Uno strano americano prestanome a fantasmi di Fabrizio Carbone

Uno strano americano prestanome a fantasmi Chi è John Vassar House, l'uomo della Tezorefo Uno strano americano prestanome a fantasmi Roma. 26 nprile. Nella storia dello scandalo Lockheed c'è un capitolo de-| dicato alla società fantasma I Tezorefo e, in parte, al signor John Vassar House. 50 anni, americano delle Cascate del Niagara (Stato di New York),] scultore, stabilitosi a Roma i nel 1960, presidente di almeno 4 società di comodo panamensi. Dal momento che John House è ricomparso a j Roma vale la pena di raccon- ; tare la sua storia, che si lega a quella dei fratelli Antonio e Ovidio Lefebvre (il primo scarcerato, il secondo latitante in Sudamerica) e apre uno squarcio emblematico sul sistema in voga per non pagare le tasse e per fare affari non puliti. Cominciamo con una radiografia della famiglia House. Lui. nato il 19 febbraio 1926, sposa Maria Amparo Lliso. spagnola di Valencia, si trasferisce a Roma all'inizio degli Anni Sessanta. A Roma nascono i due figli: Marco Matteo, 15 anni e Frisne Jane Pilar, 12 anni. E' una famiglia tranquilla; lui oltre alle sculture, impartisce lezioni di inglese e dirìge un corso per imparare a scolpire all'«Intercontìnental Club», una associazione culturale americana (via Sardegna. 14), nota per i suoi voli charter per gli Usa. Lei, suona il pianoforte e dipinge. I guai per John Vassar House cominciano quando lo scultore, che gira in bicicletta e possiede una scassata «Sei¬ cento», apre uno studio insie- ' sme alla prima moglie di Ovi- j Vdio Lefebvre, Maria Nostzer. • uNel 1965 i Lefebvre. che hanno ottenuto dalla cooperativa «Bandeirante» un gruppo di appartamenti in via Del Nuoto 11, :-..U'Eur, contattano House e lo fanno diventare presidente di 3 società panamensi: la «Erdely Investment Corporation», la «Beaver (castoro» e la «Beaver Corporation» e la «Beaver Estate Corporation». Si tratta solo di mettere una serie di | firme davanti a un notaio. House accetta cvradtvsdlfmnsI eIl 18 marzo dello stesso an- j dno, di fronte al notaio Andrea sGiuliani, si presentano John e «la moglie Maria (che delle sol ^cietà è la tesoriera ) Dagli at • sa e m a ) e o e i o a n ti risulta che i .lue comprano ! tre appartamenti, rispettiva! mente da Carlo, Elvira e Caj rolina Lefebvre (i vecchi della famiglia). Passa più di un ! anno e il 29 luglio del '65 la j coppia House si reca dal noi taio Achille De Martino, in | via G. B. Vico 22, e acquista altri appartamenti di via Del Nuoto: da Ovidio Lefebvre, da Adriana Beck (sorella della moglie di Antonio Lefeb- ì vre», da Lorenzo Chiovenda e da Antonio Lefebvre. Concluso l'affare lo sculto, i re-presidente di società fantaI sma non ha più problemi. I Non ha tirato fuori una lira.; , La compravendita è servita solo a frodare il fisco italia! no. Ma il pasticcio vero nasce I con la creazione della Tezorefo ( fondazione di ricerca per le zone temperate ) con : sede, naturalmente, a Pana-1 ma. La società ha un suo atto j costitutivo e uno statuto che I portano la data del 20 dicem-! I bre 1963. Se ne incarica lo ! studio legale a Città di PanaI ma dell'avvocato Felipe Ta; pia, amico dei Lefebvre. Viene nominato presidente John Vassar House, tesoriera e segretaria la moglie. I due, in- j sieme ad un fantomatico signor John Smith (come dire IMario Rossi) risultano domiciliati ancora in Usa. Tutti e tre in Lewingstone Road, mi j mero 2848, di Niagara Falls. j Risulta invece che già in quella data la famiglia House viveva a Roma. All'anagrafe 1 però c'è una sorpresa: fino al 1975 i «coniugi artisti» non hanno preso la residenza. Al giudice Martella che indaga, la Tezorefo appare subito società di comodo. Nessu-1 no immagina che il suo presidente viva a Roma. Lo scoprono i cronisti che seguono ' la vicenda. Prima c'è il sospetto; perché la Tezorefo che ha sede a Panama, risponde alle lettere della Lock-. heed da Ginevra? Il nome di John House è stampato nell'e- j lenco del telefono di Roma. Ma è troppo tardi. Una breve ' indagine permette di appurare che la famiglia House è ' partita all'improvviso la notte : del 7 febbraio, appena reso j pubblico il rapporto americano. La novità di oggi è un'altra. Quando Martella si recò a Pu- ; rigi per interrogare Roger i Bir.b Smith, si trovò faccia a ! faccia con John House, al- j l'ambasciatii italiana. Lo scultore si era presentato sponta-1 neamente per fornire spiegazioni. Escluse ogni responsabilità nello scandalo e poi '■ mandò al magistrato un memoriale di difesa. Interrogato { ora dai giornalisti ammette j di essere stato «presidente» \ della Tezorefo e delle altre so- i cietà di comodo, ma nega di aver mai messo firme in calce ad assegni, lettere. Perché allora è '.ornato a | Roma? Proprio per «pulire» il | suo nome di fronte a tutti,, dsd specialmente ai figli. John Vassar House quindi è solo un prestanome imbrogliato e coinvolto a sua insaputa nella vicenda? Se ciò risultasse vero la posizione dei Lefebvre si aggraverebbe di molto. Usando una società fantasma Antonio e Ovidio Lefebvre ricevute dalla Lockheed le «bustarelle» per la conclusione dell'affare con il governo italiano, i.vrebbero apposto una falsa firma di John House come ricevuta (di modo che neppure il prestanome venisse a sapere della corruzione) I e girato il milione e mezzo di j dollari, o parte di essi, al de stinatario ultimo: forse ad «antelope cobbler» e «pun» l ^ sigle misteriose che na scenderebbero un ex presi- dente del Consiglio dei ministri e un'altra personalità indecifrata. Fabrizio Carbone