Un viso "nuovo,,

Un viso "nuovo,, Un viso "nuovo,, Basta una visita al • Laboratorio di ricerche sulle protecl facciali • di Huize Okkenbroek. piccola località olandese dove lavora H. N. Van Don Hengcl. novello maestro d'arto di questo tipo di protesi, per rendersi conto di quali sofisticati modelli ci si può oggi servire per ridare dignità umana a visi irrimediabilmente alterati e mutilati. Non solo sostituzione di mandibole nella loro interezza o nei loro segmenti con protesi in vitalllo o titanio a placca o a reto (queste ultimo riempite di frammenti ossei da autoprelievo) ma — dai diversi derivati delle materie plastiche (metacrilati, poliuretano, cloruro di polivinile, silicone, silastic) — nuovi nasi, nuovi occhi, nuove orecchie e segmenti di faccia isolati o congiunti, con caratteristiche tali, e cosi armoniosamente adattate al resto del viso, da passare inavvertiti se non ad una più che attenta osservazione. Leggeri, elastici, pigmentali alla perfezione, questi modelli vengono allestiti con una tecnica che sta al limite fra l'arte, la medicina e le scienze esatte. Le protesi, ottenute da impronte in negativo o positivo, non sono costose (alcune centinaia di dollari) e vengono persino fornite in 3 o 4 esemplari, a pigmentazione variata, per l'uso stagionale (a seconda cioè che il paziente si esponga o meno ai raggi solari). Sono autoadesive (con cerotti trasparenti o collanti), generalmente non Irritano la cute, sono inodori o non sembrano deformarsi con lo basse o le alte temperature. La loro utilità è non solo estetica ma anche funzionale in quanto, escludendo comunicazioni tra le cavità del viso e l'ambiente esterno, impediscono lo scolo di secrezioni oronasali c migliorano la fonazione e la masticazione. E' di questi giorni la segnalazione, al 1" Congresso Internazionale sulle protesi facciali — tenutosi ad Arnhem, a pochi chilometri dal prezioso • Laboratorio • — del primo caso al mondo, crediamo, di una protesi incorporante un occhio artificiale la cui palpebra superiore si abbassa e si solleva in perfetta sincronia con quella dell'occhio sano: straordinario apparecchio, già in funzic.-.c da alcuni mesi in un giovane uomo, che 6 basato su un elettromagnete attivato da una batteria al cadmio ricevente gli impulsi, opportunamente amplificati elettronicamente, dalle contrazioni della muscolatura palpebralo controlaterale (il tutto, miniaturizzato, è contenuto nell'otturatore endoorbitario ed in un palo di occhiali). Apparecchio, e qui sta l'altra cosa straordinaria, che non è il frutto del lovoro di una squadra di specialisti o di qualche famoso Istituto (anche se vi ha collaborato l'Università di Heidelberg) ma della costanza e della genialità di un singolo ricercatore, il dott. Ariel di Haifa. Per questi tipi di attività, sta sorgendo una nuova figura di specialista nel campo medico — quella dell'- anaplastologo » — che riunisce le caratteristicho dell'esperto in anatomia prostetlea. in oculistica, ed in ricerche di tipo biomedico. Fausto Badellino

Persone citate: Ariel Di Haifa, Fausto Badellino, Heidelberg, Leggeri

Luoghi citati: Arnhem