Sei milioni di disoccupati sul "tavolo,, dei sindacati di Mario Ciriello

Sei milioni di disoccupati sul "tavolo,, dei sindacati s'lnìzìa stamane u congresso di Londra Sei milioni di disoccupati sul "tavolo,, dei sindacati (Dal nostro corrispondente; Londra, 21 aprile. E' giunto il momento per i sindacati europei di far udire la propria voce sui grandi problemi internazionali, economici e politici. L'occasione è eccezionale: il congresso, che si aprirà domani a Londra, della Confederazione sindacale europea con la partecipazione di trenta organizzazioni di 17 Paesi del nostro Continente, di tutti cioè tran ne il Portogallo e la Grecia. mpncipvlccdtodgL'Italia è rappresentata dalla i pCgil, dalla Cisl e dalla Vii. che | dcondividono in questo conses so obiettivi simili e simili speranze. I lavori si svolgeranno nella sede del Tue (il Tracles Union Congress) e finiranno sabato. La Confederazione sindacale europea (che gli italiani chiamano con la sigla francese Ces e gli inglesi Etuc) non ha che pochi anni di vita. Venuta al mondo nel febbraio 1973, ha tenuto il suo primo congresso a Copenaghen, nel maggio 1974, e da allora ha affidato tutti i suoi progetti di evoluzione a questo grande appuntamento londinese. Da allora, inoltre, molte cose sono avvenute nei principali Paesi europei, cose che hanno accresciuto il peso delle Union sulle decisioni strategiche nazionali. Per effetto di tutti questi eviluppi, il congresso 1976 diviene pertanto un congresso vennnente programmatico, con preoccupa Izioni ed ambizioni che travai licano i confini convenzionai: dell'opera sindacale. Il problema della disoccupazione e dell'inflazione sarà I quello che dominerà il dibattito. Sei milioni di uomini e di donne sono adesso senza lavoro in Europa (diciassette milioni nell'area dei Paesi industrializzati dell'Ocse) e molti leaders sindacali temono che questa piaga cessi di essere fatto eccezionale e transitorio per divenire una peculiari ti irreversibile, accettata se non addirittura voluta, della «nuova economia». Molti sono quindi coloro che [ (e qui citiamo le parole di Mario Dìdò della Cgili sottolineano l'esigenza di un «nuovo tipo dì sviluppo basato su una qualificazione dei consti- I mi e su nuovi rapporti economici internazionali, in parti- \ colare con i Paesi in via di ■ sviluppo». ■ E' un argomento ; che porta lontano, anche per- i che include nel suo abbraccio ; le dolorose ed millanti difficoltà dei giovani e delle don j ne. Ciò premesso, occorre av-1 vertìre che sarebbe incauto attendersi dal congresso deci- ; sioni su vasta scala. Per sua natura, il convegno è più con-1 Istruivo che deliberativo. Cer-. cherà di concordare un programma d'azione per ì prossi- tdDueMdppacdcqPtI mi tre anni, ma difficilmente potrà fissare impegnative li- nee di condotta. Certo, si ■ compirà qualche passo verso ' il superamento delle tendenze \ puramente nazionali, si arri-1 verìi a delle convergenze, ma i la strada è lunghissima. Su ! certi principii, come la parte- ] cipazione del sindacato alla j direzione dell'economia, l'in- tesa è semplice: è sul modus operandi che gli orientamenti ! divergono. E' il passaggio dal j generale al particolare che si | presenta scabroso. Interessante si prospetta il ldibattito sul secondo grande tema, la «democratizzazione» I dell'economia, ad ogni livello, Dibattito che permetterà uni utile raffronto tra il felice esperimento tedesco della Mitbcstimmung ed i più mi-Idaci. ma forse meno pratici, Hprogetti di altri sindacati. Si1 parlerà altresì delle multimi-; atonali, della politica energeti-1 ca, dell'ambiente di lavoro, dei diritti della donna, della1 convenzione di Lomé (nel ; quadro del nuovo assetto eco-1 nomico internazionale) e, per finire, di «democrazia, libertà e sicurezza» in Europa. I sin dacalisti della Cee esamine ranno anche gli scarsi pro gressi nella costruzione di una vera Comunità: e deplo reranno il naufragio dell'unio ne economico-monetaria. Gli italiani si batteranno per il Parlamento europeo a scrutinio diretto e per mag giori consultazioni tra tutte le forze politiche ed economi che. Sono qui i tre segretari ge- ucrali: Lama della Cgil. Storti della Cisl. Vanni della Uil. La Cgil è rappresentata altresì dal segretario generale ag giunto Boni, dal segretario confederale Bonaccini. non che dalla signora Marcellino. da Didò. da Angelini. RastrelHi, Perotta. Bottani. Per la Ci si sono a Londra, oltre a Stor ti, i due segretari confederali Reggio e Ciancaglini. più UH vi e Galliti. Vanni della Uil e accompagnato da Quiringhi. Mucci e Ruffino, Mario Ciriello