Lo scivolone di Schmidt di Tito Sansa
Lo scivolone di Schmidt Parlando dell'Italia Lo scivolone di Schmidt /Dal nostro corrispondente/ \cBonn, 16 aprile. \ iUna frase dell'intervista te-1 clevisiva concessa iersera dal cancelliere Helmut Schmidt a due giornalisti della stazione ciudi Monaco di Baviera ha prò- j Lvocato un piccolo incidente diplomatico tra Roma e Bonn. La frase incriminata «ci sofio partiti comunisti importanti laddove per decine d'anni i vecchi rapporti sono stati conservati con la violenza e con la forza, in Portogallo, in Spagna, in Italia e in una certa qual misura in drfeslaFrancia, modellala dal golii- \ smo» era stata estratta dal acorrispondente di un'agenzia ; tdal contesto dell'intervista e j dpresentata come un'ingiustifi- ncata critica di Schmidt al si- estema democratico nel nostro ! ! Paese, suscitando l'allarme ' del nostro ministero degli ! Esteri. Nella corrispondenza da Bonn al nostro giornale sui l'intervista del cancelliere, ie-1 ri sera, non abbiamo citato il I passo oggetto di disputa. Ini Qrealtà le porole del cancellie- re, che sulla carta possono apparire come un greve inter- vento, all'ascolto diretto sono state un semplice sdrucciolo-1 ne: è sembrato che Schmidt usando i termini «violenza» e «forza» impiegasse le prime parole a portata di mano, per ; esprimere concetti diversi, so- prattutto quando, dopo avere I I citato Portogallo e Spagna, i I ha fatto una pausa, aggiun! gendo poi Italia e Francia, con tono molto rilassato. Lo scopo ad uso di politica interna, in vista delle elezioni politiche del prossimo ottobre era piit che palese: Schmidt voleva mettere in evidenza i successi dei governi socialdemocratici, criticare i Paesi che hanno o hanno avuto governi conservatori. Questa mattina comunque, su invito della Farnesina, l'ambasciatore d'Italia a Bonn, Corrado Orlandi-Contucci, si è recato alla cancelleria (deserta per il «ponte» pasquale) per chiedere chiarimenti. Si ignora con chi il rappresentante del governo italiano si sia incontrato, si sa soltanto che il contesto I rlelln fm« «> Qtr.tr. P«.mlnr,tr. ! della frase è stato esaminato e ridimensionato, l'interlocu-1 tore di Orlandi-Contucci ha : espresso il suo rammarico. ! spiegando che le parole «vio- lenza» e «forza» erano state 1 ncm. ,i„ c,k™«, „„,1 usate da Helmut Schmidt per significare piuttosto «rigidi-I ! <à» e «tenacia», senza alcuna I intenzione critica nei confron¬ i ti delle istituzioni democrati 1 che nel nostro Paese, anche in considerazione del fatto che ! nell'ultimo decennio i confra | telli socialdemocratici italiani I del cancelliere tedesco aveva i no partecipato più volte a for ! mozioni di governo a Roma, 1 Un lapsus, insomma. Al termine del colloquio alla cancelleria, l'ambasciata d'Italia a Bonn ha emesso il seguente comunicato: «In relazione alla versione data da una agenzia di stampa (la cattolica Asca, legata alla de e avversa alla socialdemocrazia 1 tedesca, n.d.r. > di alcune di chiarazioni fatte iersera dal \cancelliere federale Helmut \ Schmidt in una intervista te levisiva, nelle quali si fa rife- ; rimento tra l'altro al funzio-1 \ namento del sistema demo- \ 1 cra/ico italiano, l'ambasciatore d'Italia a Bonn. Corrado Orlandi-Contucci. ha avuto stamane un incontro alla cari- cellerla federale per accertare il corretto significato delle di chiarazioni stesse anche in considerazione delle diverse interpretazioni cui le parole usate possono prestarsi. L'ambasciatore ha preso nota dei chiarimenti ma. nello spirito degli amichevoli rapporti fra i due Paesi, ha comunque espresso il suo rammarico che il sistema politico italiano sia stato chiamato in causa in un tale contesto». In sostanza, il governo italiano, senza voler dare spazio alle interpretazioni giornali- stiche di un paio di parole, accetta le spiegazioni ufficiali tedesche ( in considerazione del fatto che sono state fatte nell'ambito della campagna , elettorale, esclusivamente in j funzione antidemocristiana e proprio da una stazione televisiva della destra conservatrice). Nello stesso tempo Roma invita Helmut Schmidt a non fare altri sdruccioloni co- me quello di ieri sera, che non è il primo del genere, Quando il cancelliere parla del nostro Paese, Nell'intervista, comunque, Schmidt è stato quanto mai pacato e amichevole, si è per fino preso la briga di invitare il segretario di Stato americano Henry Kissinger «ad avere un po' più di riguardo (nei confronti dell'Italia) anche se è il ministro degli Esteri della Più grande e più importante potenza del mondo». Tito Sansa
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