Fiori, poesie, disegni sui cippi dei Caduti

Fiori, poesie, disegni sui cippi dei Caduti Fiori, poesie, disegni sui cippi dei Caduti Su cento automezzi forniti dall' Ann. gli scolari hanno raggiunto i luoghi del sacrifìcio • Abbiamo visto il fratello de! le due ragazze morte per la Libertà ■ Mariangela, scolaro di quarta elementare, annota i suoi appunti in un quaderno a quadretti Scrive libertà due volte, la prima con la elle minuscola, la seconda con tutte lettere in stampatello S'appoggia sulla schiena d'una compa gna di classe: cosi, non perde l'equilibrio sotto gli ondeggiamenti d'una piccola lolla di ragazzi che s'accalcano In tondo a corso Lecce Sono tutti attor no a un cippo, una pietra grigia immersa in una nuvola di grosse viole gialle. Reca Incisi due nomi: Libera e Vera Arduino Più sotto, una data: 13 marzo (945. quella della loro molte. Gli scolati torinesi l'hanno ricordata ieri mattina insieme con altri episodi legati alla repressione lasclsta. In seimila, accompagnati dagli Insegnanti, si sono recati suoi luoghi consacrati dal martirio dei Caduti nella guerra partigiana: Santa Rita, caserma Monte Grappa. Martinetto, piana Vittorio Veneto, borgo San Paolo, corso Regina caserma di via Asti, campo della Gloria, corso Belgio. Hanno portato liorl e bandiere: un ex partigiano ha ricordato i latti legali a ciascuna delle tappe del pellegrinaggio Alla Pellerina ha parlalo Bianca Guidetti Serra, oggi avvocato, nel '45 esponente della lotta per la liberazione. • Ho fat lo l'operaia con Libera e Vera — Zia ricordato — quando so no morte avevano luna 21 anni, l'altra t9 ». Accanto a lei. Antonio Arduino, che quel giorno di marzo di trentun anni la porse anche II padre, ucciso dai lasclsti in corso Belgio insieme con II fidanzato della so rolla maggiore C'erano anche alcuni ex partigiani, gli occhi lucidi nel ricordo del giorno In cui scoprirono i corpi delle due sorelle martoriati dalle pallet tote: giacevano in mezzo all'erba, in aperta campagna. La citta era ancora lontana, non ave va ancora allungato a dismisi! ra le sue strade e i suoi quar tlerl Guerra lontana Sofliava un vento gelido. Ieri mattina, strascico dispettoso di una burrasca di neve e di freddo che nella notte s'era scatenata in montagna Spazzando <i folate corso Lecce, portava via le voci, altre volle sommerse dai rumori del traffico. • Bussarono in tro. erano in borghese Apri papà Arduino Lo parole arrivano a lattea, raccolte dal più vicini e poi sus surratc agli altri. Ai più lontani, sono gli stessi insegnanti a rievocare l'assassinio deile due sorelle operaie e del padre. • Furono prosi, immobilizzati portati fuori casa », Nessuna re sistema è possibile. E' notte Una notte di silenzio rotto dall'eco di bombardamenti lon tani ■ Vengono ammazzati per strada Prima il padre e il fidanzato di Libera poi le due ragazze ». Gli scolari ascoltano Sono ai rivali in autobus III Comune ne ha messi a disposizione cento! Tutti sono scesi in ordine. Si tengono per mano o si abbracciano alle spalle nel gesto del bambini amici. Non sanno cos'è la guerra. Nemmeno la maggior parte dei loro padri ha ricordi precisi. Ne hanno sentito parlare dai maestri, dagli zìi. dai nonni. I più giovani tanno fatica a inquadrare il periodo storico, quelli di quinta ci riescono meglio, lavoriti anche dai programmi che li aggiornano lino alla storia degli ultimi anni Oliasi tutti hanno in mano un iiore. un garolano rosso Marco, tiglio d'un avvocato che ha combattuto In montagna, porta una orchidea avvolta nel , .-•,-.,»... ne Aldo se messo al collo una sciarpa con i colori della bari diera. • Me l'ha cucita ieri la mamma ■ Altri ragazzi hanno fazzoletti rossi e blu. i colori delle formazioni partigiane. Sole di libertà Ci sono anche studenti delle medie interiori Non se ne stari no tn Illa, come gli scolari Si muovono indipendenti, raccolti intorno ai prolessori. S'infoi mano., chiedono particolari, vo gllono approlontìire In lezione svolta in classe e continuata durante il viaggio in autobus La loro e una presenza più ma tura, non meno partecipe de, ragazzi delle elementari. Dopo la commemorazione, appoggia no sul cippo i loro lavori- ricerche, racconti, poesie ispirati alla guerra partigiana Chiari scono concetti di libertà e di rispetto reciproco Bianca Guidetti Serra stringe cento mani: sono ragazzi, insegnanti, parli giani. • Mi dispiace, c'era il vento, non sono riuscita a farmi sentire da tutti • Una maestra la una proposta: - Perche non ci manda nelle scuole una breve relazione, magari in ciclostile? • L'avvocato promette • Ma lei le ha conosciute'' -, domanda un bambino. - Erano giorni brutti7 », chiede un altro ■ Tremendi, tremendi», mor moia un adulto passando di corsa Gli autobus tornano a riempirsi Vanno al palasport dove ci saranno curi e concerti bai. distici. Sui vetri, sono affissi centinaia di disegni: un sole giallo, shvlllante. è la Liber la Getta vivida luce sul lumo delle battaglie, cacciando negli angoli svastiche, lasci littori, lame e morte. Il partigiano e un giovanotto con la barba luti ga e una bandiera in mano Il campo di concenti amento e un cielo livido in cui si muovono ligure informi, avvolte di stracci. Sulle portiere impolverate una mano Infantile ha tracciato una scritta. Non il solilo • lavami -, nemmeno • viva Juve ■ o • forzo Toro •. Semplicemente • viva l'Illlla ■ Un bambino ha voluto partecipare quasi concretameli te alla celebrazione, quasi pei ammonire che non si frastornìi in una semplice formalità, m una cerimonia qualsiasi. In un pretesto per iierdere qualche oro di scuola Renato Romanelli

Persone citate: Antonio Arduino, Bianca Guidetti Serra, Libera, Libertà ? Mariangela, Martinetto, Renato Romanelli, Vera ? Zia, Vera Arduino

Luoghi citati: Vittorio Veneto