Le "Industrie Pirelli,,: l'export non basta per superare la crisi

Le "Industrie Pirelli,,: l'export non basta per superare la crisi Le "Industrie Pirelli,,: l'export non basta per superare la crisi L'incremento è stato del 60 % rispetto al 74, ma la perdila e stata di 27,4 miliardi - Sul bilancio, esaminato in assemblea ieri a Milano, ba influito pesantemente la crisi petrolifera (Dal nostro inviato speciale) Milano. 20 nprile. Vendite complessive per 492 miliardi di lire i circa 450 nel 1974); incremento dell'esportazione del 60 per cento sull'anno precedente: aumento del costo del lavoro del 20 per cento; perdita di 27.4 miliardi da addebitare specialmente alle minori vendite di pneumatici; stanziamenti di 17.7 miliardi per ammortamenti di beni patrimoniali; 24.5 miliardi versati al conto indennità personale: questi i dati del bilancio 1975 della « Industrie Pirelli ». approvato oggi dall'assemblea tenutasi a Milano, presenti i due azionisti della società (Pirelli S.p.A.. 51 per cento, Dunlop 49 per cento). Mediante l'utilizzo della riserva di 26.9 miliardi derivante dalla rivalutazione dei cespiti (legge Visentini) operata in termini pruden ziali sugli immobili e impianti fissi, la perdita riportata a nuovo e di 456 milioni Il risultato economico 1975 è in forte peggioramento sul 1974 e sconta gli eliciti della crisi petrolìfera sia sul settore automobilistico sia sugli investimenti Industriali e l'edilizia e ciò nonostante il rilevante sfor\ zo compiuto all'esportazione. Sì è così interrotto il processo di miglioramento del biennio '73-'74 ottenuto con l'applicazione del a piano , generale » messo a punto al¬ l'inizio del 1973. Le azioni per incrementare le vendite all'estero, per fornire impianti completi e assistenza tecnica ai Paesi terzi sono stati però insufficienti a compensare la caduta della domanda sul mercato interno. Va ricordare le vendite di impianti e macchinari sia ni Paesi emergenti, particolarmente a quelli arabi (Iraq e Iran), sia a quelli dell'Europa orientale. Particolarmente importanti i contratti stipulati con l'Unione Sovietica, che daranno i loro frutti nei prossimi esercizi. Il volume d'affari già acquisito è di circa 70 miliardi di lire nei prossimi tre anni, e sono in corso trattative per altri contratti per un valore di circa 150 miliardi. La proiezione sull'estero ha aiutato, ma non ha risolto, i grossi problemi che la « Industrie Pirelli » ha dovuto affrontare nel 1975. Il costo complessivo del lavoro ha raggiunto, l'anno scorso, 194 miliardi ipiù 20 per ceti to sul '74) e questo incremento è il risultato di un forte aumento dei costi unitari del lavoro (oltre il 26 per cento) e, in senso opposto, dal calo dell'occupaziotic (circa 950 dipendenti in meno su un totale di 29 mila 500) e del ricorso alla cassa integrazione che ha toccato nell'anno punte del 50 per cento. L'aumento dei costi va attribuito, in }>articolarr. allo scatto dell'indennità di contingenza (14 punti pesanti), all'aumento dei salari e alla rivalutazione dei cottimi. Nonostante la difficile congiuntura nazionale, la società ha sviluppato nuove iniziative e lanciato prodotti nuovi fra cui il pneumatico radiale P3, considerato uno dei migliori al mondo, e la fornitura di sistemi-servizi nel campo dell'agricoltura e dei lavori civili con la costituzione della consociata « Pirelli Furlanis ». Nei primi mesi ài quest'anno la ripresa delle vendite di automobili ha avuto riflessi positivi in quella dei pneumatici sia di primo equipaggiamento sia di ricambio, ma è difficile avanzare previsioni per il prossimo periodo dopo le recenti misure che, ancora una volta, hanno colpito particolarmente l'industria automobilistica. E' comunque quasi certo che nel 1976 non sarà possibile compensare la flessione del 1975. La situazione valutaria sta infatti modificando le prospettive di ricupero: l'inflazione potrà richiedere nuove strette creditizie con implicazioni negative soprattutto per gli investimenti. In sede straordinaria l'assemblea ha deliberato l'aumento di capitale da 49 a 79 miliardi, mediante emissione di azioni offerte in opzione in eguale proporzione agli azionisti di entrambe le categorie di azioni esistenti. Renzo Villare rilevare ad un redattore dell'Adii Kronos — che non venga attuato un programma di ristrutturazione dcll'Iri: questo avverrà nel tempo, per ora 11 presidente Petrilli attende che si chiarisca il quadro generale e che si verifichino le condizioni all'interno. Infatti, è In corso un grosso dibattito nell'Istituto di cui il principale interlocutore è Il comitato di presidenza che. com'è noto, recepisce le istanze che vengono dall'esterno e dall'interno dell'istituto. DI parere diverso e Pietro Armeni , presidente della commissione economica del pri e mem bro del comitato dell'Ir!. 11 quale . di presidenza rileva Invece In un'intervista «/! Sole-->4 Ore" - che la riconferma di 'Petrilli . tenendo dopo mesi di ; ... ,,„ ..„ ,„■„,„„,„,„ „„_„ I prorotte, va Interpretafa come una riconferma a termine, cioè ! fino al momento In cut la rtfor- ma delle partecipazioni statali. alla luce delle conclustont della 1 commissione Chiarelli, non verrà ; realizzata »

Persone citate: Petrilli, Pietro Armeni, Renzo Villare, Visentini

Luoghi citati: Iran, Iraq, Milano, Unione Sovietica