I medici sono tutti vicino al capezzale di Franco». Morto il dittatore le cose non sono migliorate. Come abbiamo scritto in un'altra occasione il declino definitivo si è avuto da quando il professor Tardi è stato trasferito in un'altra sede nel maggio scorso. Ora c'è nell'aria una sensazione di insabbiatura, avvalorata dal fatto che sembra che nessun magistrato abbia se guito la nostra inchiesta. Eppure alla Procura della Repubblica leggono Stampa Sera Cosimo Mancini