Napolitano a Business Week sui comunisti e l'economia di Vittorio Zucconi

Napolitano a Business Week sui comunisti e l'economia "Non vogliamo annullare l'impresa privata,,! Napolitano a Business Week sui comunisti e l'economia (Dal nostro corrispondente) Washington, 23 aprile. Unendosi all'ormai inten- sissima corrente di giornali « attenti » ai comunisti italia nj \\ settimanale economico j americano Business Week ! pubblica una lunga intervista j con Giorgio Napolitano, il de j putato comunista responsabi je deua politica economica \ ne\\a segreteria del pei. In j essa, l'onorevole Napolitano on-re un quadro della strate gta economica del pei per la - ripresa italiana, settimanale che si rivolge ad un pubblico vasto ma specia- « Se i suoi economisti sono | degni di fede — afferma il • lizzato — il partito comunista italiano vuole un'economia più equilibrata con una certa misura di pianificazione e un'estesa presenza del settore privato». Questa fra- L. ' ' ^ ... se offre un saggio del tono generale del commento con il quale Business Week (una pubblicazione difficilmente sospettabile di fllo-comrnismo) accompagna l'intervista: un tono di benevola attenzione, appena venata dì qualche | scetticismo. I punti centrali della polij tica economica del pei. cosi j come esposta da Napolitano | al settimanale americano, soI no generalmente conosciuti: — accrescere gli investii menti nel Sud: — intensificare gli investimenti nei settori ad alta occupazione (l'esponente comunista cita il settore petrolchimico « ad alto profitto e bassa occupazione » come un esempio di investimenti sbagliati): — incrementare la produzione agricola; — dar vita ad un'industria alimentare e di trasformazione di prodotti agricoli: — riequilibrare il prelievo fiscale; — pianificare per ridurre la duplicazione di impianti non necessari, provvedere ad abitazioni popolari, scuole, trasporti pubblici. Ma al di là di questi propo i siti, già espressi più volte dui pei in varie sedi nazionali I e internazionali, Giorgio Napolitano insiste lungamente I su un punto che sta al cen tro dell'attenzione americana, ! con evidenti propositi tran- quillanti: che accadrà all'im- presa privata quando e se i t comunisti andranno al gover- j no? ff Non desideriamo asso- ; lutamcnte vederla scomparire — risponde Napolitano — e sono convinto che i gruppi industriali privati non lascerebbero il paese se il pei entrasse al governo. Si conside- ] ri ad esempio l'atteggiamento di Giovanni Agnelli e di suo fratello dopo le elezioni dello scorso giugno: essi hanno cooperato con l'amministrazione di sinistra a Torino, pur se certamente Agnelli non vuole comunisti al governo e preferirebbe, se potesse, evitarlo. Vi sono invece altri capitalisti italiani che non sono interessati a produrre, ma soltanto a fare soldi e nell'ultimo decennio essi hanno portato i loro capitali fuori dall'Italia indipendentemente dalla questione comunista ». Pianificazione, aggiunge Napolitano che sa di parlare, at j traverso Business Week. an-1 che alle banche e alle multi- nazionali americane, non do-1 vrebbe avere in Italia signifi- cati coercitivi, ma piuttosto | « da,^ n,''e industrie una prò- cTSisfrt.s/s vtn-yirtnnls. n> lnrr\ «n. spettiva nazionale ai loro investimenti e produzione ». Dunque. « se noi accettiamo l'industria privata, dobbiamo anche accettare l'idea del profìtto e un'economia di mercato. Non vedo — aggiunge Na- politano — come il potere , pubblico possa stabilire tassi \ di profìtto mun economia di lmercato, se il profitto scende \i capitali se ne vanno». « Sot- \Co rari punti di vista - dice ancora 1 esponente del pei — 1 l'industria privata potrebbe lavorare meglio in un paese governato in maniera P{" | efficiente di quanto non sia l'Italia oggi. Sprechi, corruzione e disorganizzazione dei servizi riducono i profitti ». Il commento che accompagna l'intervista da segni di scetticismo solo laddove Na-„„,,,„„„ _____ ,, „ „ ,,„ politano espone il proposito di risolvere il problema finan ziario legato al petrolio negoziando direttamente con i produttori. Secondo l'autorevole settimanale economico, l'idea è « ingenua ». in contrasto con la posizione del pei sui profitti e l'industria privata che viene definita ■• realistica ». Ciò che soprattutto interessa ie merita attenzione nell arti- \colo del settimanale americano è — più che le tesi di Napolitano ben note in Italia — il tono calmo e « comprensij vo » con ii quale Business Week ascolta e accoglie l'esposizione. 1 Business Week è. per tradi zlonCi un settimanale com1 pesato, che rifugge da anale mi 0 da polemiche, ma è an | cne mo degli org3ni piu ascoltati nel mondo finanzia- . . . . I!rio ed economico no. Non v'è dubbio che in altri tempi, le opinioni di un esponente comunista sarebbero state accompagnate almeno da varie confutazioni editoriali, assai più incisive di america- j , quell'aggettivo « ingenuo » ri \ ferit0 al negoziato sul petro lUo- L'impressione soggettiva \che si ricava da questai e \Aa altre iniziative giornalisti cne sullo slesso problema. è 1 di assistere ad uno sforzo di comprensione e di adattamento di certi circoli americani | di fr0nte all'ipotesi dell'euro- comunismo, nella quale l'interesse finanziario ed econo- mico prevale sulle antiche pregiudiziali politiche. Vittorio Zucconi

Luoghi citati: Business Week, Italia, Torino, Washington