Camera: si è dimesso il segretario generale di Fabrizio Carbone

Camera: si è dimesso il segretario generale Coinvolto nello scandalo Lockheed Camera: si è dimesso il segretario generale L'avv. Francesco Cosentino definisce le voci "calunniose e infamanti" - Due giornali affermano che avrebbe ricevuto da Crociani un assegno da 50 milioni - Le dimissioni sono state accolte Roma. 15 aprile. Il cavaliere di gran croce Francesco Cosentino, avvocato siciliano, 54 anni, si è dimesso oggi dalia carica di segretario generale della Camera dei deputati. La decisione e stata presa ieri pomeriggio: Cosentino era stato chiamato in causa dall'Espresso nella vicenda Lockheed. Il settimanale non faceva il suo nome, ma parlava di un assegno di 50 milioni di lire dell'Ibi (Istituto bancario italiano), la cui matrice era stata sequestrata negli uffici di Camillo Crociani, alla Finmeccanica. Intestatario dell'assegno era «un alto funzionario» della Camera. // Manifesto di questa mattina, riprendendo la notizia, aggiungeva il nome di Francesco Cosentino. Le dimissioni erano state annunciate verbalmente ieri da Cosentino al presidente della Camera, Pertini, che aveva pregato l'alto funzionario di fargliele avere scritte. Avuta la lettera, Pertini ha convocato l'ufficio di presidenza, composto dai vicepresidenti Lucifredi e Scalfaro (de). Boldrini e Nilde Jotti (pel), dai segretari Armani e Girardin (de). Pistillo e D'Alessio (pei), Dino Moro (psi). Guarra (msi), Serrentino (pli), D'Anillo (pri) e dai questori Tantalo (de). Ceccherini (psdi) e Busetto (pei), la riunione è stata breve: venticinque minuti. Le dimissioni sono state accolte. Nella lettera inviata a Pertini, Cosentino scrive: «Signor presidente, faccio seguito a quanto ebbi ieri l'onore di dirle ponendo a sua disposizione il mio mandato in riferimento a voci calunniose e infamanti diffuse sul mio conto. Le confermo — sul mio onore — l'assoluta verità dei fatti così come li ho esposti nella lettera ieri inviata al presidente della Commissione parlamentare inquirente, il cui ufficio di presidenza ha ieri sera stesso ritenuto esse re l'episodio del tutto estraneo alla materia dell'inchiesta. Mi rendo conto, peraltro. à r a o e j à | i a o o 0 ; l l o a i l o e a a o a che la mia posizione nel Par| lamento è tale che nemmeno l'ombra dt sospetto può gravare su chi sovrintende all'organizzazione della Camera dei deputati, tanto più quando ho l'intenzione dt procedere a termini di legge per diffamazione e calunnia nei confronti di chiunque abbia dato luogo, diffonda o contribuisca a diffondere illazioni ignobili nei miei confronti. Per questi motivi, signor presidente, le confermo che pongo il mio mandato a disposizione sua e dell'ufficio di presidenza, non senza ribadire a testa alta e con assoluta fierezza che ho servito l'istituzione per trentanni con tutte le mie modeste forze, ma senza mai tradire la fiducia in me riposta». Dalla lettera di Cosentino si capiscono due cose: 1. l'ex se! «retano generale della Carneì ra non nega di aver ricevuto l'assegno di 50 milioni; 2. la Commissione parlamentare inquirente ieri sera, ricevuta una sua lettera, aveva preso in esame la questione, escludendo che potessero esservi riferimenti tra questa vicenda e lo scandalo Lockheed. Abbiamo parlato per telefono con il dottor Cosentino. Tranquillo, gentile, ha risposto alle domande, raccontandoci come e perché si è dimesso. «E' dovere di un funzionarlo pubblico — ha detto — rassegnare le proprie dimissioni quando il suo prestigio viene ad essere leso da accuse, false, ma infamanti. E' un insegnamento e un principio del miei maestri a cui non posso venir meno». Lei ha già quere'ato i gior naii che lo hanno chiamato in causa? «Lo farò quanto prima. Non ho ancora avuto il tempo. Prenderò accordi con il mio legale e amico, avvocato Pietro D'Ovidio, che non ha nulla a che fare con il signor Lefebvre. Sono avvocato anch'io, ma in queste cose non ci si difende mai da soli». Quindi esclude di essere coinvolto nella vicenda Lockheed? «Sono siciliano. Nella mia lettera di dimissioni c'è scritto "sul mio onore": in Sictlia questa parola viene usata solo per dire la verità». A che titolo, allora, Francesco Cosentino ricevette un assegno di 50 milioni, la cui matrice era negli uffici di Crociani? La storia è complessa. Cosentino stesso Ina spiegata per lettera al presidente dell'Inquirente. Nel gennaio del '74, volendo vendere una certa quantità di sterline-oro di cui era proprietario. Cosentine interpellò un agente di cambio. Nella trattativa si inseri Camillo Crociani, che si disse disposto ad acquistarle. Cosi fu staccato l'assegno il cui importo dovrebbe essere di 50 milioni e 380 mila lire. L'ufficio di presidenza delta Camera — in un comunicato diffuso stasera — ha smentito nel modo più assoluto la possibilità da parte di funzionari della Camera, sia pure il segretario generale, di ritardare, accelerare o posporre leggi e procedure parlamentari, affermando che in questo tipo di lavoro non esiste interferenza dei funzionari. Cosentino lascia quindi il suo ufficio, dopo 12 anni di presidenza e 30 di carriera. Nato a Palermo il 22 luglio del 1922, segui le orme del padre, Ubaldo, che fu anche lui segretario generale della Camera. A 25 anni fu segretario particolare di De Nicola ed Einaudi. Ebbe poi esperienza in campo internazionale con un soggiorno di tre anni a Parigi. Esperto di diritto cosi inizionnle, ha scritto 20 libri. Lavoratore indefesso, era solito passare nel suo ufficio di Montecitorio 12 ore filate. E' sposato, con due figli e due nipoti. Ha una casa a Vigna Clara e un casale sulle rive del Trasimeno. La sua passione è la motonautica «off shore», d'alto mare, uno sport d'elite. E' un campione: due volte d'Europa, due volte vicecampione del mondo. Fabrizio Carbone

Luoghi citati: Europa, Palermo, Parigi, Roma