Schmidt criticato anche dai tedeschi per le dichiarazioni sulla dc italiana di Tito Sansa

Schmidt criticato anche dai tedeschi per le dichiarazioni sulla dc italiana Nessuno condivide le preoccupazioni del Cancelliere Schmidt criticato anche dai tedeschi per le dichiarazioni sulla dc italiana (Dal nostro corrispondente) Bonn, 17 aprile. Le critiche televisive del Cancelliere Helmut Schmidt alla situazione politica e alle strutture democratiche italiane sono oggi il tema dominante sulle prime pagine della maggior parte dei quotidiani tedeschi. Stranamente, anziché condividere le preoccupazioni e gli allarmi del capo | del Governo (come sono soliti fare, sovente con toni drammatici) la maggior parte dei commentatori se la prende con Schmidt per avere portato le diatribe della campagna elettorale tedesca al difuori dei confini della Germania, intromettendosi negli affari interni di un Paese alleato ed amico e toccandone le suscettibilità. Si tratta di una novità assoluta: gli editorialisti, che abitualmente levano il dito ammonitore in direzione di Roma, oggi trovano parole di comprensione per il passo dell'ambasciatore d'Italia a Bonn, Corrado Orlandi-Contucci, il quale ieri aveva chiesto chiarimenti circa la «violenza» e la «forza» sulle quali (stando a Schmidt) poggerebbe il potere politico in Ita- lia, e biasimano apertamente il Cancelliere che ha trasceso. Il passo diplomatico italiano viene giustificato; lo sdrucciolone del Cancelliere in politica estera viene considerato inopportuno e provinciale. A Scnmidt i commentatori rimproverano di «avere imboccato una via errata per la campagna elettorale e di sbagliare nel voler dare lezioni scolastiche ad altri paesi», (Rheinische Post), di avere «fornito ai telespettatori informazioni sbagliate», tacendo loro che nell'ultimo trentennio i democristiani a Roma non hanno governato da soli (Koelnische Rundschau), di avere voluto creare artificialmente «un'atmosfera di tensione elettorale» (General Anzeiger), di avere «mancato di tatto politico» (Westdeutsche Allgemelne»), e via di questo passo. Soltanto un paio di quotidiani vicini al partito socialdemocratico difendono il «diritto» degli elettori tedeschi di conoscere la verità sulle cose che non funzionano nei Paesi vicini, o si compiacciono perché Schmidt non ha esitato a presentare la realtà senza peli sulla lingua. Magistralmente equilibrato e il commento del Koelner Stadt Anzeiger, il quale da una parte mette in rilievo le gravi responsabilità politiche della democrazia cristiana italiana, ma dall'altra richiama all'ordine il capo del Governo di Bonn. rUn anno elettorale — si legge nel commento del quotidiano di Colonia — in verità non offre il terreno sul quale attecchiscono particolarmente bene la verità, la correttezza e il tatto. Anche il Cancelliere federale ha diritto ad attenuanti. Per lui tuttavia esistono con[fini che risultano dalle re¬ sponsabilità di governo. E questi confini combaciano esattamente con quelli della Repubblica federale». L'editorialista del giornale di Colonia conclude secco: «Helmut Schmidt può ammaccare il suo avversario politico quando e come meglio la sua natura gli detta. Soltanto dovrebbe rimanere a casa propria e preoccuparsi del linguaggio. Roma non è Bonn». Tito Sansa | Helmut Schmidt

Persone citate: Contucci, Corrado Orlandi, Helmut Schmidt, Schmidt

Luoghi citati: Bonn, Germania, Italia, Roma