In porta c'è un gigante

In porta c'è un gigante Il biellese Meola In porta c'è un gigante E' il « tatto > del campionato: è alto m 1,95. pesa 91 chilogrammi. Si chiama Massimo Meola e oggi esordisca in serie A, natia Roma, contro la Juventus, la squadra par cui tifava da bambino che diaci ani fa. lo « scartò • dopo una prova con i Nagc. Sambra un giocatore di basket più che un portiere ma è proprio par la sua considerevola statura a par la sua abiliti nella uscite che Liedholm lo ha preferito a Quintini (il quale, con I suoi m 1,68 i il guardiano più basso della massima divisione) per sostituire l'infortunato Paolo Conti. Liedholm teme I colpi di testa di Bettega e spera che II gigantesco Meola riesca a neutralizzare i cross diretti al • bomber • juventino Meola è un ragazzone semplice. E' nato a Biella, il giorno di Natale 1953. Ha cominciato giovanissimo a giocare al calcio nel Gattlnara sognando, però, di militare nella Juventus. Ha indossato. Invece, la maglia bianconera della Biellese. disputando complessivamente 79 partite in serie D. Poi è stato acquistalo dalla Roma che, per un paio d'anni, lo ha tenuto nella • rosa » della prima squadra senza mai utilizzarlo in incontri ufficiali. E' stato Impiegato soltanto nell'amichevole con gli svedesi del Mslmoe. E' odontotecnico, ha l'« hobby ■ della musica leggera ed ò sposato. Oggi, allo stadio, ci sari anche sua moglie, oltre al padre e alla suocera. La loro presenza non lo Infastidisce. E' calmo, per niente emozionato. Quando militava nella Biellese aveva incontrato due volte, in amichevole, la Juventus, subendo in tutto otto reti. Ha gli rotto il ghiaccio. « So di avere ancora tutto da imparare — dice Meola che, nel fisico, ricorda un suo illustre predecessore. Fabio Cudicini, il "ragno nero" della Roma e del Mllan che era più basso di quattro centimetri —: sul palloni radenti ho qualche difficolti, ma sono tranquillo perché quella con la Juventus è una partita In cui non abbiamo niente da perdere. Anzi, preterisco debuttare contro una squadra forte perché è l'occasione Ideale per mettermi in mostra al cospetto di un pubblico, quello torinese, che reputo assai competente. Il tifo par la Juventus lo lascerò da parte. Da quando sono professionista. Il tifo non esiste più, come non esistono rancori per essere stato scartato dai tecnici bianconeri. La Juventus è un banco di collaudo molto importante per me: é una squadra che ha una notevole esperienza internazionale ». b. b. Il « lungo » Meola con il piccolo Quintini

Luoghi citati: Biella, Quintini, Roma